DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
(ANSA) - In piena crisi migranti in Germania, nel 2015, c'era chi tramava alle spalle, affinché Wolfgang Schaeuble desse una spallata ad Angela Merkel, e ne prendesse il posto alla guida del Paese. La rivelazione arriva dalla penna dello stesso ex ministro delle Finanze della Kanzlerin, di cui la rivista Stern anticipa alcuni passaggi delle Memorie, in uscita nei prossimi giorni in Germania.
In queste pagine il cancelliere mancato, faro dei conservatori della Cdu fino alla morte e famoso in Europa come mastino dell'austerity, rivela alcuni retroscena: "Edumund Stoiber si attivò aizzando Horst Seehofer, che lo aveva succeduto alla guida del Land della Baviera (e della Csu), nei suoi attacchi contro Angela Merkel. E voleva che io mi muovessi per farla cadere, e diventare io stesso cancelliere".
Una strategia che non convinse il ministro, deceduto il 26 dicembre 2023 a 81 anni: "Come decenni prima nel caso di Kohl, restai dell'idea che la caduta della cancelliera avrebbe potuto solo danneggiare il nostro partito nel lungo periodo, senza risolvere davvero i problemi. Questo era il modo di intendere la lealtà, per gli standard di oggi forse un po' fuori moda".
Il libro "Ricordi. La mia vita in politica" è in uscita la settimana prossima. Schaeuble torna anche sulla scelta che più complicò la vita ad Angela Merkel, procurandole molti nemici proprio fra i colleghi di partito: "Quando la cancelliera il 4 settembre 2015 prese la decisione cruciale di aprire i confini, di fronte alla situazione catastrofica della stazione di Budapest, dove migliaia di rifugiati erano spiaggiati, io trovai questa scelta giusta, sia dal punto di vista umanitario, sia rispetto alla politica europea".
Anche il famoso slogan "ce la facciamo", "wir schaffen das", tanto criticato ad ampio raggio, ebbe il sostegno di Schaeuble: "Era uno statement forte- ne scrive -. Avrebbe dovuto accompagnarlo con altre misure e sforzi però, per chiarire che si sarebbe trattato di una misura straordinaria e non ripetibile".
La cancelliera avrebbe dovuto anche spiegare alla cittadinanza che la politica dell'accoglienza avrebbe avuto un prezzo e costando anche deisacrifici. Su questo fronte, Schaeuble sarebbe uscito "frustrato" dal fatto che Merkel fosse "molto resistente rispetto ai consigli". "Nella mia valutazione avrebbe avutomolte altre possibilità di governare ed esercitare una vera guida politica, invece di limitarsi a reagire", conclude.
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