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Beppe Persichella per "Repubblica.it"
"Mi prendo una pausa di riflessione personale sul mio ruolo nel Movimento 5 Stelle". Non vuol parlare di autosospensione Andrea Defranceschi, capogruppo dei grillini in Regione, finito nella bufera scoppiata dopo la risoluzione a favore dell'Unità e il conseguente attacco di Beppe Grillo, che lo ha invitato ad iscriversi nel Pd nel caso la pensasse diversamente sui contributi pubblici alla stampa. "Autosospensione è un termine da partito politico e noi non lo siamo" spiega.
Certo è che gli attacchi del blogger, continuati poi in Rete, lo stanno costringendo a riflettere su quale scelta compiere, se restare o meno nel movimento insomma. Si prende qualche giorno per decidere, ma non è affatto detto che una sua fuoriuscita porterà alle dimissioni da consigliere regionale. "Non è un fatto automatico. Anche questo aspetto fa parte della mia riflessione" ammette. Nell'attesa Defranceschi si toglie qualche sassolino dalla scarpa e boccia la proposta del suo collega in Comune, Massimo Bugani, di creare un'associazione ad hoc che gestisca i soldi del movimento.
I due consiglieri regionali, Giovanni Favia e Defranceschi, hanno deciso infatti di autoridursi lo stipendio a 2.770 euro, versando la restante parte della loro indennità al movimento su due conti intestati direttamente a loro stessi. Ma per Bugani questa non è la strada migliore. "E a chi dovremmo intestarli? A lui?" si chiede polemico Defranceschi. "Non capisco il senso di queste affermazioni - attacca ancora il consigliere regionale - i nostri conti sono trasparenti: tutto è verificabile online. Non ci sono altre soluzioni: nessuno si può permettere di gestire soldi che non sono suoi. Come ha detto Grillo, la gestione dei soldi deve essere fatta da chi è stato eletto".
Intanto, dopo la polemica scaturita dalla risoluzione pro Unità (ieri il Pd in regione ha colto la palla al balzo proponendo un suo testo a favore del quotidiano) i grillini sul web si sentono sotto attacco e discutono della questione incoraggiando Favia a continuare per la sua strada. "Siamo sotto tiro" è la secca frase utilizzata dal consigliere regionale sul suo profilo Facebook per descrivere la cronaca di questi giorni. La maggioranza dei commenti - spesso con toni enfatici - solidarizza con Favia, individuando nella stampa il principale colpevole.
"Mi sembra tutto normale, questa è la politica dei giornali con la loro macchina del fango" scrive ad esempio Giampaolo. "Tanti nemici tanto onore!" aggiunge Davide, mentre Fabio invita i due consiglieri a "schivare le pallottole". Qualcuno, pochi a dire il vero, interviene in maniera critica ponendo alcune domande ai militanti. "Vi state sparando tra di voi" scrive Ivano, mentre altri ancora chiedono delucidazioni riguardo all'utilizzo dei soldi e dei conti correnti dei due consiglieri. Alla fine interviene anche lo stesso Defranceschi che, per spiegare la situazione, fa suo un antico proverbio: "Se la tempesta viene dal monte affrontala, se viene da valle sprona il cavallo".
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