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COME MAI SALVINI STREPITA TANTO? – L’EX TRUCE VEDE LA LEGA CROLLARE NEI SONDAGGI IN LOMBARDIA PER LA GESTIONE DISASTROSA DEL COVID DA PARTE DI FONTANA. IN PIÙ HA LA MELONI CHE GLI STA SUL FIATO SUL COLLO E NON SA CHE PESCI PRENDERE. PER QUESTO SI AGITA CONTRO DRAGHI E NON PASSA GIORNO SENZA CHE TIRI QUALCHE BOMBETTA (SCARICA) CONTRO LE RESTRIZIONI E IL GOVERNO DI CUI FA PARTE. MA IL CAPITONE, CON SUPER-MARIO, S’ATTACCA AL CA..RROCCIO!
Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Salvini tiene il punto: secondo il segretario leghista, non si può escludere a marzo ogni riapertura per l'intero mese di aprile. Ma del possibile non voto leghista sui provvedimenti anti Covid, il segretario non parla più: la speranza è che non ce ne sia bisogno. Mentre il segretario dem, Enrico Letta, torna all'attacco: «La Lega è in difficoltà».
GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA
Salvini pubblica un post a metà giornata: «Oggi è il 27 marzo. Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me, sì».
Esortazione finale: «Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza: il "sostegno" più utile e importante, è tornare al lavoro». Il post è senza foto, un fatto relativamente raro e di solito riservato ai messaggi di prospettiva. Il fatto è che Salvini, nelle ultime ore, si è convinto del fatto che alcune riaperture - magari selettive, magari non dappertutto - siano assolutamente possibili.
Non soltanto sulla base dei contagi e delle curve dell'epidemia che, sia pure in modo lieve, sarebbero in regressione. Il segretario leghista è soprattutto convinto che esistano anche spazi di agibilità politica. Quelli che durante la riunione della cabina di regia di venerdì scorso, quando era stata annunciata la chiusura per tutto aprile, non si erano manifestati. Salvini sembra insomma sicuro del fatto che lo stesso Mario Draghi non sia entusiasta, nei prossimi giorni, di sancire una chiusura di oltre un mese. Sarà forse per il «canale di comunicazione sempre aperto» tra Palazzo Chigi e Lega di cui parlano i comunicatori.
O magari semplicemente il fatto che il premier ha indicato i dati come la base per le decisioni. Fatto sta che diversi dei partecipanti alla cabina di regia hanno avuto la sensazione che il presidente del Consiglio intenda prendere fino all'ultimo il tempo utile prima di mettere nero su bianco il decreto di aprile. Certo, Draghi non ha alcuna intenzione di varare un provvedimento che entri in vigore poche ore dopo la firma, come era accaduto per l'ultimo decreto di Giuseppe Conte.
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI SELFIE IN PIAZZA
Ma è altrettanto difficile che il decreto arrivi già domani: nella Lega si scommette su mercoledì prossimo. L'idea - o la speranza - è che nelle ore appena prima del decreto, l'andamento dell'epidemia possa raffreddarsi. Cosa che consentirebbe di scrivere un provvedimento diverso, almeno un po', da quello previsto. Enrico Letta, però, non lascia cadere la palla: «Vedo la Lega in difficoltà: gli atteggiamenti di Salvini sono quelli di chi non sa come prendere questa situazione.
E Draghi gli sta rispondendo con una precisione che rafforza la nostra idea di sostegno al governo». Tra l'altro, ci sono alcune regioni che potrebbero aprire un loro fronte. Chi certamente l'ha già fatto è Maurizio Fugatti, il presidente della Provincia autonoma di Trento. Prima ancora che si riunisse la cabina di regia, aveva deciso: i bambini torneranno sui banchi di scuola già domani, mentre i loro coetanei nel resto d'Italia dovranno attendere dopo Pasqua. Giusto per tre giorni, poi scattano le vacanze per la festività: ma il segnale politico c'è tutto.
zaia salvini
matteo salvini luca zaia e le ciliegie
GIANCARLO GIORGETTI E MATTEO SALVINI
matteo salvini attilio fontana
GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI
GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI
GIANCARLO GIORGETTI MARIO DRAGHI LUIGI DI MAIO
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