
DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN…
A cura di Riccado Bocca e Primo Di Nicola per "l'Espresso"
1. NOVE ANNI DOPO RICORDO CALIPARI, DIMENTICO LOZANO
«Il 4 marzo del 2005 sacrificava la propria vita a un posto di blocco sulla Irish Route, la strada che collegava la zona verde all'aeroporto internazionale di Baghdad in Iraq,
a conclusione di una delicatissima operazione che aveva portato al rilascio della giornalista italiana Giuliana Sgrena, rapita un mese prima».
Così i servizi segreti italiani, nelle pagine della loro rivista online, hanno ricordato nei giorni scorsi la figura di Nicola Calipari a nove anni di distanza dalla morte. Il dirigente del Sismi viene definito anche un «eroe invisibile». Nell'elogio funebre non viene però fatta menzione della dinamica dell'incidente che causò non poche frizioni tra Italia e Stati Uniti.
E dal ricordo pubblicato in Rete, è scomparso pure il nome di chi ha aperto il fuoco contro Nicola Calipari: ovvero Mario Lozano, addetto alla mitragliatrice del posto di blocco, soldato della New York army national guard.P.M.
2. SIENA - BATTAGLIA SULLE MURA
Il Comune di Siena vorrebbe diventare proprietario delle mura storiche della città , quantomeno per poterle restaurare adeguatamente, ma lo Stato che ne è il proprietario attraverso il Demanio ha sempre eluso la richiesta avanzata da Palazzo Pubblico. Che ora torna a farsi sotto con un'interrogazione del senatore leghista Gian Marco Centinaio, il quale denuncia il degrado in cui versano gli 11 chilometri di cinta muraria della città del Palio. Dal ministero dei Beni culturali, intanto, si replica che alcuni interventi urgenti verranno eseguiti attingendo al fondo alimentato dai proventi del gioco del Lotto. Ma di trasferire la proprietà delle mura di Siena al Comune, per il momento, non se ne parla.B. C.
3. ANNA WINTOUR - MATTEO UP, GIULIANO DOWN
Dopo avere dichiarato a "l'Espresso" che Papa Francesco era il personaggio più glamour in Italia, la direttrice di "Vogue America" Anna Wintour interviene ora sui nostri politici. A partire dal premier Matteo Renzi, sul quale spende parole di miele: «So che ha sempre frequentato il Pitti di Firenze e, in passato, l'ho visto alle sfilate milanesi del prêt-à -porter», racconta. «Mi piace molto, e ho in progetto di confrontarmi con lui perché sono certa spingerà sul settore moda, dato che ha capito che è ancora un potente motore per l'economia italiana». Stessa cosa, aggiunge con una smorfia, «non si può invece dire del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il quale non mi pare altrettanto attento al nostro business». Parte, a questo punto, la caccia al motivo di tanta irritazione.E. Att.
4. SANITÃ PUBBLICA - SOCCORSO POCO PRONTO
A. Mas. - I cosiddetti "livelli essenziali di assistenza" (pronto soccorso, ricovero ordinario, day hospital e day surgery, lungodegenza e riabilitazione) sono garantiti in maniera efficace solo in nove regioni: tutte al Centro-Nord, con l'unica eccezione meridionale della Basilicata. Ã quanto emerge da un'indagine del ministero della Salute sul Servizio sanitario nazionale.
Nonostante sul portale web di Palazzo Chigi si legga che «fino a quando i livelli essenziali di assistenza rimarranno alla base del nostro sistema sanitario, nessuno potrà essere escluso dalle cure perché troppo anziano o bisognoso di prestazioni troppo costose», il governo italiano in realtà non ha aggiornato i livelli essenziali di assistenza come previsto dal decreto Balduzzi del 2012, e neppure il registro delle malattie rare. Con il risultato, in quest'ultimo caso, che «migliaia di persone finiscono in balia di impostori e santoni che speculano sul loro stato di bisogno», denuncia il segretario nazionale dell'associazione Dossetti Claudio Giustozzi.
L'associazione ha inviato una diffida al governo e sta organizzando un'iniziativa senza precedenti: una class action nei confronti del dicastero guidato da Beatrice Lorenzin, promossa da chiunque si senta leso nel proprio «diritto fondamentale alla salute».
5. AEROPORTO DI RIMINI - COLLETTA PER L'ESTATE
Gli operatori della riviera adriatica salvano l'aeroporto con una colletta. A novembre 2013 il tribunale di Rimini aveva emesso il decreto di fallimento per l'Aeradria, la società che gestiva l'aeroporto Federico Fellini, concedendo l'esercizio provvisorio fino al prossimo giugno. In pratica lo scalo internazionale, porta di accesso per i ricchi turisti russi, si sarebbe dovuto fermare proprio alla vigilia della favorevole stagione estiva. Il prefetto Claudio Palomba ha allora invitato gli operatori turistici ed economici della zona a rimboccarsi le maniche e a fare una raccolta fondi per garantire i debitori ed ottenere il prolungamento dell'esercizio per tutta l'estate.
Detto fatto: singole aziende (dal centro commerciale Gros al gruppo Ferretti), enti (a partire dai Comuni di Rimini e Riccione) e le associazioni Confindustria, Confcooperative e Confcommercio hanno messo assieme 800 mila euro per convincere il tribunale ad approvare il proseguimento della gestione provvisoria fino al 31 ottobre. Così, con l'aeroporto che resta ufficialmente aperto, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha potuto volare a Mosca per annunciare la notizia alla Mitt (la principale fiera turistica russa), e conquistare ben 18 collegamenti per i prossimi mesi.A.Cal.
6. FIRENZE - CHE FINE HA FATTO IL PROF. NARDELLA?
Un professore praticamente scomparso. Dario Nardella, vicesindaco di Firenze e fresco vincitore delle primarie Pd per la scelta del candidato primo cittadino, rischia di essere travolto dai suoi impegni. Il prestigioso incarico in Comune gli ha infatti sottratto tempo da dedicare ai suoi studenti di Storia e tutela dei beni artistici, cattedra della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Firenze che vede il vicesindaco Nardella da anni professore a contratto.
Negli ultimi mesi, gli studenti del corso di laurea triennale che dovevano sostenere l'esame con lui di Legislazione dei beni culturali ne hanno perso le tracce. Vibrate le proteste sia su Facebook che su Twitter. L'ultimo rendez vouz con Nardella è stato infatti il 10 febbraio scorso, quando dopo una serie di innumerevoli sforzi sono riusciti a fissare un appello per consentire ad alcuni studenti prossimi alla laurea di sostenere l'esame.S.N.
7. NO TAV - C'Ã UNA TALPA IN VAL DI SUSA
La talpa dei No Tav era un finanziere. Nell'estate 2011 un maresciallo della Guardia di finanza che partecipava ai tavoli istituzionali sull'ordine pubblico passava le informazioni ai militanti della "Libera repubblica della Maddalena", campeggio a ridosso del cantiere della Torino-Lione. Il fatto è emerso il 7 marzo nel processo al Tribunale di Torino per gli scontri del 27 giugno 2011.
«Io mi basavo sulle informazioni che avevamo», ha detto ai magistrati Giorgio Rossetto, esponente del centro sociale autonomo Askatasuna di Torino. «Ce le passava l'operatore che partecipava ai tavoli della Prefettura, che in diverse occasioni ha telefonato al numero del presidio della Maddalena e ci comunicava le decisioni che venivano prese lì». Scoperto dalla Digos di Torino, il militare è stato trasferito nel Nord Est e ha patteggiato una condanna per rivelazione di segreto d'ufficio.A.Gi.
8. PIANO NOMADI - ROMA CONTRO ROM
A. Mas. - Il sindaco di Roma Ignazio Marino è finito nel mirino del Consiglio d'Europa e di Amnesty International. Motivo: non ha abrogato una circolare della Giunta Alemanno che relega in fondo alla graduatoria per l'assegnazione delle case popolari i Rom residenti nei campi fatti costruire dall'ex sindaco di centrodestra fuori dalla città .
Il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muižnieks, ha dapprima inviato una lettera allarmata al sindaco, poi si è presentato nella Capitale per andare a vedere di persona come vengono trattati i nomadi. Anche Amnesty International ha scritto a Marino, esprimendo «rammarico» per il fatto che non ha ritirato le misure discriminatorie, come aveva promesso dopo la sua elezione. Al quartier generale dell'associazione, a Londra, si dicono «sconcertati» per non aver ricevuto nessuna risposta dal primo cittadino.
9. TAR DEL LAZIO - PANICO TRANSGENICO
La possibilità che il Tar del Lazio possa riaprire le porte agli Ogm in Italia ha messo seriamente in agitazione gli ambientalisti. Se il tribunale amministrativo dovesse,
il 7 aprile, accogliere il ricorso presentato da un agricoltore che ha seminato nei suoi terreni il mais Mon810 della Monsanto, sarebbe annullato il decreto che vieta le coltivazioni geneticamente modificate firmato dai ministeri dell'Ambiente, dell'Agricoltura e della Salute nel luglio 2013.
Contro l'arrivo di una "primavera transgenica", otto associazioni - Aiab, Città del Vino, Coldiretti, Federbio, Fondazione Univerde, Greenpeace, Legambiente, Slow Food - si sono costituite in tribunale al fianco del governo. Gli ecologisti hanno anche preso carta e penna e scritto una lettera al premier Matteo Renzi, chiedendogli di tenersi pronto a evitare un vuoto legislativo che favorirebbe «semine incontrollate» già nei giorni successivi alla sentenza.P. T.
10. ATTUALITÃ - CATANIA IN CONTROPIEDE
Il suo Catania è in fondo alla classifica e a una manciata di giornate dalla fine del campionato di calcio di serie "A" la retrocessione nei cadetti è quasi certa. Ma il presidente del club etneo, Antonino Pulvirenti, non si lascia scoraggiare. Anzi, dopo il mega investimento per la realizzazione di un centro sportivo all'avanguardia - inaugurato nel 2011 nientemeno che dall'allora ministro della Difesa, Ignazio La Russa - il patron rossazzurro mette nuovamente mano al portafogli e compra un terreno da 50 ettari su cui dovrebbe sorgere in futuro un nuovo stadio.
Per alcuni, la mossa di Pulvirenti sarebbe finalizzata nell'immediato a zittire le voci secondo cui, dopo Windjet (la compagnia area low-cost che ha smesso di volare ormai da due anni) l'imprenditore etneo potrebbe dover smantellare un altro dei suoi giocattoli: il Catania calcio, appunto. E. C.
11. AGENZIE DI LAVORO - PRIVATO Ã MEGLIO
S.L. - La posta in palio vale un miliardo e mezzo. Si tratta del fondo del programma europeo "Garanzia giovani", che dovrebbe assicurare agli under 29 un'offerta di lavoro, di studio, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dalla fine della scuola o dalla perdita della precedente occupazione. L'idea del governo è quella di lasciar scegliere ai diretti interessati se affidare la dote loro assegnata alle strutture pubbliche (i centri per l'impiego) o a quelle private (le agenzie per il lavoro), mettendo così in concorrenza tra loro i due strumenti con un meccanismo che le regioni non hanno però ancora delineato.
Se si guarda ai risultati finora ottenuti , i giovani non dovrebbero avere grandi dubbi. A parità di addetti (circa 10.000) i centri per l'impiego (che peraltro costano al contribuente 464 milioni l'anno) hanno trovato una qualche forma di occupazione a 35.183 under 29 (media ultimi 7 anni), mentre le agenzie per il lavoro sono riuscite a piazzarne 469.995 (dato 2012).
12. CONTRATTAZIONE - DAL TAVOLO AL TRIBUNALE
L'Unione sindacale di base ha chiamato in giudizio il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi; il segretario della Cgil, Susanna Camusso; il capo della Cisl, Raffaele Bonanni e il leader della Uil, Luigi Angeletti. La loro colpa: aver firmato il 10 gennaio il cosiddetto "Testo unico sulla rappresentanza sindacale", violando non soltanto l'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, ma anche la sentenza 231 del 2013 della Corte costituzionale, con la quale si dichiarava illegittima l'esclusione dalla rappresentanza delle sigle non firmatarie del contratto collettivo, dando di fatto ragione al ricorso della Fiom contro la Fiat.
Con l'istanza depositata al Tribunale di Roma l'Usb chiede ora alla magistratura di intervenire su un accordo che determina una «conventio ad excludendum» nei confronti dei sindacati non firmatari dei contratti collettivi, ma significativamente rappresentativi, in aperto contrasto con la Carta costituzionale. E non è detto che l'Usb rimanga sola. Contro i quattro Golia, potrebbero infatti convergere anche i Cobas e la Fiom, che rimetterà il Testo unico al voto nelle fabbriche proprio in questi giorni. C. O.
13. A VOLTE RITORNANO / 1 - RENATO IN CAMPO
A 74 anni, dopo l'estinzione del suo partito con Tangentopoli, l'ex storico segretario del Pli, Renato Altissimo, ha deciso di ritornare sulla scena politica con un nuovo movimento, i Liberali, che potrebbe già correre alle prossime europee. Nel comitato del neonato soggetto politico ci sono esponenti del vecchio liberalismo come Alfredo Biondi, Carlo Scognamiglio (già presidente del Senato), Giuliano Urbani (oggi a capo dell'Associazione "Buongoverno" e un tempo ministro dei Beni Culturali con Berlusconi), l'ex presidente dell'Autorità per l'energia, Alessandro Ortis e il senatore Enrico Musso.
Presidente dei "Liberali" è stato eletto Edoardo Croci, ex assessore alla Mobilità e ambiente del Comune di Milano. Due gli obiettivi prioritari: il rilancio dell'economia, attraverso la riduzione del peso dello Stato con le privatizzazioni; le riforme istituzionali, per dare rappresentanza ai cittadini e ridurre i costi della politica e dell'apparato burocratico nazionale.S.G.
14. A VOLTE RITORNANO / 2 - UN CARDINALE PER RENZI
Direttamente dalla Prima Repubblica, riappare in grande spolvero anche l'ex ministro (delle Comunicazioni) democristiano Salvatore Cardinale, ideatore di un nuovo soggetto politico che sta per nascere in Sicilia. Due i nomi in ballo: "Popolari per Renzi" e "Riformisti per Renzi". Cardinale, sponsor del governo isolano di Rosario Crocetta, vuole creare questo contenitore per riunire venti parlamentari dell'Assemblea regionale siciliana dispersi tra sigle e siglette di secondo piano. Il presidente del Consiglio, a quanto risulta, non ne sa ancora nulla.
Il nuovo movimento "renziano" è stato progettato come costola del Pd, per poter avanzare una o più candidature alla prossima tornata elettorale europea. P. M.
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