DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
GIOVANNA CAVALLI per il Corriere della Sera
Non è di buonumore la senatrice del Pd Monica Cirinnà quando risponde al telefono: «Non ho niente da dire sulla questione, è un anno che ripeto sempre le stesse cose, non me ne sto occupando io, ma l'ufficio stampa del Pd, che poi c'è il Paese alle elezioni, siamo nella m... con l'inflazione e voi state qui a chiedermi dei soldi nella cuccia del cane?».
In effetti sì, glielo chiediamo, visto che, a un anno esatto (era l'agosto del 2021) dal ritrovamento di quei 24 mila euro - un sacchetto di plastica impolverato con 48 banconote da 500 euro, arrotolate e fermate con elastici - dentro la cuccia del cane nell'azienda agricola CapalBio Fattoria, nel borgo sempre caro alla Sinistra - residenza toscana della senatrice e del marito, Esterino Montino, sindaco dem di Fiumicino - si torna a parlare proprio di quel denaro.
Perché a quanto pare, dopo che il pm Giampaolo Melchionna, del tribunale di Grosseto, esaurite le indagini dei carabinieri, ha chiesto al gip l'archiviazione poiché nessun reato era stato commesso, si tratta di capire che fine debba fare il bottino che mani ignote hanno riposto nella casetta di legno («ma non la usiamo», precisò subito la padrona di casa, non era quella del suo cane Orso, un maremmano) e che nessuno aveva finora rivendicato.
esterino montino monica cirinna foto di bacco
Lo avrebbe fatto, benché indirettamente, proprio la senatrice Cirinnà, come si deduce dalle carte, facendo valere, tramite il proprio avvocato, l'articolo 932 del codice civile che definisce il concetto di «tesoro». E per cui «qualunque cosa mobile di pregio, nascosta o sotterrata, di cui nessuno può provare d'essere proprietario, appartiene al proprietario del fondo in cui si trova». E quindi a lei e al marito. Con l'intenzione però di devolverli a opere di bene, con relative agevolazioni fiscali.
I SOLDI NELLA CUCCIA DEL CANE DELLA CIRINNA - MEME BY OSHO
Non è stato di questo avviso il gip Sergio Compagnucci, per cui invece i 24 mila euro, confiscati dalla legge, appartengono sì per metà al proprietario del terreno, ma per l'altra a chi li ha trovati: Fabio Montino,primogenito di Esterino, e l'operaio Fabio Rosato, che rinvennero la busta con il malloppo - lasciato chissà da chi, quando e perché - durante i lavori di ristrutturazione della tenuta. Alla fine sulla destinazione del tesoretto deciderà il tribunale civile.
La senatrice del Pd - che si sarebbe già garantita una candidatura blindata nel Lazio alle prossime elezioni - si difende con un comunicato: «Da quasi un anno spiego a chiunque che la cuccia dove sono stati ritrovati dei soldi in contanti era in disuso da anni, ai margini della nostra proprietà, in un luogo aperto al pubblico transito, non visibile dalla nostra abitazione e a ridosso della strada provinciale», ricorda.
I SOLDI NELLA CUCCIA DEL CANE DELLA CIRINNA - MEME
E spiega: «Ho da subito avvisato i carabinieri e ho semplicemente comunicato al giudice attraverso il mio avvocato, come prevede la legge, cosa avrei fatto nel caso in cui caso i denari mi fossero consegnati. Non restituiti, perché, appunto non sono miei.
Ho detto chiaramente che quei soldi sarebbero andati in beneficenza all'Associazione «Olympia de Gouges» che si occupa di violenza sulle donne nel territorio della bassa Maremma. Mi dispiace che vengano tirate in ballo vicende private della mia famiglia che niente hanno a che vedere con questa storia». La sostiene Sabrina Gaglianone, presidente dell'associazione a cui quei 24 mila sono stati promessi ma chissà mai se arriveranno: «Monica è una persona seria, lo sa bene che quei soldi non sono suoi, non credo proprio che se li voglia tenere, suvvia».
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