DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Il direttore della Cia William Burns è stato a Kiev all’inizio di giugno, per discutere i piani della controffensiva e come arrivare a un negoziato di pace entro la fine dell’anno. Washington ora sta considerando di dare all’Ucraina i missili a lunga gittata Atacms e le bombe cluster, proprio per aiutare e accelerare gli attacchi in corso, affinché raggiungano i risultati necessari a convincere Mosca a trattare.
La visita è avvenuta prima dell’insurrezione di Prigozhin, dove Burns ha svolto un altro ruolo cruciale, chiamando il collega dell’Svr Sergei Naryshkin per rassicurarlo che gli Usa non avevano nulla a che vedere con il tentato colpo di Stato. Ieri però il capo della Cia, parlando alla britannica Ditchley Foundation, ha detto che l’ammutinamento dimostra i danni già fatti da Putin al proprio Paese e apre la porta al reclutamento di spie nella società russa delusa e stanca.
Secondo il Washington Post e il New York Times , che hanno rivelato la notizia perché qualche fonte anonima ha deciso fosse utile divulgarla, Burns è andato a Kiev per ascoltare i piani, non per dare istruzioni. Gli ucraini gli hanno detto che […] Lo scopo principale è avanzare verso Sud, in modo da tagliare il ponte di terra che Mosca ha costruito per collegare il suo territorio alla Crimea.
Ciò consentirà di bloccare i rifornimenti, rendere impossibili il proseguimento dell’occupazione, e piazzare le artiglierie a distanza utile per colpire la penisola. Nello stesso tempo si cercherà di avanzare nelle province orientali del Donbass, entro la fine dell’autunno.
Mettere sotto la minaccia di bombardamenti costanti la Crimea, pur senza cercare di riconquistarla, potrebbe convincere finalmente Putin a sedersi per un negoziato vero entro il termine dell’anno, che forse gli lascerebbe il controllo della penisola, ma riconsegnerebbe a Kiev la maggior parte dei territori occupati e l’accettazione delle garanzie di sicurezza che la Nato chiarirà durante il vertice dell’11 e 12 luglio a Vilnius.
[…] Burns ha […] commentato il caso Prigozhin: «È stata una sfida armata allo Stato russo. Un affare interno in cui gli Stati Uniti non hanno avuto e non avranno alcuna parte». Però «è sorprendente che Prigozhin abbia preceduto le sue azioni con un aspro atto d’accusa contro la logica mendace del Cremlino per l’invasione dell’Ucraina e la condotta della guerra da parte della leadership militare russa.
VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI
L’impatto di quelle parole e di quelle azioni durerà, vivido promemoria dell’effetto corrosivo dell’invasione di Putin sulla sua stessa società e il suo stesso regime». Il capo del Cremlino sta condannando la Russia ad «un futuro come colonia economica della Cina», e «la disaffezione della società sta creando per la Cia grandi opportunità di reclutare, che non stiamo sprecando».
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