giuseppe conte maria elena boschi

PER CONTE SI METTE MALE! ANCHE LA BOSCHI ESCE DAL SUO DOLCE LETARGO CON BERRUTI PER CANNONEGGIARE IL PREMIER: “NON ABBIAMO VOLUTO DARE I PIENI POTERI A SALVINI, NON INTENDIAMO DARLI A CONTE. IL GOVERNO RISCHIA? SPERO DI NO, MA TEMO DI SÌ. NON È POSSIBILE CHE IL PREMIER SOSTITUISCA IL GOVERNO CON UNA TASK FORCE, I SERVIZI SEGRETI CON UNA FONDAZIONE, LE SEDUTE PARLAMENTARI CON LE DIRETTE FACEBOOK. SE IL PREMIER VUOLE ROMPERE CI DISPIACE, MA FACCIA PURE. IL RICHIAMO ALLA RESPONSABILITÀ NON PUÒ ESSERE A SENSO UNICO”

maria elena boschi

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Onorevole Boschi, l'altro ieri lei ha abbandonato il vertice sul Recovery fund: una sfida a Conte? «Al contrario. Noi abbiamo chiesto da mesi di discutere in Parlamento del Recovery fund. E abbiamo promosso una discussione interna alla maggioranza. Italia viva chiede, pubblicamente, un dibattito alla luce del sole. Il premier ha fatto un'intervista sabato per dire che aveva già deciso tutto, che si sarebbe creata una governance con trecento consulenti, che i progetti erano già stati predisposti con commissari in grado di avere poteri sostitutivi rispetto ai ministeri.

 

giuseppe conte

Noi non stiamo sfidando il premier, stiamo solo difendendo le istituzioni di questo Paese: non abbiamo voluto dare i pieni poteri a Salvini, non intendiamo darli a Conte».

 

Non si rischia la rottura?

«Spero di no, ma temo di sì. Non stiamo alzando i toni, noi: siamo in presenza di un fatto gravissimo. Non è possibile che il premier sostituisca il governo con una task force, i servizi segreti con una fondazione, le sedute parlamentari con le dirette Facebook.

 

maria elena boschi e giulio berruti foto chi 3

Sono mesi che chiediamo una discussione parlamentare e scopriamo oggi un piano di cento pagine che commissaria i ministri con un emendamento in legge di Bilancio? Se il premier vuole rompere ci dispiace, ma faccia pure. Il richiamo alla responsabilità non può essere a senso unico».

 

Cosa contestate nel metodo?

«Ci sono centinaia di morti ogni giorno e il Pil è a meno 10%. Davanti a questa emergenza la maggioranza di governo ha il dovere di proporre un piano serio al Paese.

 

Noi abbiamo chiesto trasparenza e se vediamo che c'è un progetto scritto nottetempo, senza consultazione né dentro al governo, né in Parlamento, né nella società, né con le categorie, significa che abbiamo un problema. Non vogliamo esautorare il governo, il Parlamento, i servizi segreti, le istituzioni».

giuseppe conte marchese del grillo

 

E nel merito?

«Lei ha letto il piano francese? È fatto molto bene ed è pronto già da settimane. Noi siamo ancora fermi quando gli altri già stanno correndo sui progetti. Sblocchiamo le opere, liberiamo risorse, aiutiamo chi non ce la fa, puntiamo su istruzione e formazione anziché passare le settimane a distribuire prebende e incarichi.

maria elena boschi

 

Ci sono duecento miliardi che vengono dall'Europa: non possiamo sprecarli, men che mai adesso. E poi naturalmente c'è la questione del Mes: dire no ai soldi per la sanità pubblica in nome di un interesse ideologico è masochismo».

 

Chiedete più poltrone?

«Guardi che se chiedessimo più poltrone saremmo facilmente accontentati: qui spuntano incarichi come funghi. Ma noi abbiamo una visione diversa della politica: siamo pronti a lasciargliele le poltrone, non ne chiediamo altre. Però ci serve avere un'idea di sviluppo del Paese. Speriamo che Conte ne sia consapevole. Se devono solo tirare a campare, possono farlo senza di noi».

GIUSEPPE CONTE MES

 

Chiedete un rafforzamento della squadra?

«Non più. Avevamo suggerito a Conte un percorso per blindare la legislatura da qui al 2023, con una riorganizzazione e con il coinvolgimento dei migliori di tutti i partiti. La sua reazione è stata molto dura: Conte ritiene di avere i ministri migliori del mondo.

 

Se è così non importa chiamare sei commissari per sostituirli e trecento consulenti, non trova? Quanto a noi, il rimpasto è un tema che non esiste più: se Conte pensa di avere i migliori del mondo, c'è da sperare che li faccia lavorare bene».

macron conte

 

Perché vi siete dissociati sulla risoluzione sul Mes?

«Non ci siamo dissociati. Aspettiamo di capire che cosa dirà il premier. Se, come speriamo, riconfermerà una posizione europeista, noi saremo con lui. Non pensiamo che i parlamentari grillini facciano scherzi sulla riforma del Mes perché hanno troppa paura di andare a casa per mettersi contro, ma anche su questo ci aspettiamo parole di chiarezza. Il vero problema però è che il governo continua a dire no ai 36 miliardi del Mes per la sanità che oggi, almeno in parte, avrebbero già potuto essere spesi».

MARIA ELENA BOSCHI DURANTE LA FIDUCIA AL CONTE BIS 1maria elena boschi matteo renzi