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Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”
BORSELLINO - TUTINO - CROCETTA
A Palermo continua la caccia alla presunta talpa dell’Espresso, la gola profonda che avrebbe dettato ai cronisti del settimanale la fantomatica frase: «Laura Borsellino va fatta fuori. Come il padre».
Un’orribile minaccia che il primario Matteo Tutino avrebbe pronunciato conversando con il governatore siciliano Rosario Crocetta. Peccato che per la procura di Palermo (e per altre tre procure siciliane) quell’intercettazione non sia mai esistita e che per questo sia stato aperto un fascicolo per«pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico».
Il procuratore Francesco Lo Voi, contattato da Libero, spiega: «Quando depositeremo le carte, e conto che avverrà presto, si capiranno un sacco di cose. Ora c’è il periodo feriale, ma a settembre…». Sono finiti sotto indagine i giornalisti dell’Espresso Maurizio Zoppi e Piero Messina, quest’ultimo accusato pure di calunnia. Il suo avvocato Fabio Bognanni non sa spiegare la ragione: «Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere e quindi non capisco chi abbia calunniato».
Al contrario di quanto riportato da alcuni organi di informazione Messina non avrebbe inviato in procura una relazione con il nome della sua presunta fonte.«I due giornalisti sono stati interrogati dall’autorità giudiziaria lunedì pomeriggio», continua Bognanni, «e in nessuna altra occasione».Ma il cronista, come si evince dall’avviso di garanzia, potrebbe aver riferito il nome della sua presunta talpa a un investigatore o un’altra autorità che «aveva l’obbligo di riferire all’autorità giudiziaria». Questo reato prevede una pena che può variare dai 2 ai 6 anni di reclusione.
Intanto si restringe la rosa delle possibili gole profonde anche se sul punto Lo Voi è tranchant: «Non parli di fonte, perché l'intercettazione non esiste». Al momento l’ipotesi più plausibile è che ci sia un calunniato. Tra i testimoni ascoltati daglii investigatori della procura di Palermo c’è anche un capitano dei Nas di Palermo, M. C. d. L. , appena rientrato da una crociera: «Non so che ruolo possa avere, è tutto da verificare», puntualizza Lo Voi.
L’ufficiale, però, avrebbe negato ogni complicità nella vicenda Crocetta. Da parte sua l’Espresso ha riferito che la presunta «talpa» avrebbe chiamato Messina il 2 luglio alle 13 e 19. Dai tabulati emerge il nome del mister x? «È una delle cose su cui stiamo lavorando», conclude il magistrato.
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