
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
MA COME FA A ESSERE LUCIDO MACRON? - IL PRESIDENTE DELLA FRANCIA DORME SOLO TRE ORE A NOTTE - IL PRIMO A PAGARNE LE CONSEGUENZE È IL MINISTRO DELL' AMBIENTE A CUI CAPITA SPESSO DI ESSERE SVEGLIATO DA UNA TELEFONATA DEL SUO PRESIDENTE ALLE 2 DEL MATTINO - NONOSTANTE IL PIGLIO DA MANAGER LA POPOLARITÀ DEL TITOLARE DELL’ELISEO CONTINUA A CALARE
Pietro Del Re per La Repubblica
Di Emmanuel Macron si dice che sia così dinamico da risultare iperattivo e che dorma così poco da potersi definire insonne. Caratteristiche senz' altro preziose per un nuovo presidente della repubblica, ma che possono rivelarsi difficilmente gestibili dai suoi più stretti collaboratori, ossia dai suoi ministri.
Se il suo predecessore all' Eliseo, François Hollande, l' uomo che volle incarnare la figura del président normal, lasciò sempre troppo aperta la porta ai suoi assistenti, fiduciari, portaborse e perfino ai giornalisti fino a perdere l' autorità del suo ruolo, Macron dirige invece il suo esercito di consiglieri con rigido piglio dirigenziale. Lo confessano loro stessi, stupiti della resistenza fisica del capo dello Stato e della sua inarrestabile alacrità.
Il primo a pagarne le conseguenze è il ministro dell' Ambiente, l' ex giornalista televisivo Nicolas Hulot, che di solito va a letto a presto e al quale capita spesso di essere svegliato da una telefonata del suo presidente alle 2 del mattino. Ad altri membri dell' esecutivo Macron invia sms nel cuore della notte, e poi un altro alle prime luci dell' alba chiedendo con tono irritato perché non hanno ancora risposto. Uno di questi gli avrebbe scritto: «Ma perché stavo dormendo!».
Il giovane presidente non dorme più di tre o quattro ore a notte, e da ex banchiere d' affari ama far funzionare il suo governo come un' azienda. «Gli piace il confronto e ascoltare il parere di trenta collaboratori prima di decidere da solo e in fretta», dice uno di loro. «E' una spugna che assorbe il pensiero di chi gli sta vicino ed è uno che sa fare squadra con tutti noi».
Questo spirito di squadra significa anche manifestare solidarietà a chi è in difficoltà. E' accaduto quando l' ex ministro della Coesione sociale e co-fondatore del movimento En Marche!, Richard Ferrand, è stato linciato dalla stampa per un possibile conflitto d' interessi. Il presidente l' ha prima invitato a cena e gli ha poi trovato un ruolo politico meno in vista ma altrettanto importante, quello di presidente del suo gruppo all' Assemblea nazionale.
Ora, a quasi 100 giorni dalla sua intronizzazione, sul suo operato solo il 36% dei francesi ha un giudizio positivo, con una diminuzione di 7 punti in un mese.
Questo può spiegare le recenti collere fredde del presidente. E' capitato pochi giorni fa quando ha richiamato all' ordine i ministri ai quali con tono glaciale ha chiesto di correggere il tiro e di spiegare il senso delle riforme.
«Chi gli sta intorno ha interesse a capire al volo le sue parole, il che non è sempre cosa facile perché gli capita di esprimersi con frasi smozzicate», confessa un deputato. L' ex primo ministro di Chirac, Jean-Pierre Raffarin, riassume al meglio lo stile Macron: «Dispone di un forte potenziale seduttivo, quello di un grande manager».
Quanto alla rapidità decisionale basta citare l' annuncio, ieri, di non creare uno statuto da première dame per Brigitte, in risposta alla petizione contro la first lady che ha raggiunto 220mila firme. Presto, però, sarà annunciata una «carta della trasparenza» con i nomi dei suoi collaboratori.
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