
DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA…
BINARIO TRISTE E SOLITARIO PER IL GOVERNO - FRANCESCO MERLO SCATENATO SUL PRESUNTO INTERVENTO DI ARIANNA MELONI NELLE NOMINE: "COPRE TUTTI I RUOLI COME TINA PICA SPIEGAVA A TOTÒ IN 'DESTINAZIONE PIOVAROLO': 'SONO LA CASELLANTE, LA MANOVALE, LA GUARDASALA, LA MACCHINISTA, E ACCUDISCO PURE I CAPOSTAZIONE CELIBI" - LA GARANZIA DI SOPRAVVIVENZA PER L'AD DI TRENITALIA, LUIGI CORRADI? "LA DIFFICOLTÀ DI METTERSI D’ACCORDO SUL NOME DELLA SOSTITUTA, LA MANAGER SABRINA DE FILIPPIS, CHE NEL CURRICULUM VANTA 'UNA GRANDE AMICIZIA' CON ARIANNA..."
Francesco Merlo per “la Repubblica” - Estratti
(...) E dunque si capisce che, di tutti i guai del governo Meloni, la crisi dei treni sia non dico la più nascosta, che sarebbe impossibile, ma la più truccata, proprio perché offende la nazione quanto l’autonomia differenziata la tradisce.
Vengono, infatti, spacciate per «inevitabili febbri di crescita» le stazioni assediate, i guasti sulle linee, i bus sostitutivi, l’alta velocità sempre più lenta, le lunghe soste in aperta campagna, la sporcizia e la soppressione dei bagni, le proteste dei passeggeri sfiancati dall’afa e dall’attesa in carrozze surriscaldate senza più l’aria condizionata.
Spudoratamente Salvini è arrivato a complimentarsi per la «puntualità superiore al 90%, nonostante 1400 cantieri aperti». Dunque la destra, che aveva per divinità l’orario e «quando c’era Lui caro lei» esibiva il miracolo della puntualità, ha consegnato il treno futurista di Depero alle bugie di Salvini. E i giornali governativi, la Rai e Mediaset, copiando la solita velina di Fazzolari, hanno scritto – giuro – che «i treni italiani sono più puntuali di quelli tedeschi» e vuoi mettere «la complessità di gestire i successi della rete italiana»?
Questa propaganda kitsch non riesce però a coprire il fallimento, nell’estate sovranista, del più nazionale e patriottico dei mezzi di trasporto.
E allora il governo, che assolve se stesso, si prepara a cacciare l’amministratore delegato Luigi Corradi, un ex grillino diventato leghista, che invece di migliorare i servizi durante i lavori del Pnrr, magari sorvegliandoli in estate, li ha selvaggiamente rafforzati in luglio e agosto «per proteggere – ha fatto sapere – i pendolari», che sarebbero più importanti dei turisti, anche se i treni a loro destinati sono una vergogna, e vedrete in autunno cosa li aspetta con i lavori previsti sino al 2026.
Corradi, in compenso, si è bene applicato alla propria sopravvivenza, sinora garantita dalla difficoltà di mettersi d’accordo – ha rivelato la nostra Giovanna Vitale – sul nome della sostituta, la manager Sabrina De Filippis, che nel curriculum vanta «una grande amicizia» con Arianna Meloni, la quale copre tutti i ruoli come Tina Pica spiegava a Totò in Destinazione Piovarolo: «Sono la casellante, la manovale, la guardasala, la macchinista, e accudisco pure i capostazione celibi...».
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