conte bergoglio

BISI E RISI - BERGOGLIO SI ASPETTAVA DI PIÙ DA CONTE CRESCIUTO A "VILLA NAZARETH". MA IL SUO AMICO SEGRETARIO DI STATO PAROLIN LO AIUTERÀ A RICUCIRE: IL PREMIER PUNTA A UNA VISITA UFFICIALE COSÌ DA INDOSSARE UN ABITO DA CERIMONIA DEL SUO COLLABORATORE PREFERITO, IL SARTO PAOLO DI FABIO - AL POSTO DI BECCIU ARRIVA IL FILIPPINO BERNARDITO AUZA. MA LE ASSOCIAZIONI CATTOLICHE PRONTE A BOMBARDARE IL GOVERNO SE VA AVANTI LA LINEA SALVINI SULL’IMMIGRAZIONE

Luigi Bisignani per Il Tempo 

 

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

Delusione  in Vaticano per le prime mosse di un Premier che gira con il santino di Padre Pio nel taschino ed è cresciuto a pane e porpore. Giuseppe Conte, finora, non ha dedicato neanche una parola al Papa, alla Chiesa o alle radici cristiane dell’Europa, eppure nei sacri palazzi c’era grande attesa. Era dai tempi di Romano Prodi che mancava un Presidente così vicino a molte eminenze.

 

Cresciuto a San Giovanni Rotondo, Conte ha avuto come punti di riferimento spirituali due pezzi da novanta come i cardinali Domenico Tardini, della cui Fondazione  ha preso le redini, e Achille Silvestrini, vero faro della sua coscienza. E tra loro uno che ha fatto strada, Piero Parolin, con il quale ha condiviso i primi passi al collegio universitario "Villa Nazareth", proprio della Fondazione Tardini. Ispirandosi alla parabola evangelica dei talenti (Matteo 25, 14-30), si dedica gratuitamente alla formazione di giovani dal curriculum eccellente provenienti da famiglie non abbienti.

 

GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP

Ma Conte sa già come riparare allo sgarbo. Sarà proprio il Segretario di Stato Parolin a muovere le  pedine giuste per un incontro con Bergoglio. Da ciò che si è visto, il Premier punterà a una visita ufficiale cosi' da indossare uno di quegli abiti da cerimonia che tanto gli piacciono. Dara' ancora più  lavoro al suo collaboratore preferito, Paolo Di Fabio, un sarto che è già stato visto a Palazzo Chigi, con il quale discute amabilmente di stoffe e asole nella tradizione dei suoi grandi maestri del diritto Giovan Battista Ferri e Guido Alpa, sempre elegantissimi.

MONSIGNOR BECCIU

 

papa francesco bergoglio e il cardinale parolin

Cerimoniale a parte, in Vaticano regna la confusione più totale nei rapporti con il governo italiano, ma per Bergoglio è l’ultimo dei problemi. Fra qualche settimana arriva un filippino al posto del Sostituto Angelino Becciu, spedito sia pure con un bel zucchetto color porpora ad occuparsi non più di uomini e potere ma di Santi: scelto dai focolarini, plana a Roma dall’Onu Bernardito Auza, così come Cappellano della Camera è arrivato, da San Roberto Bellarmino, il vescovo Gianenrico Ruzza che ha preso il posto di Monsignor Rino Fisichella, colui che metteva in riga deputati e ministri e forse proprio per questo Bergoglio, che detesta i politici, non l’ha mai fatto cardinale.

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Ma le vie del Signore e di San Padre Pio sono infinite, magari anche per l'elegante neo premier che starà già cercando uno scampolo giallo-verde prima che il Papa e le associazioni cattoliche bombardino lui, Salvini e il loro populismo sui temi dell’immigrazione.

 

Cardinal Auza

rino fisichella fausto bertinotti sergio cofferaticarlo azeglio ciampi franca maria ferrero monsignor fisichella