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"LA BREXIT? UN CATTIVO AFFARE PER TUTTI" – IL MESSAGGIO DI TONY BLAIR AI LEADER EUROPEI: "CHE QUESTO ACCORDO NON PUO' REGGERE. NON È APPREZZATO NÉ DAL PARLAMENTO NÉ DAL POPOLO BRITANNICO E NEMMENO DA UNA PARTE SIGNIFICATIVA DEI MINISTRI RIMASTI. PREPARATEVI QUINDI A TUTTE LE EVENTUALITÀ, COMPRESO UN NUOVO REFERENDUM"

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Testo di Tony Blair pubblicato da la Repubblica

 

Il mio messaggio ai leader europei è: non credete che questo accordo sulla Brexit possa reggere. È un cattivo affare per entrambe le parti. Non è apprezzato dal parlamento britannico, né dal popolo britannico e nemmeno da una parte significativa dei ministri rimasti. Preparatevi quindi a tutte le eventualità, compresa la possibilità di un nuovo referendum.

 

Theresa May ha dimostrato coraggio e capacità di recupero nel concludere l' accordo. Ma al centro del negoziato ci sono due grossi difetti, uno tecnico e l' altro politico.

Quello tecnico è che la Gran Bretagna possa contemporaneamente essere fuori dal mercato unico e dall' unione doganale e avere accesso ai mercati europei senza attriti alla frontiera. Che sia in grado, cioè, di scambiare beni liberamente in tutta Europa come ora, ma senza un impegno giuridico che la vincoli alle regole europee. Il difetto politico è ugualmente profondo. Il negoziato di May ha una buona intenzione: unificare il Paese dopo le divisioni della Brexit dando ai Brexiteers la Brexit; e ridurre al minimo il danno economico mantenendosi al passo con le regole europee in modo da avere il minor caos economico possibile.

 

theresa may

Il problema è che i Brexiteers sono a favore della Brexit principalmente perché vogliono liberarsi da quelle regole. In altre parole, Theresa May vuole che la Gran Bretagna lasci le strutture politiche dell' Europa ma si mantenga strettamente allineata alle sue strutture economiche. È un' ambizione sensata, anche se conduce a una Brexit che non ha senso.

 

L' atteggiamento dell' Europa è: siamo tutti d' accordo che è una follia, ma se è questo quello che volete, ok.

Nei sondaggi d' opinione, oggi il Remain è di poco superiore al 50 per cento, la vera Brexit segna poco più del 30 per cento e il massimo che registra la proposta di May si aggira intorno al 15 per cento. Nel tentativo di piacere a tutti, non piace praticamente a nessuno.

 

Una metà del Governo vede il nostro futuro commerciale con l' Europa come la Norvegia; l' altra, come il Canada.

MATTEO SALVINI TONY BLAIR 1

Il punto è che questo accordo non mette fine allo scontro. Lo prolunga.

Quindi, capisco perfettamente perché dei settori del sistema europeo, dello Stato britannico e del mondo degli affari vogliono sostenerlo. In questo caso, però, la chiarezza è migliore amica del camuffamento. Mettete per un attimo da parte tutta la politica e ponetevi questa domanda come un leader europeo: questa soluzione è davvero nell' interesse dell' Europa? La risposta, ovviamente, è no. E poi vi rendete conto che la stessa risposta la darebbe la stragrande maggioranza del Parlamento britannico.

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Quindi, stiamo per fare qualcosa collettivamente che tutti sappiamo essere sbagliato, sciocco e contrario ai nostri veri interessi. Non è pazzesco? C' è un' altra strada: il Parlamento britannico respinge l' accordo. Presentiamo la proposta di un nuovo referendum. L' Europa si fa avanti con un' offerta che comprende anche l' immigrazione che non è una preoccupazione britannica, ma di tutti. E noi britannici determiniamo il nostro futuro, non sulla base delle tesi contrapposte del giugno 2016, ma sulla base di ciò che ora sappiamo essere vero e falso; consapevoli di cosa significa veramente Brexit. Oggi c' è anche più sostegno a un nuovo referendum che a qualsiasi altra alternativa. Dico ai leader dell' Europa: aiutateci ad aiutarvi a evitare un errore che rovinerà non solo il nostro destino ma anche il vostro.

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