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LA CONFERMA CHE IL GOVERNO RENZI HA UN GARANTE/BADANTE CHIAMATO NAPOLITANO NELLE CANCELLERIE EUROPEEE? ECCO SUL "CORRIERE" UNA PAGINA DI SCHIAFFONI PER IL COMPORTAMENTO DA SPACCONE CONTRO L'EUROASSE MERKEL-HOLLANDE - BELLA NAPOLI SE LO PUO' PERMETTERE PERCHE' LO SLITTAMENTO DELLA BOCCIATURA DELL'ITALICUM DA PARTE DELLA CONSULTA E' SOLO MERITO SUO

Dagonota

 

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Non è propriamente montessoriana la scuola di Politica a cui Giorgio Napolitano ha iscritto Matteo Renzi. Così, all’insegna del “quanno ce vò, ce vò”, gli assesta uno schiaffone sul Corriere per come il premier cazzone si è comportato a Bratislava.

 

Ha messo i gomiti sul tavolo il ragazzo. O peggio. Ha mancato di rispetto al duo Juncker-Merkel: amici di King George, tant’è che quando vengono a Roma lo vanno sempre ad omaggiare. Matteo non si può permettere - dice Giorgio - di dire che sugli immigrati “l’Italia ce la può fare da sola”.

 

Soprattutto non può dirlo se a coprirgli le spalle in Europea e in Italia è sempre lui. E’ l’ex presidente che ha contattato uno per uno i giudici della Consulta per rinviare il giudizio sulla legge elettorale. Ed è sempre lui a parlare con Mario Draghi e con la Commissione europea per mitigare (senza grandi successi, però) i giudizi internazionali sull’Italia.  Insomma, con il suo atteggiamento da Rodomonte, con la sua fissazione del referendum, Renzi sta sputtanando il suo “Santo Protettore”.

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Così, per essere più chiaro sottolinea che solo in Ungheria c’è un altro premier che dice che può fare a meno dell’Europa. Si chiama Victor Orbàn. E tutti pensano sia una specie di dittatore. Chissà perchè Renzi è soprannominato il Ducetto di Rignano.

 

Giorgio Napolitano è il “Grande Vecchio” di questa legislatura. E se prende una paginata sul Corrierone per dire la sua, vuol dire che Matteuccio non lo è stato a sentire durante i colloqui riservati.

 

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Il messaggio dell’”uncrowned king” ha un doppio fine. Da una parte rendere pubblico il suo malessere nei confronti del premier. Dall’altra, inviare un segnale alle varie cancellerie per dire: vedete, anch’io lo sto mollando.

 

Resta da capire se lo schiaffone “non montessoriano” servirà a far cambiare rotta al Ducetto. E per capirlo basterà una settimana: quando il governo presenterà il quadro di finanza pubblica.

 

Se Matteuccio capisce la lezione, abbasserà la testa e la smetterà di “provocare” Bruxelles. In caso contrario, è meglio che dà un’imbiancata alle stanze di Pontassieve.