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“DRAGHI HA DATO ALL’ITALIA UNA STATURA SENZA PRECEDENTI IN EUROPA” - “BLOOMBERG” LODA SUPER-MARIO MA AVVERTE: “LUI NON È L’ITALIA. È UN TECNICO SENZA UN MANDATO POPOLARE, SEBBENE CARISMATICO E CON UN'ESPERIENZA INEGUAGLIABILE. IL SUO IMMEDIATO SUCCESSO NASCONDE UN PERICOLO A LUNGO TERMINE: LA POLITICA NAZIONALE IRRITABILE E L'ASCESA DELL'ESTREMA DESTRA NEL PAESE"
ARTICOLO DI BLOOMBERG SU MARIO DRAGHI
DRAGHI MASCHERA I RISCHI DELLA POLITICA ITALIANA - L'ARTICOLO DI BLOOMBERG
'ITALIA PIÙ CREDIBILE CON DRAGHI, RESTANO TENSIONI NEI PARTITI'
(ANSA) - ROMA, 20 MAG - Mario Draghi ha dato all'Italia "una statura senza precedenti in Europa negli ultimi tempi. Ma il suo immediato successo nel diventare un garante per l'Italia agli occhi di Bruxelles e degli investitori internazionali nasconde un pericolo a lungo termine: la politica nazionale irritabile e l'ascesa dell'estrema destra nel Paese".
E' l'analisi di Bloomberg che ricorda come l'arrivo di Draghi abbia immediatamente segnato il ritorno dell'Italia ad un ruolo centrale nell'Ue dopo molto tempo, come ha dimostrato il vertice di Porto. "Con la tedesca Angela Merkel assente - si legge - l'ex capo della Banca centrale europea ha risposto alle domande dei media sugli affari internazionali - Biden, Cina e India - con le questioni interne di Roma apparentemente sotto controllo per una volta. Gli investitori sembrano considerare l'Italia in buone mani".
L'analisi sottolinea come l'arrivo di Draghi abbia ridato slancio all'Italia anche su altri fronti: "La campagna vaccinale è finalmente in corso, più di un terzo degli italiani ha ricevuto una prima dose, quindi il Paese probabilmente non perderà un'altra estate di turismo". L'editoriale sottolinea poi lo sforzo di Draghi per riportare "moralità" nella politica italiana, ricorda la decisione di rinunciare allo stipendio e quella di nominare una donna alla guida dei servizi segreti e dei ministeri della Giustizia e dell'Interno.
"E' molto diverso - è il commento - dai tempi del bunga bunga di Berlusconi". Stesso discorso all'estero, con l'Italia tornata grazie a Draghi al centro della scena. "Ma Draghi - prosegue l'editoriale - non è l'Italia. È un tecnico senza un mandato popolare, sebbene carismatico e con un'esperienza ineguagliabile".
La grande coalizione di Draghi "dovrebbe terminare al più tardi a metà del 2023, se i litigi dei politici non la faranno finire prima" e la "minaccia immediata" è il nervosismo della Lega per l'ascesa di Fratelli d'Italia. In questo quadro, secondo i sostenitori dell'ex presidente della Bce, la soluzione sarebbe il passaggio da Palazzo Chigi al Quirinale che permetterebbe a Draghi "di rimanere al di sopra della mischia politica (cosa che preferisce) mantenendo un ruolo stabilizzante nella politica italiana per altri anni, forse anche un decennio".
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