“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Adalberto Signore per "il Giornale"
La prima chiamata la rice¬ve che è ancora mattino presto e dall'altra parte del telefono c'è chi va perorando la causa dell'accordo con Bersa¬ni. Berlusconi come al solito ascolta paziente, ma non na¬sconde lo scetticismo. «Se accet¬ta l'accordo sul Colle bene, altri-menti per me può andare a ca¬sa », ripete al suo interlocutore. Nessuno spiraglio, dunque, nonostante da Roma ci sia chi, an¬che tra i big Pdl, predica cautela e giura che un'intesa è possibile. Sul punto il Cavaliere ritorna qualche ora più tardi, durante un colloquio in viva voce tra Ar¬core e Roma.
Così, giusto per mettere in chiaro ai teorici del¬l'accordo che la linea resta un'al¬tra. In via dell'Umiltà ci sono Alfa¬no, Verdini e alcuni parlamenta¬ri¬di peso e il messaggio che con-segna Berlusconi gela l'ottimi¬smo che (incredibilmente) di¬spensano in Transatlantico an-che molti esponenti del Pd. Il «no»dell'ex premier è secco e ca¬tegorico, nonostante le aperture arrivate da Bersani, disponibile non solo a lasciare la presidenza di un'eventuale Bicamerale per le riforme ad Alfano ma pure a dare al Pdl una buona parte delle presidenze delle commissioni.
Il quadro non cambia, ripete un Berlusconi irremovibile. Due sono le strade: o un governo poli¬tico Pd- Pdl con un capo dello Sta¬to condiviso (ma aspettando il voto del successore di Napolita¬no previsto per metà aprile pri¬ma dare via libera all'esecutivo, giusto per evitare spiacevoli sor¬prese) oppure un governo a gui¬da Bersani ma con il nome per il Quirinale indicato dal centrode¬stra. Non una rosa, ma un solo nome: quello di Gianni Letta. Alternative a questo schema, spie¬ga Berlusconi ai suoi interlocuto¬ri che lo ascoltano in viva voce, «Non-ce-ne-so-no». «O Bersani accetta - dice l'ex premier - o la chiudiamo qui».
E già , perché il Cavaliere non ha affatto gradito la linea tenuta finora da Bersani. «Chiude alle larghe intese comportandosi da segretario di partito invece che da premier incaricato», dice ai suoi. Eppoi, insiste, «pretende pure di indicare il prossimo ca¬po dello Stato dopo essersi già preso la presidenza di Camera e Senato».
E a chi gli obietta che Bersani è pronto a concedere la presidenza della Bicamerale del¬le riforme il Cavaliere risponde con considerazioni abbastanza colorite. La cui traduzione edul¬corata è la seguente: spiegatemi perché ci prendiamo la presi¬denza di una cosa che forse na¬sce fra sei mesi per regalare la pol¬trona da cui per i prossimi sette anni si deciderà la politica italia¬na? Spiegatemelo perché io non sono così acuto come voi, davve¬ro non ci arrivo. Spiegatemi per¬ché vi interessa così tanto.
Eppure, nonostante la posizio¬ne di Berlusconi fosse chiara non da ore ma da giorni, durante tutta la giornata va in scena un in¬credibile corto circuito. Più di un parlamentare Pdl, infatti, giura che l'accordo è a un passo.Men¬tre c'è chi continua a obiettare che non si capirebbe il vantaggio del Pdl a sostenere un governo Bersani senza avere alcuna ga-ranzia sul Quirinale.
Uno sche¬ma - ricorda con un pizzico di perfidia un ex ministro molto vi¬cino al Cavaliere - che fa tornare alla mente il doppio binario in cui si avvitò il Pdl nei giorni in cui a Bruxelles il Ppe faceva sponda con Roma per alimentare la fron¬da a Berlusconi. Fronda finita co¬me tutti sanno. Così, nel tardo pomeriggio e dopo una riunione ristrettissi¬ma ad Arcore, Berlusconi dà il via libera per mettere la parola fi¬ne.
«La vicenda è chiusa - si leg¬ge in un comunicato a firma Alfa¬no- e l'ha chiusa Bersani che ora si trova nel vicolo cieco in cui si è infilato. Sta a lui, ora, rovesciare la situazione, se vuole e se può, nell'interesse del Paese». Incre¬dibilmente, però, ancora a tarda sera c'èchi a via dell'Umiltà non si arrende e continua a coltivare la linea della trattativa a ogni co¬sto. Ad Arcore, invece, Berlusco¬ni è già al lavoro sulla campagna elettorale.
BERSANI, BERLUSCONIVIGNETTA BENNY BERSANI E BERLUSCONI INSIEME A LETTO berlusconi bersani BERLU E ALFANO DENIS VERDINI a53 gianniletta
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