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Carlo Tarallo per Dagospia
1-I tifosi del Napoli sono in agitazione, ma la contestazione vera e propria è rinviata al 31 agosto, giorno di chiusura del mercato. E se non arriveranno gli sperati rinforzi, scatterà durissima. Sarebbe questo il risultato di alcune riunioni riservatissime che si sono svolte negli ultimi 10 giorni tra i capi dei gruppi di Curva A e Curva B.
I supporters azzurri sono incazzatissimi con Aurelione De Laurentiis (anche ieri a Castevolturno con la "scorta") per le cessioni di Lavezzi e Gargano e le decine e decine di presunti "obiettivi di mercato" dati in pasto alla stampa e regolarmente finiti in altre squadre. Armero, Balzaretti, Pazzini, Cissokho, Alvaro Pereira, Benatia, Verratti, Uvini, Cuadrado, Meireles: c'è da mandare in campo una squadra con i giocatori (nemmeno di prima fascia) che più o meno corteggiati dal Napoli sono rimasti lontani dal Vesuvio. E adesso, mentre l'allenatore Walter Mazzarri continua a ripetere che "con i giovani non si va in Champions" e con i prezzi dei biglietti già alle stelle (i distinti per Napoli - Fiorentina a 40 euro, le curve a 18) il popolo azzurro non ne può più.
Una fonte attendibilissima racconta che la decisione di tenere le bocce (e i fischi e le pernacchie) ferme fino al 31 è motivata con la speranza di due/tre colpi in questa ultima settimana. Se così non sarà , già dalla prima partita in casa, appunto Napoli - Fiorentina del 2 settembre, la contestazione esploderà durissima. Qualcuno avrebbe già voluto lanciare segnali di dissenso alla società , ma è prevalsa la linea dell'attesa. Tra gli ultrà , racconta qualcuno, ci sarebbe stata la voglia di protestare già per la vendita in pay per view delle amichevoli d'agosto, oltre che per l'odiata trasferta pechinese (che infatti i gruppi hanno disertato) per la Supercoppa...
2- Chiude la biblioteca dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e 300.000 libri, tra i quali edizioni originali di Benedetto Croce e Giordano Bruno, sono destinati ad ammuffire in un deposito di Casoria. Il sito fanpage.it ha intervistato il presidente Gerardo Marotta, uno che per custodire questo "tesoro" per decenni ha venduto i propri beni di famiglia. "Non ci sono più soldi per pagare l'affitto e dalle istituzioni non arriva alcun sostegno. Il Governo - spiega Marotta tra uno scatolone e l'altro - ci ha tagliato tutti i fondi...". I libri fino ad ora erano custoditi in alcuni locali il cui fitto non è piu' sostenibile per Marotta. E chi sa se il Professore sarà tranquillizzato dalla promessa di Salvatore Nastasi, capo di Gabinetto di Ornaghi, che parla della necessità di una legge che garantisca il funzionamento dell'Istituto....
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