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Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
Legge tutto d’un fiato l’agenzia firmata Silvio Berlusconi. Poi Renato Brunetta sfoggia uno sguardo di sfida tra i migliori della sua carriera e domanda: «Allora, chi ha vinto?». Se il parametro sono le parole dell’ex Cavaliere (e in Forza Italia da sempre funziona così), ha vinto indubitabilmente lui. E infatti il capogruppo mostra il pollice in su, come a dire che va tutto per il meglio. Poco prima, conversando il Transatlantico, aveva profetizzato il trionfo.
Presidente, è sotto attacco. Ce l’hanno sempre con lei.
«Con me? Macché, anzi: sessantaquattro deputati su sessantacinque hanno votato contro il ddl Boschi…».
Diciassette verdiniani l’hanno criticata. Se somma anche i deputati che stanno con Fitto, i numeri non le sorridono.
«Intanto i “verdiniani”, come dice lei, non sono diciassette. Paolo Russo ha detto che non ha firmato il documento. Cesaro anche. E poi lei che somma fa, scusi? Non si può fare. Quanto a Fitto, mai stato mio nemico».
Veramente Fitto ha chiesto l’azzeramento delle cariche.
«Ma di tutte le cariche, sia preciso!».
Resta un fatto: la somma di fittiani e verdiniani raggiunge la metà del gruppo. Ha valutato l’ipotesi di dimissioni?
«Io? E perché? No, proprio no. Le ripeto, sessantaquattro su sessantacinque: perché dovrei? Io ho vinto. Berlusconi ha vinto. Ho rappresentato la linea di Berlusconi e ho vinto. Come pure era la linea di Berlusconi quella che era passata nei mesi scorsi al Senato. Il problema è per Renzi, che non ha più una maggioranza… ».
DENIS VERDINI SILVIO BERLUSCONI
Scusi?
«Non ha sentito la sinistra del Pd?».
Ma la minoranza ha votato quasi compattamente il ddl.
(Sorride) «Anche i sessantaquattro!».
Nel documento le imputano un deficit di democrazia.
«E dove? Noi abbiamo fatto due riunioni di gruppo al mese negli ultimi due anni, l’ultima ieri. Mai nessuno ha fatto tanto».
Si ferma un attimo, si rivolge alla segretaria. «Mi dici il numero delle riunioni, precisamente?».
Poi pronuncia il responso: «Venticinque alla Camera, più altre sedici congiunte con i senatori. Quarantuno riunioni in venti mesi. Più di due al mese. Prima eventuale critica respinta con perdite».
Presidente Brunetta, resta il fatto che…
«Sa qual è la verità? La verità è che do troppo fastidio a Renzi».
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