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DESTRONZI AI RAGGI X - LA PREMIATA DITTA BERLUSCONI-MELONI-SALVINI AVEVA IL CANDIDATO GIUSTO PER ROMA: MARCHINI - "LIBERO": "ORA AI “MODERATI” ROMANI NON RESTA CHE UN SOLO VOTO UTILE: QUELLO PER VIRGINIA RAGGI"

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Fausto Carioti per “Libero Quotidiano

 

ALFIO MARCHINIALFIO MARCHINI

In principio era Arfio. Nel senso di Marchini, classe 1965, candidato civico alle disgraziate elezioni romane del 2013. Allora, quarto classificato col 9,5% dei voti; stavolta, se appoggiato dal centrodestra nell' ennesima riproposizione del "modello Guazzaloca", probabile contendente al ballottaggio.

 

Aveva senso, l' operazione. Talmente tanto che non se ne è fatto nulla. Giorgia Meloni si è opposta, ma decisivo è stato Silvio Berlusconi. Il quale, dopo essersene innamorato, ha capito che il nipote di «calce e martello», aitante, amico di tutti, che tanto piaceva a Matteo Salvini e ai forzisti romani, lanciato dal trampolino del Campidoglio rischiava di stagliarsi nel panorama deserto del centrodestra. Fosse mai.

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONIMATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

Più rassicurante puntare sulla stessa Meloni, leader del primo partito della coalizione a Roma. Se non fosse che lei, incinta, fa sapere di non essere disponibile. Da quel momento il centrodestra capitolino diventa un manicomio, un Arkham Asylum della Magliana senza il Batman di Arcore che sappia imporre l' ordine. Un circo psichedelico e coatto in cui tutto è possibile.

bertolaso melonibertolaso meloni

 

Guido Bertolaso, ad esempio. La Meloni aveva appena proposto Rita Dalla Chiesa, subito convinta da Berlusconi a desistere. L' ex capo della Protezione civile si era detto disposto a ripensare il proprio rifiuto e a dimenticare i rancori col leader della Lega («Salvini odia Roma, per questo sostiene Marchini») se gliel' avessero proposto tutti.

 

Detto e fatto: il 12 febbraio i tre leader chiedono a Bertolaso di «guidare, nel ruolo di candidato sindaco, un' ampia coalizione di centrodestra». La più convinta appare la Meloni: «Sarà un grande sindaco, io farò la capolista di FdI». Salvini fa il signore: «Mai avuto problemi su Bertolaso». Che bello il centrodestra unito.

 

SALVINI MELONI BERLUSCONISALVINI MELONI BERLUSCONI

Infatti dura poche ore. Finché Bertolaso non parla. La prima cosa che dice è che i rom sono «deboli e penalizzati». La seconda è che Roberto Giachetti è uno che si può votare. Salvini non aspetta altro. Per silurare Bertolaso allestisce i gazebo della Lega a Roma: chi volete sindaco? Su quindicimila votanti, 4.534 scelgono Marchini. «Fuoco amico», denuncia la Meloni.

 

VIRGINIA RAGGIVIRGINIA RAGGI

Il leader della Lega vira su Marchini? No. Ma nemmeno si rassegna a Bertolaso. Infatti l' uomo di Berlusconi pare sul punto di cadere. Così il Cavaliere s' inventa le gazebarie: primarie «confermative», si vota per dire che Bertolaso è quello giusto. Lo fanno in quasi cinquantamila, dicono i numeri ufficiali. «Se Bertolaso riesce ad unire il centrodestra e a vincere le perplessità saremo con lui», promette la Meloni.

 

virginia raggi  9virginia raggi 9

Dura poco anche questa. Finché la Meloni non fa quello che avrebbe dovuto fare un mese prima: si candida sindaco e rivolge un appello a Bertolaso affinché la aiuti. Ovviamente quello non ci pensa nemmeno. In compenso a sostenerla c' è Salvini, che lei aveva attaccato perché lui insisteva a contestare Bertolaso. E pazienza se ai gazebo leghisti la Meloni è arrivata quinta.

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Tutti con Giorgia, allora? No, perché nel frattempo Berlusconi ha messo in campo Bertolaso e non può fare marcia indietro senza perdere la faccia. Però, si ragiona in Forza Italia, se a sfilarsi fosse Bertolaso stesso, si potrebbe puntare su un altro…

 

La Meloni no, perché gliel' hanno giurata. Ma si potrebbe tornare su Marchini, proprio per dare una lezione a Meloni e Salvini, che soffrono anche la concorrenza di Francesco Storace. Un' appassionante lotta per il terzo posto.

SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE

 

L' ultimo gesto situazionista dell' happening capitolino lo compie il sindaco di Verona, Flavio Tosi, annunciando che potrebbe candidarsi sindaco di Roma. Un tempo avrebbe fatto ridere, di questi tempi pare quasi normale.

 

Sin troppo facile, a questo punto, dire che a spuntarla sarà la quinta (o sesta) candidata di centrodestra: Virginia Raggi, grillina di rito previtiano. Se dice quelle due frasette giuste sulle tasse, i rom e gli immigrati, i voti dei moderati romani, confusi e infelici, sono tutti per lei. Al ballottaggio contro Giachetti, e forse pure prima.