AVER FEDE NELLA CASSAZIONE - FEDE GONGOLA PER LA DECISIONE DELLA SUPREMA CORTE DI ANNULLARE LE CONDANNE E FARE UN NUOVO PROCESSO: "LA GENTE HA LE PALLE PIENE DEL BUNGA BUNGA, E POI IO NON HO MAI PORTATO PROSTITUTE AL MIO AMICO SILVIO CHE CONTINUO, OVVIAMENTE, ANCORA A SENTIRE”

Daniele Di Mario per Il Tempo

MINETTI FEDE MORA BERLUSCONI RUBY BUNGA

Processo Ruby bis da rifare per l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede e per l’ex consigliera Pdl in Regione Lombardia Nicole Minetti. La Terza sezione penale della Corte di Cassazione, accogliendo i ricorsi degli imputati, ha annullato con rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Milano. La Suprema Corte ha dunque disposto un nuovo processo d’appello per Fede e Minetti, condannati in secondo grado rispettivamente a 4 anni e 10 mesi e a 3 anni di reclusione.

I giudici non hanno condiviso le conclusioni che il sostituto pg, Angelillis, aveva esposto nella sua requisitoria ieri mattina, chiedendo un nuovo processo per aumentare la pena a Emilio Fede e sollecitando la conferma della condanna a Minetti. Il collegio, presieduto da Claudia Squassoni, ha invece dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale milanese.

Emilio Fede, lei non era presente in aula. Dove ha atteso la sentenza?

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«Voi de Il Tempo siete i primi a chiamarmi, addirittura prima del mio avvocato. Sono nella mia casa romana. Sono in terrazzo in compagnia di mia moglie e la vista notturna di Roma stasera è davvero stupenda».

Era nervoso?

«No. Ho trascorso la giornata in piena serenità».

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E adesso?

«Sono ancora più sereno. Accolgo questa sentenza con soddisfazione. La Cassazione è un giudice di prestigio e questo rinvio mi lascia ancora in sospeso, certo, ma ne sono ugualmente contento».

La Corte ha respinto la richiesta del pg di inasprimento della pena.

«Ma come si può pensare che ero io a organizzare le serate e a portare prostitute? Non ho mai fatto nulla di tutto ciò. E poi credo che l’Italia abbia davvero le palle piene del Bunga Bunga».

Ora ci sarà un nuovo processo d’appello.

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«Certo questo mi rammarica però sono fiducioso che la verità possa finalmente emergere. Domani (oggi ndr.) presenterò al Capranichetta il mio libro Se tornassi ad Arcore. Il bilancio di una vita da direttore . Lo presenterò in un momento pazzesco».

A proposito di Arcore. Sente Berlusconi?

«Perbacco, certo che lo sento! Ci siamo parlati. Il nostro è un rapporto di grande amicizia. Cosa dovevamo fare, rovinare un’amicizia? E perché mai poi? Sono una vittima, sono stato persino ricattato».

Dal punto di vista umano cosa le lascia questa vicenda che non è ancora finita?

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«Tanta amarezza. Come si può sindacare sulla mia vita? E poi l’accusa di prostituzione... Di Ruby io non sapevo nulla, l’ho vista una volta! Vogliono condannarmi, e poi? Mettermi in galera? Alla mia età? Come si può credere che io procacciassi ragazze per le serate di Arcore?».

E dal punto di vista economico?

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«Questo processo mi ha rovinato, sono stato persino privato del mio lavoro. Per non parlare delle spese legali... Non le nego che mi sono trovato davvero in difficoltà. Per fortuna il mio attuale avvocato, Mario Paniz, sinora non mi ha chiesto un euro di parcella. È proprio un amico...».

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