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Lello Parise per "la Repubblica"
Il direttore generale dell'Arpa, l'agenzia pugliese per la protezione ambientale, Giorgio Assennato scagiona Nichi Vendola: «Non ci sono state mai pressioni sul sottoscritto, da parte del governatore a proposito delle attività legate all'Ilva». E il leader di Sel ripete: «Non ho esercitato mai pressioni, di nessun genere. à dal 2006 piuttosto, che riempiamo con mezzi e soldi quella che era una scatola vuota: l'Arpa, appunto».
Ma, presidente, il gip Patrizia Todisco la definisce «il regista» di manovre orchestrate d'intesa con un manager del gruppo siderurgico perché il professor Assennato fosse «indotto a più miti consigli».
«Sì, sono il regista delle politiche pubbliche. Devo parlare oppure no con il responsabile delle relazioni istituzionali (Girolamo Archinà , ex pierre dello stabilimento, in carcere, ndr) della più grande industria d'Italia che si trova nella mia regione?».
Per convincere poi il dg dell'agenzia, a essere «più accomodante e accondiscendente verso Ilva»?
«Assennato è uno scienziato apprezzato e stimato: l'ha nominato il sottoscritto alla direzione dell'Arpa, un treno che io stesso avevo messo sui binari. Perché avrei dovuto frenarlo? Questo finisce per essere un Paese a perdere: si chiudono le fabbriche e restano i veleni».
Come può accadere a Taranto?
«Temo la tragedia di ventimila famiglie buttate per strada ».
Pure perché, come dimostra l'inchiesta della procura, la politica sarebbe scesa a compromessi?
«La mia giunta non ha girato la testa dall'altra parte. Ci siamo battuti avendo un governo contro, quello di Berlusconi, e un Parlamento indifferente. Abbiamo approvato dal 2008, leggi all'avanguardia. Per esorcizzare diossina, benzoapirene, polveri sottili. L'ultima riguarda il rilascio della valutazione di danno sanitario, per tutelare la salute della gente. Come stanno le cose, potrebbe accertare un rischio "accettabile". L'ho scritto ai ministri Clini e Balduzzi: devono promuovere la tempestività di questa operazione, che rappresenta una possibile via d'uscita dal drammatico impasse della crisi tarantina».
Nonostante l'azione della magistratura?
«Non vogliamo, né dobbiamo, togliere le castagne dal fuoco all'Ilva. E non devono esserci conflitti tra organi dello Stato. Avrebbero conseguenze devastanti».
ILVA
ILVA ALTOFORNO CINQUE
IL MAGISTRATO DI TARANTO PATRIZIA TODISCO
giorgio assennato
FABIO RIVA E GIROLAMO ARCHINA
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