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CI MANCAVA LA SPY STORY DIETRO LA MANCATA NASCITA DEL CONTE TER - NEL LIBRO DI VESPA LA RIVELAZIONE DI UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE COINVOLGE IL CENTRISTA CESA CHE DECISE DI DIRE NO ALLE OFFERTE DI "GIUSEPPI". 5 GIORNI DOPO GLI FU CONTESTATO IL REATO DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE AGGRAVATA DAL METODO MAFIOSO. SUBITO DOPO LA PERQUISIZIONE, UNO 007 GLI DISSE: "QUESTA STORIA SI RISOLVE, MA CERCA DI…”
Antonio Polito per corriere.it
Ci sono vicende della politica italiana che nascono nel segno del mistero, della trama, e lì restano per sempre. Speriamo che non faccia questa fine anche la vicenda della mancata nascita del Conte ter.
Ricordiamo tutti che, quando Renzi fece cadere il governo giallorosso, o giallorosa se si preferisce, si creò un fronte molto attivo per ottenere la riconferma per la terza volta, con una terza diversa maggioranza, dell’avvocato pugliese. Per riuscirci, si cercarono freneticamente voti sparsi in Parlamento, una riedizione della saga dei «Responsabili» lanciata ai suoi tempi da Berlusconi. Poi non se ne fece niente, e Mattarella chiamò Draghi.
C’è ora una pagina del nuovo libro di Vespa, Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando), che apre nuovi inquietanti squarci su quei giorni convulsi. Vespa infatti racconta, sulla base di informazioni evidentemente di prima mano, che Lorenzo Cesa decise di dire no alle offerte di Conte perché questi si rifiutò di passare prima per una crisi di governo, considerata da lui invece indispensabile per giustificare il sostegno del suo gruppo.
BRUNO VESPA - PERCHE MUSSOLINI ROVINO L'ITALIA (E COME DRAGHI LA STA RISANANDO)
«Cinque giorni dopo, all’alba di mercoledì 21 gennaio — racconta Vespa — uomini della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro per ordine del procuratore Nicola Gratteri, perquisivano l’abitazione romana di Cesa contestandogli il reato di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso».
E se questa coincidenza può essere certamente casuale e giustificata solo dalle esigenze dell’inchiesta giudiziaria, più inspiegabile è la successiva: «Subito dopo la perquisizione, il segretario dell’Udc ricevette la visita di un importante agente segreto che conosceva da tempo e che gli avrebbe detto, più o meno: non preoccuparti, questa storia si risolve, ma cerca di comportarti con saggezza». Non sarebbe la prima volta che pezzi dei Servizi tentano di influire sulla dialettica politica e parlamentare. Ma sarebbe interessante sapere, almeno, chi.
Lorenzo Cesa
raffaele fitto lorenzo cesa
giuseppe conte a in mezzora in piu 8
lorenzo cesa
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