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Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"
à sbagliato trascinare le figlie del presidente nella guerra sul controllo delle armi? à la domanda che tutti in America si chiedono all'indomani dello spot diffuso dalla potente lobby delle armi National Rifle Association (Nra) che sta creando un putiferio perché sfrutta l'immagine di Sasha e Malia, 14 e 11 anni, per attaccare le iniziative anti-armi intraprese dal padre. E secondo gli ultimi sondaggi appoggiate dal 60% degli americani.
Il video di 35 secondi arriva all'indomani delle roventi polemiche scatenate dal violento videogioco gratuito per bambini over-4 che simula esercitazioni di tiro al poligono, distribuito dalla Nra a un mese dal massacro alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, in Connecticut, dove il 20enne Adam Lanza ha ucciso a raffiche di mitra 20 bambini e 6 adulti, per poi togliersi la vita.
«Le figlie del presidente sono più importanti dei vostri figli?» chiede la voce narrante del filmato, «allora perché il presidente è scettico sulla proposta di una sicurezza armata nelle nostre scuole quando le sue figlie sono protette da guardie armate nella loro scuola? Obama impone ai ricchi di pagare la loro giusta quota di tasse» conclude «ma è solo un altro ipocrita snob quando di tratta di giustizia sul fronte della sicurezza».
In un'intervista rilasciata lo scorso dicembre alla Nbc, Obama si era detto «scettico» sulla proposta della Nra di mettere guardie armate nelle scuole del Paese. «à un video ripugnante e codardo» l'ha subito bollato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, secondo cui «la maggior parte degli americani pensa che i figli del presidente non dovrebbero essere usati come pedine in una vendetta politica».
La strumentalizzazione delle first daughters di cui Obama difende da sempre la privacy ha toccato una corda profonda in un paese dove nessuno osa mettere in dubbio il diritto a proteggersi della first family. «A differenza della maggior parte degli americani, essa vive sotto minacce di morte reali e costanti» osserva il Christian Science Monitor.
Le polemiche antispot hanno finito per unire conservatori quali David Frum, ex speechwriter di George W. Bush a guru liberal come la giornalista Mika Brzezinski, figlia dell'ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Jimmy Carter, concordi nel definirlo «disgustoso» e «scioccante».
«à un episodio senza precedenti nella storia Usa» nota Michael Tomasky, direttore della rivista liberal Democracy, mentre Ron Fournier, columnist del conservatore National Journal, teme addirittura che possa «scatenare i più bassi istinti degli attivisti pro armi», con conseguenze potenzialmente pericolose per l'incolumità stessa della first family.
Da quando Washington ha iniziato a discutere le nuove leggi sulle armi, la Nra ha conquistato 250 mila nuovi iscritti. «Con questo spot le donazioni sono destinate a salire vertiginosamente» afferma il portavoce del gruppo.
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