DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
In un momento delicato per l’amministrazione Biden, il presidente perde il suo braccio destro, il capo dello staff Ron Klain. […]
Il successore di Klain, annunciano i media americani, sarà Jeff Zients, 56 anni, l’ex «zar del Covid», che ha coordinato la gestione della pandemia. Zients non fa parte della cerchia più «antica» dei fedelissimi di Biden, ma è diventato membro fidato del team lavorando come consigliere economico nell’amministrazione Obama, anche se il suo passato nel settore privato è visto con sospetto dall’ala liberal del partito.
[…] Il 61enne Klain è il primo membro della cerchia più stretta di Biden a lasciare l’amministrazione, mentre Trump cambiò quattro capi di gabinetto in quattro anni (il primo, Reince Priebus, durò 192 giorni). […]
Nel 2020 Biden non lasciò neppure il tempo di valutare i possibili candidati per il ruolo di chief of staff : «Voglio Ron». Klain iniziò a lavorare per Biden nella campagna per il Senato nel 1987, anno in cui si laureò in giurisprudenza a Harvard, e ha occupato vari ruoli nelle amministrazioni Clinton e Obama, incluso capo dello staff del vicepresidente Al Gore (ruolo in cui Kevin Spacey lo ritrasse in tv). Si conoscono da trent’anni ma continua a chiamare Biden «sir».
JOHN SPENCER LEO MCGARRY IN THE WEST WING
Il capo staff della Casa Bianca — popolarizzato in tv dal personaggio di Leo McGarry (John Spencer) in The West Wing — è forse il ruolo non elettivo più cruciale di Washington, a volte più della vicepresidenza: il programma è nelle sue mani, coordina i rapporti con il Congresso, deve avere un legame stretto con il presidente ma non può essere suo amico, deve «gestirlo».
Klain è stato uno dei capi di gabinetto più potenti da decenni. Definito dai repubblicani «il primo ministro», replicava: «Sono uno dello staff». Lavorava 16 ore al giorno; sveglia alle 3:30 per controllare il prezzo della benzina. Twitter era il suo «hobby», usato per difendere il presidente. Nell’ottobre 2021, con lo stallo della legge sulle infrastrutture, pensò di mollare; la moglie Monica Medina, assistente del segretario di Stato, lo convinse a restare. […]
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