giuseppe bono palermo buffagni

BUFFAGNI, STAI BONO! – IL POTERE NON E’ A PALAZZO CHIGI O ALLA CASALEGGIO. SE NE SARÀ ORMAI ACCORTO IL SOTTOSEGRETARIO 5STELLE BUFFAGNI: DOPO AVER PIAZZATO FABRIZIO PALERMO ALLA GUIDA DI CDP, IL TAPINO PENSAVA DI POTER SILURARE IL POTENTE CAPO DI FINCANTIERI GIUSEPPE BONO PER FAR POSTO A PAOLO SIMIONI, MANAGER "GRILLINO" DELLA DISASTRATA ATAC DI ROMA - SALVINI: "STIMO BONO, DEVE RIMANERE"

1. COME FU CHE BONO RESTÒ A FINCANTIERI

Ma.Pa. per il Fatto Quotidiano

Buffagni

 

La vita a Roma, vale a dire in quella metropoli-paese che è nata a un parto col potere e lo disprezza, è complessa, scivolosa, infida. Se ne sarà ormai accorto il sottosegretario lombardo Stefano Buffagni, illuminato in certi circoli dall' ampia delega in materia di nomine concessagli per motivi ignoti da Luigi Di Maio.

 

Ecco, nei palazzi romani si dice - come ha scritto Il Fatto mercoledì - che l' attivo Buffagni, dopo aver contribuito mesi fa a portare Fabrizio Palermo alla guida di Cdp contro Dario Scannapieco, il preferito di Giovanni Tria, avrebbe di recente chiesto allo stesso Palermo di silurare l' eterno capo di Fincantieri Giuseppe Bono per far posto a Paolo Simioni, manager "grillino" della disastrata Atac di Roma.

 

Fabrizio Palermo Giuseppe Bono

Palermo, sia detto en passant, dal 2005 al 2014 è stato uno dei principali manager proprio della Fincantieri di Bono. Risultato: ieri il grande vecchio di Fincantieri (è amministratore delegato dal 2002) ha ricevuto la conferma "di fatto" da Salvini in persona ("lo stimo, deve rimanere") e persino dal Pd. Buffagni l'ha messa così: "Bono ha 75 anni ed è compito del governo pianificare il futuro di un' azienda importante". L'interessato - forse dopo aver acceso un cero al ciarliero Mazzarino di Di Maio - ha fatto il bullo: "La mia conferma? Dipende dall' azionista, che deve proporla, e mio, che devo accettarla".

 

2. IL CAPO DELLA LEGA "STIMO BONO DEVE RIMANERE"

Da la Stampa

 

Buffagni

«Lo stimo per quello che ha fatto e conto che continui a farlo a lungo e sarò a Monfalcone la settimana prossima ad inaugurare l' ennesimo gioiello dell' imprenditoria italiana». A Verona Matteo Salvini è stato chiaro a proposito delle voci sull' ad di Fincantieri Giuseppe Bono. A sua volta. Bono ha commentato: «La mia riconferma dipende dall'azionista», che deve «proporla», e «dipende dal sottoscritto accettarla».

 

Giuseppe Bono

Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano in merito alla sua possibile riconferma alla guida del gruppo, Bono ha spiegato: «Ringrazio Matteo Salvini e sono contento per le sue parole di stima. E comunque sono contento per tutto ugualmente».

 

Buffagni, M5S, però avvisa: «È necessario ricordare che Bono ha 75 anni e che è compito del governo, e credo che Salvini condivida, pensare a pianificare il futuro di un'azienda importante come Fincantieri».

 

 

3. FINCANTIERI APRE LA CORRIDA PER LE NOMINE

Luca Pagni per la Repubblica

 

stefano buffagni

Siamo solo all' antipasto. Per quanto sostanzioso, visto che stiamo parlando di un gruppo come Fincantieri, con un giro d' affari per oltre 5 miliardi di euro e una capitalizzazione di Borsa per 1,7 miliardi. Ma il braccio di ferro in corso tra Lega e Cinquestelle per nominare i nuovi vertici del colosso della cantieristica navale, uno dei primi gruppi al mondo, non è che un debutto. Di cosa? Della nuova tornata di nomine - volgarmente dette poltrone - ai vertici delle società controllate dal governo, per lo più tramite la Cassa Depositi Prestiti.

 

Giuseppe Bono

Entro il mese di aprile, oltre a Fincantieri si terranno le assemblee dei soci - che dovranno indicare i nuovi consigli di amministrazione - di Snam, Italgas, Sace e Ansaldo Energia. E qui i miliardi in ballo salgono ancora, per non parlare dell' affaccio sui mercati internazionali. Giusto per capirsi: Snam gestisce i rigassificatori e la rete di gasdotti che portano in Italia il gas dall' Africa, così come dalla Russia e dal Mare del Nord.

salvini giorgetti

Mentre Sace è uno dei partner fondamentali per le imprese che devono esportare in tutto il mondo.

 

I consigli di amministrazione in carica sono stati tutti nominati dal centrosinistra, che non sempre ha applicato lo spoils system. Al contrario dei Cinquestelle che hanno già fatto capire che vogliono il più possibile voltare pagina. La chiamano "discontinuità": il primo campo di applicazione sarà proprio Fincantieri e il suo amministratore delegato Giuseppe Bono.

stefano buffagni giuseppe conte

 

Vorrebbero un nome nuovo al comando, ha spiegato senza tanti giri di parole il sottosegretario del M5s Stefano Buffagni. Ha riconosciuto «le capacità a livello anche internazionale di Bono», ma «allo stesso tempo è necessario ricordare che Bono ha 75 anni e che è compito del governo, e credo che Salvini condivida, pensare a pianificare il futuro di un' azienda importante come Fincantieri».

 

Gli ha replicato direttamente Matteo Salvini: «Stimo Bono per quello che ha fatto e conto che continui a farlo a lungo».

matteo salvini giancarlo giorgetti

Conta anche il fatto che Fincantieri dà lavoro a migliaia di persone in due regioni come il Friuli e la Liguria dove la Lega o comanda o conta molto. E Bono ha messo a disposizione l' azienda per accelerare la ricostruzione del ponte Morandi. Un legame "politico" che i Cinquestelle tenteranno di recidere.

 

4. LA PROVA DELLE NOMINE

Alberto Mingardi per “la Stampa”

 

STEFANO BUFFAGNI LUIGI DI MAIO

Nominare presidenti e Ad delle società partecipate è una delle attività che più appassionano i politici. Con l' approvazione del bilancio 2018 devono essere rinnovati i vertici di Snam, Italgas e Fincantieri. Già alcuni giorni fa Stefano Buffagni, sottosegretario del ministero per gli Affari regionali, annunciava che «ci saranno dei cambiamenti».

 

Si tratta di tre società di cui la Cassa Depositi e Prestiti è un azionista forte e che, al di là della loro rilevanza, si inseriscono pure nella complessa trama della politica estera del nostro Paese. Le nomine possono pertanto avere un importante valore segnaletico: contribuiranno a chiarire la direzione che vuole prendere il governo, su questo e altri temi diviso al suo interno ma ricompattato dal voto sull' autorizzazione a procedere per Salvini.

 

Giuseppe Bono Richard Branson

Fincantieri è impegnata nell' acquisizione dei cantieri Stx France di Saint-Nazaire: operazione sulla quale già il governo Gentiloni si era trovato a discutere con un Macron improvvisatosi populista con la cravatta, e che sicuramente non trae beneficio dalle tensioni Italia-Francia. Snam si occupa di trasportare e distribuire metano, Italgas è la principale azienda che distribuisce gas nel nostro Paese.

 

La scelta della collocazione internazionale dell' Italia, e in particolare l' integrazione nei mercati europei oppure il ritorno a un approccio autarchico, passa anche dalle decisioni sui temi energetici.

GIUSEPPE BONO FABRIZIO PALERMO MARCO ALVERA

 

La Cassa Depositi e Prestiti dovrebbe essere una sorta di intercapedine fra il governo e le aziende in questione: la scelta del management è compito degli organi della Cassa, e ciò dovrebbe in qualche misura attenuare l' influenza politica. Ma, ben da prima del 4 marzo 2018, la Cassa è uno strumento caricato di crescenti responsabilità e dal quale il ceto politico si aspetta soluzioni «magiche» (rapide e indolori) a qualsiasi problema.

 

giuseppe bono giampiero massolo

La relazione è stretta e lo è ancor di più quando chi è al governo sembra considerare tutto ciò che è pubblico «cosa sua». Le scelte dei sovranisti, in questo campo, sono segnate da un paradosso. Per anni il Movimento Cinque Stelle, ma anche la Lega, hanno partecipato della campagna contro la «casta», proponendosi come paladini del popolo vampirizzato contro una vampiresca classe dirigente. Una delle parole d' ordine era «trasparenza», nella convinzione che spalancare le segrete stanze fosse il miglior antisettico per la corruzione.

 

Stefano Buffagni e Toninelli

La trasparenza richiede però procedure stringenti: l' obiettivo è consentire una migliore e più capillare informazione affinché si riducano gli spazi della discrezionalità della decisione politica.

Non si hanno notizie di iniziative della maggioranza per rendere meno arbitrario e più limpido il processo di nomina degli amministratori delle partecipate.

 

Al contrario, si esibisce insofferenza per procedure e regole. Le formalità impediscono decisioni rapide e incisive: l' appello diretto al popolo serve, non da oggi, a superare quegli impicci formali che aggiungono l' aggettivo liberale al sostantivo democrazia. Non troppo diversamente, il sovranismo non ama investitori e mercati, che rappresentano un altro vincolo alle decisioni di chi governa.

giuseppe bono (1)

 

Italgas, Snam e Fincantieri sono società quotate: privatizzazioni imperfette, all' italiana, nelle quali lo Stato mantiene il controllo. E nondimeno gli azionisti privati ci sono, e sarebbe auspicabile evitare scelte che li facciano scappare.

 

RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTAsalvini giorgetti

Attenzione, allora. Scelte in forte discontinuità, questa volta, non sarebbero solo operazioni cosmetiche. Potrebbero dare un segnale chiaro sul nostro atteggiamento verso l' Europa e il resto del mondo. Gli osservatori non rimarranno indifferenti: se le persone designate non saranno percepite come idonee a guidare imprese di questa rilevanza ne soffrirà la credibilità dell' intero Paese.