DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Ginevra Alberti per il Messaggero - Estratti
«Si vergogni», «No, si vergogni lei», imprecazioni, gestacci: seduta sospesa. E come nella più agguerrita finale di campionato, c'è addirittura chi chiede ora la verifica del Var.
Una sessione piuttosto movimentata quella di ieri nell'Aula del Senato tra il capogruppo di Italia Viva, Enrico Borghi, e la ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Casellati, durante la quale è avvenuta l'approvazione del primo articolo delle riforme costituzionali di cui fa parte il premierato.«La madre di tutte le riforme», secondo la premier Meloni.
L'articolo 1, approvato ieri per alzata di mano con 94 voti favorevoli, abolisce il potere del presidente della Repubblica di nominare i senatori a vita a partire dalla prossima legislatura, anche se chi investe già questa carica la manterrà.
A dimostrazione del fatto che quello del premierato sarà un cammino in salita (e con non pochi ostacoli da superare) è esemplare la scena che si è consumata in Aula. Mentre Borghi stava criticando la riforma voluta dal governo Meloni, esprimendo il proprio dissenso per il termine "eliminazione" usato a proposito dei senatori a vita, la ministra Casellati avrebbe indirizzato al senatore di Italia Viva un gesto - sostiene l'interessato - piuttosto esplicito, insomma lo avrebbe mandato a quel paese.
Al gesto avrebbe anche accompagnato una frase sussurrata, che al momento nessuno ha però decifrato. La situazione è diventata subito incandescente: «Dove devo andare? La ministra non può rivolgersi con quelle parole e con quel gesto, si vergogni, non si può permettere» ha dichiarato Borghi. Poi il botta e risposta tra i due: «Si vergogni!», «No, si vergogni lei!». Dai banchi della maggioranza si sono levate grida contro il capogruppo di Iv, con inviti a tacere: «Io ho il diritto di parlare e se non vuoi ascoltare esci, qui funziona così», ha detto Borghi.
LA REPLICA La ministra Casellati ha chiesto a sua volta di intervenire, e ha preso la parola con tono concitato: «A differenza del senatore Borghi io ho rispetto delle persone. Borghi fa sempre offese di carattere personale. Vergogna non si dice a un ministro. Io non devo vergognarmi di nulla. Quando ho parlato di eliminazione mi vedeva col mitra? Sta strumentalizzando un verbo. Il mio gesto si riferiva all'eliminazione. Significava eliminare un istituto. Si vergogni lei».
A prendere le difese del senatore di Iv il collega Ivan Scalfarotto, presente in Aula, che ha chiesto alla presidenza l'acquisizione dei video per ricostruire l'accaduto. «Qui, in questa aula, il governo è ospite, sta qui perché ha ricevuto la fiducia dal Senato».
Servono «scuse pubbliche che la ministra Casellati e la premier devono a Borghi - ha affermato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi - si può pensarla in modo diverso, ma insultare, peraltro il capogruppo del gruppo che ha dato disponibilità a fare assieme le riforme, è masochismo politico e anche maleducazione».
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MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATIenrico borghi casellatiMARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI - GIORGIA MELONI
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