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L'INTERVISTA A BORIS JOHNSON
BORIS JOHNSON: «L’UNIONE EUROPEA HA GLI STESSI OBIETTIVI DI HITLER»
Michele Farina per www.corriere.it
L’Unione europea come Hitler: il paragone viene da Boris Johnson, 51 anni, parlamentare conservatore e leader de facto della carovana Brexit che punta all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione. Dice Boris: «Napoleone, Hitler e altri nella storia hanno cercato di unificare l’Europa. E hanno fallito». La Ue è «un tentativo di realizzare lo stesso obiettivo con altri mezzi» ha detto l’ex sindaco di Londra in un’intervista choc al Sunday Telegraph.
Gli antichi romani
Johnson tira in ballo anche l’Impero Romano: In molti nel corso della storia hanno cercato di riscoprire «l’età dell’oro« del passato, il periodo di «pace e prosperità» di cui ha goduto il continente «sotto i Romani». Quello che manca, secondo mister Brexit, «è sempre l’eterno problema: non c’è un’autorità che tutti rispettino o comprendano. E questo produce il grande vuoto di democrazia che stiamo vivendo».
«Giochi sporchi»
Il paragone Bruxelles-Hitler, in un Paese che ha sopportato i bombardamenti nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, ha provocato dure reazioni. L’ex ministro Yvette Cooper, che con il partito Laburista milita nel fronte europeista in vista del referendum del 23 giugno, ha accusato Johnson di «cinismo e vergognosa mancanza di giudizio». «Johnson non dovrebbe giocare sporco usando il capitolo più nero della storia europea» per fini elettorali. La verità, ricorda Cooper, è che «l’Unione Europea ha avuto un ruolo cruciale nel mantenimento della pace dalla Seconda Guerra Mondiale fino a oggi».
Testa a testa
A sei settimane dal referendum, i sondaggi danno alla pari i due fronti («Remain» contro Brexit»). Disuniti alla meta. Il leader laburista Jeremy Corbyn chiama a raccolta i suoi, alla manifestazione di oggi a Londra, perché «il problema non è l’Unione Europea ma il governo conservatore». Corbyn accusa il premier pro-Ue David Cameron di «aver fallito» i negoziati di riforma con Bruxelles.
Cameron glissa sulle critiche del rivale-alleato. Ieri durante un discorso elettorale nell’Oxfordshire il premier si è concentrato sulla questione economica: «Uscendo dall’Unione perderemmo i finanziamenti per progetti vitali in tutte le regioni della Gran Bretagna».
Alle spalle di Cameron, nei comizi pro-Europa, campeggia un grande cartellone con scritto: «L’uscita dalla Ue costerebbe a ogni famiglia 4.300 sterline». Alle spalle di Boris Johnson, che si candida chiaramente a prendere il post dell’ex amico David alla guida del governo, campeggiano i fantasmi di Hitler e di Napoleone. Sullo sfondo, bontà sua, un riconoscimento all’«età dell’oro» dell’Impero Romano. Paragone per paragone, assurdo per assurdo: chi baratterebbe l’autoritaria Pax Romana alla «pace burocratica» dell’Unione Europea?
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