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1. Un “rasta” si fa le canne
Michele Bocci per “la Repubblica”
Non c’è pace per il Fertility Day. Alla vigilia della prima giornata italiana dedicata alla prevenzione dei problemi riproduttivi, in programma per oggi, il ministero della Salute è stato travolto da una nuova polemica. E questa volta la tempesta ha avuto effetti nel cuore del dicastero, con la revoca dell’incarico alla responsabile della direzione comunicazione istituzionale. È stato un mercoledì difficilissimo a Lungotevere Ripa, tra foto misteriosamente cambiate, riunioni continue, comunicati stampa e tensioni interne che probabilmente porteranno alla rimozione di altri dirigenti.
Alla fine di agosto, il 31, le critiche si erano concentrate sulle cartoline di presentazione della giornata dedicata alla fertilità, che abbinavano foto a frasi ritenute da molti offensive come “La bellezza non ha età, la fertilità sì”, “Genitori giovani. Un modo per essere creativi”. Già il primo settembre tutta quella campagna venne ritirata dal ministro Beatrice Lorenzin.
Ieri ad essere preso di mira è stato uno degli opuscoli caricati sul sito istituzionale per essere stampati e distribuiti. Si tratta di quello intitolato “Stili di vita corretti per la prevenzione della sterilità e dell’infertilità”. L’immagine di presentazione è divisa in due. Sopra ci sono due coppie sorridenti ritratte in una foto a colori, sotto c’è un gruppo di ragazzi che fumano canne e narghilè. In questo caso lo scatto è stato seppiato.
Si volevano rappresentare in alto “le buone abitudini da promuovere” e in basso “le cattive compagnie da abbandonare”, tra l’altro acquistando immagini già usate all’estero per varie campagne (la prima per pubblicizzare impianti dentali, la seconda usata tra gli altri da Narconon, organizzazione di Scientology che si occupa di tossicodipendenza). Il punto è che tra i ragazzi che fumano ce n’è uno nero. E così dalla Rete sono partite accuse di razzismo, subito rilanciate da varie parti politiche.
La prima reazione del ministero è stata quella di inviare un comunicato per respingere le accuse. «Il razzismo è negli occhi di chi guarda, noi pensiamo alla prevenzione. Le foto rappresentano un’omogeneità di persone, così come multietnica è la società che viviamo».
In serata le cose però sono cambiate, ed è nato il giallo della foto. Dopo aver difeso l’opuscolo, il ministero ha scaricato chi l’ha realizzato (e avrebbe anche richiesto di fare il primo comunicato di risposta). Alle 19.31 è uscita una nota nella quale Lorenzin dichiara di «aver già attivato il procedimento disciplinare e quello per la revoca dell’incarico dirigenziale nei confronti del responsabile della direzione generale della comunicazione istituzionale, che ha curato la redazione e la diffusione del materiale informativo ».
Si tratta di Daniela Rodorigo, che si era appunto occupata delle cartoline di fine agosto e per la nuova campagna di comunicazione esterna, risoltasi in una sola scheda con lo slogan “parliamo di salute”, era stata affiancata dal Gabinetto del ministro.
L’opuscolo sugli stili di vita era invece già stato preparato il mese scorso e il ministro lo aveva ricontrollato lunedì. La foto presentata a Lorenzin era però un po’ diversa da quella pubblicata. Per l’appunto il volto del ragazzo nero in quell’immagine è indistinguibile, cancellato con un effetto. «Il ministero — prosegue la nota — ha dato mandato ai propri uffici di accertare perché l’immagine visionata e vidimata dal Gabinetto non corrisponda esattamente a quella apparsa sul sito. Il ministro ha dato disposizioni affinché l’immagine venga sostituita e l’opuscolo informativo ritirato».
Il nuovo scivolone ieri ha ricevuto subito enormi critiche in Rete, che poi si sono allargate alla politica. Tra i primi a prendere una posizione dura è stato Roberto Saviano che ha commentato su Twitter: «Dopo la débâcle del Fertility Day, la ministra ci riprova con una comunicazione razzista (e non più sessista). Nero uguale cattivo e biondo uguale buono. Siamo ancora a questo?».
Molte le prese di posizione contrarie anche nel Pd. Duro l’attacco di Paola Taverna del M5S, che ha chiesto al ministro Lorenzin di dimettersi. E da Bologna Lucia Bergonzoni della Lega ironizza: «Mi sarà mica diventata razzista la ministra?». Intanto il Fertility Day si farà. Oggi a Roma, Bologna, Padova e Catania si terranno incontri di carattere sanitario su diagnosi precoce e tecniche di procreazione. In nove città (tra le quali Roma, Torino e Firenze) si terrà invece il “Fertility fake” promosso tra l’altro da Cgil, Arci, Act, Artemisia, Libere tutte e altri per contestare la manifestazione ufficiale.
2. “Mi difenderò nelle sedi opportune”
«N o no, la dottoressa non parla. C’è ma non parla». Sono passate le otto di sera e Daniela Rodorigo è ancora al ministero, insieme alla sua segretaria. Mentre fuori si scatena la tempesta che potrebbe portare al suo allontanamento, lei se ne sta chiusa nella sua stanza.
«Pronto? L’ho richiamata perché invece la dottoressa qualcosa vuole dire». Allora, cosa è successo? Perché la foto dell’opuscolo è cambiata? «No guardi — risponde la responsabile della comunicazione istituzionale del ministero — a tutte queste domande adesso non rispondo. Però le dico questo: tratterò la questione nelle sedi opportune. Vedremo cosa succederà».
Il tono di voce sicuro è quello di chi sa di avere frecce nel suo arco, della serie: la verità verrà fuori. Rodorigo, una super dirigente da 230mila euro di stipendio all’anno, era finita nel mirino del Gabinetto del ministero dopo la prima campagna di comunicazione sul Fertility day, quella ritirata. Aveva retto il colpo, mantenendo il suo ruolo di vertice. È stata però la foto di un opuscolo a mettere a rischio la sua carriera, anche se lei adesso non sembra preoccupata «Aspettate. Vedremo...».
( m. bo.)
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