DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Mario Ajello per "Il Messaggero"
Clemente Mastella non parla solo per sé ma soprattutto per la signora Sandra, sua moglie, una delle (poche) stampelle su cui (forse) si tiene Conte. E parla così l'ex Guardasigilli: «Su Bonafede le perplessità sono innumerevoli, da parte mia e anche di mia moglie. La quale ha patito, più del sottoscritto, gli eterni tempi della giustizia».
Senatrice Mastella, ma che cosa accade: ha un nuovo portavoce che è il suo autorevole consorte?
«Eh, sì, e ne sono onorata. Clemente è un uomo che conosce la comunicazione, e la politica, molto meglio di tanti altri. Era il portavoce di De Mita e ora è diventato il portavoce mio. Significa che sono diventata importante. Ma a parte gli scherzi. Sarà una coincidenza, quella del voto sulla risoluzione di Bonafede, ma questa coincidenza può essere utile: Conte ci deve dire che cosa vuole fare sulla giustizia. Si deve fare garante di un cambio radicale su questo tema. Il giustizialismo non può appartenere all'agenda della nuova fase di governo».
E se Conte non si fa garante del garantismo lei non lo vota?
«Io non minaccio. Confido che Conte, e la sua sensibilità di avvocato mi fa ben sperare, s' impegni una volta per tutte a tagliare i tempi della giustizia. La prescrizione infinita è un obbrobrio».
Se non lo fa, lei vota contro il governo?
«Io non ho mai votato niente al buio. Vediamo se il premier dà segnali su questo e poi decido. Ma deve darli. La maggioranza che si sta formando non è più come quella di prima. Si stanno aggiungendo nuovi soggetti e diverse sensibilità. Conte deve tenere conto di questa evoluzione e della molteplicità di culture liberali e garantiste che sono entrate in gioco».
ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE
Penso a quella del socialista Nencini. Non si può fare finta di niente». Lo vede che sta ricattando Conte?
«Macché, io mi fido di lui. Saprà dare l'indirizzo giusto. Ma sulla giustizia occorre essere chiari. Lo dice una persona, la sottoscritta, che per dieci anni ha vissuto una gogna immeritata e poi è uscita pulitissima come era chiaro fin dall'inizio che sarebbe stato. Non si può sorvolare su certe tare italiane profonde e che vanno a colpire tanti cittadini anche non politici, rovinando vite e famiglie. La malagiustizia e i suoi tempi biblici sono un cancro da estirpare. Conte si impegna solennemente che vuole estirparlo? E' pronto a giurare che nei prossimi mesi lavorerà all'abolizione della prescrizione eterna e all'accorciamento dei processi?».
Guardi che i grillini nel nuovo Conte ci restano, mica ci sono solo mastelliani e socialisti...
«Lo Stato di diritto dovrebbe stare a cuore a tutti. Lanciare un segnale deciso e chiaro contro il giustizialismo servirebbe anche a trovare, per la nuova fase di salvataggio dell'Italia in cui io credo e per la quale vedo Conte molto attrezzato e ben intenzionato, molti consensi e quelli che ancora mancano e che spero arrivino».
Il massimo sarebbe se Conte lasciasse a casa Bonafede?
«Non do consigli. Credo che Bonafede sia correggibile e che Conte possa riuscire a correggerlo. Il tema è quello che le dicevo: nuova maggioranza e nuove sensibilità, non può restare tutto come prima. Il premier come garante di equilibri cambiati deve dare spazio a culture nuove che poi, e parlo del garantismo, in fondo sono anche la sua. Ora lo può dimostrare veramente».
Se non lo fa, crolla il governo che non è ancora nato?
«Aspettiamo, vediamo. Non confondiamo i vari piani. Quello della giustizia però deve avere una considerazione privilegiata e non passibile di vaghezze».
giuseppe conte alfonso bonafede
Sembra di sentire parlare suo marito?
«Chi? Il mio portavoce?». Clemente. «Guardi, lui come me e noi come il resto della famiglia siamo stati massacrati dalla malagiustizia. Abbiamo perduto un partito, siamo stati costretti a spendere montagne di soldi in avvocati, abbiamo patito sofferenze psicologiche indicibili, e il tutto per non avere fatto niente. Mi permetterà di essere particolarmente severa ed esigente quando si parla di giustizia. Non so se Conte sarà capace di garantire il garantismo. Ma per me, questo è un discrimine».
sandra lonardosandra lonardo foto di baccomastella sandra lonardo
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