
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Elisabetta Soglio per “il Corriere della Sera”
La scintilla è scoccata il giorno dell’inchiesta sulla mini cupola degli appalti. «Se ci fossi stato io, Frigerio, Greganti ed Enrico Maltauro li avrei riconosciuti. Avrei riconosciuto certi meccanismi e non si sarebbe arrivati in Procura».
Proprio quel giorno, Antonio Di Pietro ha capito che era il momento di tornare in pista: «Dopo l’uscita, senza astio, da Italia dei valori, non ho intenzione di andare in pensione, né come uomo né come politico e voglio dare un contributo sulle questioni che conosco». Milano, ad esempio: «Milano non è cambiata dagli anni in cui ero in Procura. E quindi mi candido a fare il sindaco».
Pisapia non le va bene?
«Stimo Pisapia, al quale riconosco una simpatica semplicità. Ma in questo momento non serve un sindaco che sorride, serve un sindaco col pugno di ferro».
PISAPIA E CINZIA SASSO ALLA PRIMA DELLA SCALA 2013
Cosa significa che Milano non è cambiata?
«Dopo oltre vent’anni i problemi e anche le persone sono le stesse. Serve un archivio storico, qualcuno che conosca a fondo quel mondo politico ed economico che continua a lavorare, più o meno pubblicamente, e bisogna conoscere le esigenze dei milanesi».
Dove vive oggi, Di Pietro?
«Sempre a Curno, ma frequento Milano dove ho lavorato e ho contatti».
E dove continuano a vigere gli stessi sistemi di potere?
«Senza dubbio sì. Sono meccanismi di associazioni temporanee e trasversali di imprese: l’unica differenza è che oggi sono più sofisticate e hanno ingegnerizzato il sistema».
Non è che si immagina come sindaco-pm?
«Mi immagino come sindaco che collabora molto con l’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone».
Il programma finisce lì?
«Ma no, ho molte idee su vari settori. Ma la prima cosa da affrontare è la doppia Milano che continuo a vedere, a seconda se vado in via Monte Napoleone o in stazione Centrale, per non parlare delle periferie...».
Si candiderà con il Movimento Cinque Stelle?
«Il movimento per suo statuto candida persone che non hanno avuto precedenti in politica e quindi non voglio forzare questa scelta. Certo, si può parlare».
Si potrebbe sottoporre alle primarie del centrosinistra?
«A me un centrosinistra succube di Renzi non interessa. E comunque vorrei sapere prima per fare cosa e con quale programma: non faccio matrimoni a scatola chiusa».
Di Pietro, ci crede davvero?
«Certo che sì e stiamo lavorando: mi candiderò con una lista civica e ci sono già persone che mi stanno dando la loro disponibilità a lavorare».
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