
DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA…
da Parioli Pocket
1. LA "FISCAL GAFFE" DI MONTI
Si vanta di aver studiato a Yale e ama sfoggiare il suo inglese che, pur con un accento non propriamente British, è fluente ed estremamente ricco di vocaboli. Eppure il professor Monti, incredibile a dirsi, inciampa spesso proprio su un termine economico: "fiscal policy" che il premier traduce "politiche fiscali". In realtà , come precisa persino un autorevole vademecum redatto da Bce e Bankitalia, l'espressione andrebbe tradotta "politiche di bilancio", visto che attiene sia alle entrate che alle uscite di un Paese. Probabile che quello del premier sia un vezzo tipicamente professorale, ma che in più di un'occasione rischia di creare non poca confusione.
2. LA NOSTALGIA DI D'ALEMA
Ha promesso pubblicamente di lasciare la politica, a meno che Renzi non vinca le primarie. Eppure Massimo D'Alema sembra già avere parecchi rimpianti. Qualche giorno fa è stato visto mentre si aggirava in Transatlantico a Montecitorio con una mazzetta di quotidiani pugliesi, mostrando ai parlamentari che incontrava le foto dei suoi comizi a Gallipoli: "Visto quanta gente? Atro che da rottamare... ", commentava con nostalgici sospiri. Tanto che qualcuno, scherzando, si è chiesto se nel segreto delle urne delle primarie il "leader Massimo" non sia tentato di votare per il sindaco di Firenze...
3. L'IRONIA DI FINI SUI COLONNELLI
Gianfranco Fini, chiuso nel suo ufficio di Montecitorio, legge un'agenzia dal titolo: "Disertano i colonnelli". Il presidente della Camera sorride soddisfatto. Poi però scorre meglio il lancio e, ironico, sibila: "Ah, ma parlano della Siria. Pensavo fossero quelli del Pdl... ".
4. LO SHOPPING DELLA (BELLA) PREMIER THAILANDESE CHE IMBARAZZA MONTI
Non è facile mettere in imbarazzo Mario Monti. Eppure la bella primo ministro thailandese Yingluck Shinawatra pare ci sia riuscita. Ma non è stata l'avvenenza della 44enne, ex donna d'affari di successo diventata capo del governo dopo la vittoria alle elezioni del luglio 2011, a mettere a disagio il presidente del Consiglio. Bensì la sua franchezza. "Vengo spesso in Italia, per fare shopping... ", ha esordito Thaksin, nella bilaterale organizzata a margine del vertice Asem in Laos. Parole che, racconta chi c'era, hanno lasciato piuttosto interdetto il professore. "Spero non trovi interessante il nostro Paese solo per questo... ", ha replicato un po' imbarazzato il capo del governo.
5. IL CORRIERE DELLA SVISTA
Chi bazzica le redazioni dei giornali sa bene quanto siano pericolose le didascalie: descrivere foto, spesso datate, non è sempre facile e l'errore è sempre dietro l'angolo. Eppure il Corriere della Sera di sabato 10 novembre si è superato, arrivando a sbagliare la descrizione della foto di apertura del giornale: sotto il titolo a nove colonne "Si dimette il capo della Cia" campeggiava infatti una foto che veniva così descritta: "L'ormai ex capo della Cia David Petraeus mentre fa jogging a Washington".
Ma guardando bene l'immagine si notava chiaramente che il generale era sì nella posa del runner, ma certamente non era intento a fare il jogging mattutino (pare corra 10 chilometri al giorno): Petraeus indossa infatti una vistosa cintura per tenere un paio di pantaloni difficilmente compatibili con la corsa. Bastava guardarla per evitare una piccola-grande gaffes sulla notizia di apertura del giornale.
6. BERLUSCONI E I BAOBAB DI BRIATORE
Difficile che Silvio Berlusconi provi invidia per qualcuno: eppure c'è una cosa che Flavio Briatore possiede e che il Cavaliere desidererebbe tanto avere. Non c'entrano le donne, e nemmeno il denaro. Quanto semmai gli alberi. Papi-Silvio, infatti, di ritorno dalla villa del "boss" di The Apprentice a Malindi, ha raccontato ad alcuni amici di aver visto dei baobab "incredibili", sognando di averne qualcuno per arricchire la già sterminata collezione di piante e alberi di villa La Certosa. Tanto che dietro l'interesse del Cavaliere a diventare socio di Briatore nel mega-resort in costruzione in Kenya, pare vi sia anche il desiderio di possedere quei "meravigliosi baobab".
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