
FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO"…
“SIAMO GIÀ IN GUERRA E LO SIAMO GIÀ IN UN MODO CHE NON SI VEDE" – PER IL MINISTRO DELLE DIFESA CROSETTO L’ATTACCO DI DRONI RUSSI IN POLONIA “È STATO UN MIX TRA UNA PROVOCAZIONE E UN TEST SU COME NOI AVREMMO REAGITO” – "E' IN CORSO UNA GUERRA IBRIDA, FATTA DI DISINFORMAZIONE, ATTACCHI HACKER, SPIONAGGIO TECNOLOGICO. È TEMPO DI REAGIRE” – IL MESSAGGIO A GIORGETTI E AL “PACIFINTO” SALVINI: “L’AUMENTO DELLE SPESE PER LA DIFESA È UNA NECESSITÀ...”
Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per il “Correre della Sera”
Le parole di Sergio Mattarella – «Siamo su un crinale come nel 1914» – non lo hanno sorpreso. Guido Crosetto commenta: «Il presidente si è limitato a descrivere quello che sta succedendo: un mondo che sta impazzendo. Ci sono azioni e decisioni di leader che ricordano i peggiori momenti dell’umanità e questo dato di fatto chiaramente preoccupa lui come tutti noi».
Tanto più il ministro della Difesa, che non ha mai sottovalutato i rischi di un equilibrio delicatissimo e che avverte: «In qualche modo noi siamo già in guerra. E dovremmo reagire».
droni russi colpiscono la polonia 1
Non parla di armi convenzionali ma di una «guerra ibrida» in corso da molto tempo fatta di «disinformazione, attacchi hacker, intrusioni, manipolazione dell’opinione pubblica, spionaggio tecnologico. È ora di intervenire».
Cominciamo dal primo fronte di guerra. I droni penetrati in Polonia: un errore o qualcosa di più grave?
«È un fatto nuovo e rilevante. Non c’era mai stata un’incursione armata in territorio europeo e/o occidentale/Nato, di armi russe. Una ventina di droni non sono paragonabili a un attacco come quelli che subisce ogni giorno l’Ucraina, ma non sono nemmeno una delle tante esercitazioni militari o un semplice errore.
polonia abbatte droni russi entrati nel suo spazio aereo
È stato un mix tra una provocazione e un test su quale realistica potenza di penetrazione avessero queste armi e su come noi avremmo reagito. La risposta della Polonia e della Nato c’è stata ed è stata efficace. Ora è il momento della riflessione e di capire come agire in futuro».
E come si reagisce?
«Intanto comprendendo, una volta per tutte, che se questo è stato un attacco fisico di portata limitata, ce n’è un altro, più imponente, che va avanti da anni: la disinformazione, le fake news per influenzare le opinioni pubbliche, gli attacchi degli hacker, che sono ormai quotidiani.
Siamo già in guerra e lo siamo già in un modo che non si vede, ma dove si può, volendo, mettere in ginocchio una nazione. La disinformazione di Stato è ormai una prassi anche in Russia dove la gente pensa che i loro militari morti sul fronte ucraino siano poche migliaia, quando invece sono un milione. Noi sembriamo ignorare quanto la guerra ibrida sia pericolosa».
Lei cosa propone?
«Va avviata una riflessione seria. Lo farò presto nel governo prima e poi con il Parlamento. Se non si reagisce, si soccombe. Si deve bloccare chi attacca anche, se serve, restituendo l’attacco».
Dobbiamo lanciare una guerra ibrida anche noi?
guido crosetto antonio tajani vertice nato di vilnius
«Intanto, dobbiamo bloccare tutti gli attacchi che si possono identificare. Servono cornici normative e legali che consentano, se un attacco viene intercettato e individuato, di colpire con le stesse modalità chi lo ha prodotto».
E in Polonia, che fare?
«Dobbiamo prepararci a qualsiasi tipo di attacco, non solo in Polonia. Di questo si parla quando si discute di investimenti in difesa: la messa in sicurezza dei nostri territori e dei nostri cittadini».
Parte del Paese e della maggioranza non vorrebbero... «Non è una scelta facoltativa. Anche la Spagna, checché se ne dica, è impegnata ad arrivare al 3,5% del Pil per le spese Nato entro il 2035. Ma noi lo facciamo anche con una logica più ampia».
Quale?
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
«Né io, né Giorgetti, né la premier siamo sprovveduti. La nostra linea è investire in maniera tale da avere ricadute sul Pil interno, usando la capacità produttiva italiana, e utilizzare la tecnologia militare anche per far crescere quella che può trovare applicazioni civili. Un esempio: se lavoro sugli elicotteri Agusta per uso militare, contemporaneamente ne favorisco l’eccellenza anche per le produzioni civili».
Sono comunque tantissimi soldi.
«Ma nessuno pensa di arrivare al 3,5% domani, parliamo del 2035. Se il centrosinistra dovesse vincere le prossime elezioni, se lo gestiranno loro e vedremo cosa faranno. Comunque, il punto è un altro».
Quale?
GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
«Oggi affrontiamo l’emergenza di due conflitti con implicazioni internazionali gravi, qualcosa che, solo fino a qualche anno fa, non esisteva neppure in teoria. La speranza e la volontà è che presto si arrivi a una pace e che la necessità di riarmo e rafforzamento diventi meno cogente. Non è necessariamente un’escalation senza fine. Facciamo di tutto perché non lo sia e quindi consideriamo le spese della difesa in aumento finché non sarà possibile e logico diminuirle. L’aumento non è un obbligo stabilito in modo perenne, ma una necessità dei tempi in cui viviamo».
[…]
Si pensava che Trump potesse fare di più.
«Come abbiamo visto anche nell’attacco in Qatar, Trump può esercitare una sua moral suasion su Israele, ma alla fine le loro decisioni sono indipendenti. Così come sulla Russia speriamo che altrettanta moral suasion la faccia Xi Jinping. Ma sono loro due che guidano i due fronti di guerra».
IL PROFILO X DI GUIDO CROSETTO HACKERATO.
Intanto Vannacci e una parte della Lega apprezzano più Putin che Zelensky.
«Ognuno può dare i giudizi che vuole, ma al di là delle parole io sono il ministro della Difesa e a me spetta non dare patenti di simpatia ma difendere il mio Paese da qualunque attacco e da chiunque arrivi. Ciò detto, Putin sarà pure “simpatico” perché a Mosca si vive meglio che a Kiev, ma questo avviene solo perché lì non cadono bombe ogni giorno sulla testa della gente, come in Ucraina».
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Intanto negli Usa uccidono il pupillo di Trump, Kirk: la preoccupano questi fatti?
«Moltissimo: c’è troppa gente che pensa di poter dire tutto quello che pensa, gettando benzina sul fuoco in momenti delicatissimi, alcuni perché protetti in Aula dall’immunità parlamentare che consente, come accaduto ieri, di offendere dicendo qualunque falsità. Dovremmo tutti avere un senso di responsabilità molto alto: l’avversario non è un nemico. Chi semina vento raccoglie tempesta».
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