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LA RESA DEI CONTI PER LA RAGIONIERA – IL BERSAGLIO PRINCIPALE DEI MINISTRI SCONTENTI PER LA “MANOVRINA” È DARIA PERROTTA, RAGIONIERA GENERALE DELLO STATO VICINISSIMA A GIORGETTI – TAJANI L’HA ATTACCATA (SENZA NOMINARLA) PER L’AUMENTO DELLA CEDOLARE SUGLI AFFITTI BREVI: “NON DECIDE QUALCHE GRAND COMMIS AL TESORO” – SECONDO DIVERSE FONTI NEL GOVERNO, È STATA LA “ZARINA DEI CONTI” AD AVER SCRITTO LA FINANZIARIA, TAGLIANDO IN NOME DEL RIGORE DI BILANCIO (SU INDICAZIONE DEL MINISTRO DELL’ECONOMIA). È ACCUSATA DI AVER NEGATO INCONTRI AI MINISTRI INTERESSATI DALLA SCURE, E DI AVERE MANTENUTO BUONI RAPPORTI CON IL PD…
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per www.repubblica.it
Era solo questione di tempo. E infatti, la battaglia esplode. Pubblicamente, dolorosamente e fragorosamente. Ad alzare il tiro è Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri [...] stronca l’aumento delle tasse sugli affitti brevi, solo parzialmente modificato nelle ultime ore, che ha ricevuto la bollinatura della Ragioneria dello Stato.
Promette battaglia in Parlamento per cancellarla [...]. Ma soprattutto, l’azzurro indica il vero nodo del contendere, l’epicentro dello scontro: il problema, sostiene, sono i “gran commis del ministero delle Finanze” che si arrogano il diritto di decidere della manovra al posto della politica.
antonio tajani giancarlo giorgetti foto lapresse
Non fa i nomi, ma nel governo c’è un nome finito da giorni sul banco degli imputati: Daria Perrotta. È lei, voluta da Giancarlo Giorgetti alla guida della Ragioneria, il bersaglio. Lei sotto assedio.
Perché è lei, sostengono molteplici fonti nell’esecutivo, ad aver scritto la finanziaria, tagliando in nome del rigore di bilancio (e su indicazione politica del ministro dell’Economia, ovviamente). Ed è sempre lei ad aver deciso cosa portare in Parlamento e cos’altro cassare.
[...] Diversi ministri si sono lamentati, nel corso del consiglio dei ministri e di fronte ai taccuini, per la gestione della manovra. Le accuse sono variegate: l’aver coinvolto pochissimo i dicasteri nelle decisioni sui tagli, l’aver negato incontro ai ministri interessati dalla scure, l’aver utilizzato addirittura l’intelligenza artificiale per decidere alcuni criteri utili a ridurre l’impatto della spesa pubblica.
Infine, in un vortice di tensioni e di retropensieri: aver mantenuto buoni rapporti con il Pd, nonostante la destra alla guida del Paese.
giorgia meloni antonio tajani foto lapresse
Critiche sono arrivate da Francesco Lollobrigida e Tommaso Foti, durante l’incontro servito a varare la legge di bilancio. E ancora, ha “punto” davanti ai cronisti Alessandro Giuli. Fino a Tajani, al suo attacco esplicito alla struttura del Mef.
Meloni, dal canto suo, sa che Perrotta è dirigente di fiducia di Giorgetti, che a sua volta si è avvalso del lavoro della Ragioneria dello Stato per “proteggere” la legge di bilancio (e proteggere se stesso dalle tensioni).
La premier, per contenere la situazione, ha aperto a un tavolo tecnico per rivedere alcuni criteri dei tagli, in vista del passaggio in Parlamento. E Perrotta ha dovuto organizzare alcuni incontri tecnici con i ministeri, per limare alcune decisioni.
giorgia meloni giancarlo giorgetti antonio tajani foto lapresse
Non è la prima volta che si consuma una battaglia tra la politica e le strutture del ministero dell’Economia. Celebre, nella scorsa legislatura, la guerriglia portata avanti dai cinquestelle – in quel momento a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte - contro i dirigenti del Mef.
L’apice della tensione venne raggiunto con la pubblicazione da parte di diverse testate di un audio di Rocco Casalino, allora portavoce del presidente del Consiglio pentastellato, che ipotizzava l’allontanamento di dirigenti del ministero se non si fossero trovate le risorse per far partire il reddito di cittadinanza.
[...] Ma l’esito dello scontro sarà deciso altrove, tra Palazzo Chigi e il Tesoro. Dipenderà insomma da quanto solida sarà la difesa della Ragioneria da parte di Giorgetti. E da quanto Meloni sceglierà di assecondare il malumore dei suoi ministri, oltreché di quelli azzurri.
antonio tajani giancarlo giorgetti foto lapresse
DARIA PERROTTA 1
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