DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Fausto Carioti per “Libero quotidiano”
Restano pure Domenico Arcuri, Walter Ricciardi e gli altri "tecnici del Covid" responsabili del fallimento? L'aria è quella. Eppure la storia era iniziata nel migliore dei modi, con Mario Draghi che alle delegazioni del centrodestra prometteva un governo capace di «tirare fuori l'Italia dalla depressione», rilanciando consumi e vaccinazioni. Tanto che i suoi interlocutori uscivano da quella stanza conquistati e convinti: «Finalmente si cambia».
La prima doccia fredda è stata la permanenza, tra gli altri, dei ministri Roberto Speranza e Dario Franceschini: due icone della depressione. Manca la seconda botta, quella dell'accasciamento definitivo: la conferma in blocco del commissario straordinario Arcuri, del Comitato tecnico-scientifico guidato da Agostino Miozzo, di Ricciardi e di tutti gli altri "esperti" la cui faccia campeggia sui disastri del governo precedente.
giuseppe conte roberto speranza
L'attesa non dovrebbe essere lunga. Loro, almeno, hanno ricominciato a parlare come chi ha la certezza di restare lì ancora a lungo, premiato per preclari meriti. Il mandato di Arcuri scade il 31 marzo e non è affatto detto che gli sia rinnovato. Lui, però, sta già inviando messaggi da vincitore ai giornali amici.
Su Repubblica, ieri, si leggeva che «al momento non c'è alcun segnale che faccia pensare a una non riconferma del commissario». Con tanto di fonti anonime, a lui vicine, intente a spiegare che «l'Italia è la prima nazione europea per numero di pazienti vaccinati con entrambe le dosi. Che senso avrebbe cambiare?».
WALTER RICCIARDI PIAZZA PULITA
Il senso, magari, è nel fatto che l'Italia, quanto a dosi somministrate in rapporto alla popolazione (l'unico parametro che conta), è dietro a Regno Unito, Danimarca, Islanda, Slovenia, Lituania, Svizzera, Polonia, Norvegia, Romania, Irlanda, Spagna, Slovacchia, Estonia, Grecia, Portogallo e Finlandia.
Che è quinta al mondo per numero di morti ogni milione di abitanti e che la strategia dei tamponi coordinata da Arcuri è stata un disastro. Dettagli che sfuggono pure al Fatto, lieto di annunciare che nei «palazzi della politica» si dà per scontata la conferma della «intera catena anti-Covid rappresentata da Arcuri». E siccome la nomina di quest'ultimo è di diretta competenza del premier, o il prediletto di Giuseppe Conte ha avuto rassicurazioni da Draghi, oppure si sta vendendo qualcosa che non ha: in tal caso, si spera che chi di dovere glielo faccia notare.
Ma è evidente che, dopo lo sgomento iniziale causato dalla defenestrazione di Conte, la conferma di Speranza e i segnali arrivati da palazzo Chigi hanno messo le ali alla «intera catena», convinta che in fondo nulla sia cambiato rispetto al governo precedente. Ricciardi ieri ha fatto sapere di aver chiesto al ministro di cui è consulente «un immediato lockdown totale in tutta Italia». E il Cts, che il 4 febbraio aveva dato il via libera all'apertura degli impianti da sci nelle regioni gialle a partire da oggi, ha sconsigliato «ogni nuova apertura di qualsiasi struttura sciistica», dopo che tutte le imprese del settore, fidandosi, avevano raccolto prenotazioni e reclutato personale.
La sintesi migliore, come spesso accade, la fa Vittorio Sgarbi: «Per dare il segno della discontinuità, Draghi deve rinnovare il Comitato tecnico-scientifico e cacciare, con Speranza, Walter Ricciardi». Matteo Salvini si era appena impegnato a non voler tagliare la testa di Arcuri, ma è durata poco. In serata, d'intesa con lui, i capigruppo della Lega sono ripartiti all'attacco contro «il trio Ricciardi-Arcuri-Speranza», chiedendo, vista l'impossibilità di rimuovere il ministro appena confermato, almeno «un cambio di squadra a livello tecnico». È la prima, vera rogna per Draghi e il suo governo. Capita, quando prometti delle cose e dai subito l'impressione di essertele rimangiate.
IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHIMATTEO SALVINI ARRIVA AL QUIRINALE
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