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Sergio Rame per il Giornale
Ieri sera la scure di Moody's si è abbattuta sull'Italia al termine di una giornata difficile per il governo gialloverde che fatica a formarsi.
Alcuni analisti leggono la messa sotto osservazione dell'Italia come una spada di damocle sulle teste di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Non per Carlo De Benedetti che oggi, all'agenzia Ansa, è corso a difendere l'operato della società di New York. "Le agenzie di rating fanno il loro mestiere - ha detto - non c'è nessun complotto giudaico massonico, fanno semplicemente le loro considerazioni quando vedono l'ipotesi di un governo sovranista e populista".
Ieri Moody's ha messo sotto osservazione il rating "Baa2" dell'Italia per un possibile downgrade. Due le ragioni addotte in un comunicato pubblicato nella serata italiana. Il rischio significativo di un indebolimento materiale della "forza fiscale dell'Italia dati i piani fiscali del nuovo governo" e "il rischio che lo sforzo per le riforme strutturali si fermi e che le riforme del passato come quella delle pensioni siano ribaltate". Da quanto alle ultime elezioni politiche hanno fatto il pieno di voti due forze anti sistema come la Lega e il Movimento 5 Stelle, il differenziale tra Btp e Bund tedeschi è tornato a salire e la finanza mondiale a scommettere contro il sistema Italia. E puntuale è arrivato i primi avvertimenti delle agenzie di rating. Tutto da copione, insomma. De Benedetti, però, non vede niente di male in tutto questo. "Le agenzie di rating - spiega - si limitano a fare il loro mestiere".
"Mi sembra che bastino Moody's e Fitch per dare un quadro della situazione...", ha argomentato l'Ingegnere a margine del convegno Il welfare state nel XXI secolo organizzato all'Università di Pavia dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti. "Non c'è nessun complotto giudaico massonico - ha, poi, continuato - fanno semplicemente le loro considerazioni quando vedono l'ipotesi di un governo sovranista e populista". Poi ha sparato a zero contro Paolo Savona, l'economista che Salvini vorrebbe al ministero dell'Economia. "Lo conosco benissimo perché quando sono stato vicepresidente di Confindustria lui era direttore generale - ha spiegato - è una persona assolutamente perbene ed è una persona competente...". C'è però un "ma". "È un ideologo antitedesco, tutti dicono che è anti euro, no lui è antitedesco - ha, quindi, sentenziato De Benedetti - e con una simile posizione non può fare il ministro dell'Economia".
Nel suo intervento l'Ingegnere se l'è presa con i libri di Savona: "Uno che parte della triplice alleanza dell'Ottocento per arrivare alla moneta unica e dice che i tedeschi ci hanno sempre messo sotto e quindi bisogna ribellarsi ai tedeschi, è chiaro che "non può fare il ministro dell'Economia".
Gianni Agnelli con De Benedetti paolo savona savonarola by carli
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