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DAL PONTE SULLO STRETTO AI TAXI FINO ALLA REVISIONE INCOMPLETA DEL CODICE DELLA STRADA, SALVINI COLLEZIONA SOLO FLOP. LA MANOVRA È L’ULTIMA SPIAGGIA – DOPO LO STOP AL PONTE (CON I PASTICCI DEL TECNICI DEL MINISTERO DEI TRASPORTI, GIÀ “COLPEVOLI” DEI CASINI SU APPALTI E AUTOVELOX) E IL COMMISSARIAMENTO DI FATTO DA PARTE DI PALAZZO CHIGI CHE AVRA’ UN RUOLO PIU’ ATTIVO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER, AL LEADER LEGHISTA, CHE HA MANCATO TUTTE LE RIFORME PROMESSE, NON RESTANO CHE LE SPARATE SUI MIGRANTI E LA MANOVRA, ULTIMA SCIALUPPA POLITICA - E SE ALLE REGIONALI IN VENETO FRATELLI D’ITALIA DOVESSE SUPERARE LA LEGA...
I PONTI NON TORNANO - MEME BY EMILIANO CARLI
Stefano Iannaccone per Domani – www.editorialedomani.it
Peggio di così, forse, non potrebbe andare per Matteo Salvini, che non è riuscito nemmeno a completare la “madre” di tutte le sue riforme: la revisione del codice della strada.
Prima le deficitarie elezioni regionali in Toscana, con la querelle sull’eccessivo spazio concesso a Roberto Vannacci. Poi il caso del ponte sullo Stretto e, infine, lo scivolone sulla grande manifestazione dei patrioti, convocata a settembre, dal palco del raduno di Pontida, per il 14 febbraio. Insomma, difficile poter trovare spunti positivi.
Addirittura aveva dimenticato che in quella data sarà in corso l’Olimpiade invernale Milano-Cortina. Ha dovuto ricordarglielo, come riporta il Corriere della sera, il presidente della regione Veneto, Luca Zaia.
Una gaffe pesante per il leader della Lega che da giorni ha avviato il suo personale countdown – a mezzo stampa – in vista della cerimonia di inaugurazione: ogni giorno cita un’infrastruttura, nell’attesa dell’inizio della manifestazione. La nota lieta è che, dovendola annullare, il vicepremier eviterà il rischio flop.
ponte sullo stretto meloni salvini
Dal Ponte alla strada La situazione è dunque complicata. E non è solo la propaganda che gli sta sfuggendo di mano. Ci sono atti concreti che svelano le sue mancanze.
La vicenda del ponte sullo Stretto è emblematica: aveva promesso l’apertura dei cantieri in estate, poi in autunno.
Adesso, se tutto va bene, se ne parla nel 2026. A palazzo Chigi non hanno gradito la gestione del ministero delle Infrastrutture. Il dossier andrà avanti, la premier Giorgia Meloni non vuole arretrare. Ma la presidenza del Consiglio avrà un ruolo più attivo per evitare nuove bocciature. Il ponte è solo il caso più clamoroso.
La scorsa settimana c’è stata una sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il decreto, firmato da Salvini, sul regolamento del noleggio con conducente (Ncc) rispetto alla concorrenza con i taxi.
La Consulta ha accolto il ricorso della regione Calabria, peraltro guidata dall’alleato Roberto Occhiuto, che sollevava la questione di un conflitto di attribuzione. Lo stato non può intervenire su una materia di competenza degli enti locali.
Una sconfitta nei contenuti, visto che Salvini non è riuscito a tutelare la lobby, molto cara alla sua Lega, dei tassisti (il provvedimento era stato contestato dagli Ncc).
Tra le due categorie è in atto uno scontro da tempo. C’è poi un piano simbolico del ko salviniano: il leader di un partito con radici fortemente federaliste, che viene bocciato per eccesso di centralismo.
A chiudere il cerchio c’è la proroga all’attuazione della riforma del codice della strada.
All’appello mancano 10 decreti attuativi su un totale di 17, più della metà, dalle norme sulla segnaletica per evitare l’imbocco della strada contromano alle disposizioni per realizzare le piste ciclabili.
MATTEO SALVINI E IL PONTE SULLO STRETTO - MEME
Salvini ha chiesto e ottenuto dal Consiglio dei ministri lo slittamento dell’esercizio della delega. Sei mesi in più per completare un’operazione partita nel 2024 e che, in un anno, non è stata portata a termine, nonostante fosse la bandiera del suo mandato, paragonabile forse al ponte sullo Stretto.
Il vicepremier, nel frattempo, ha dovuto dissotterrare il «fuori dalle palle» verso chi «non rispetta le nostre tradizioni», insieme alla promessa dell’ennesimo decreto sull’immigrazione.
matteo salvini con il plastico del ponte sullo stretto di messina
La manovra è così diventata l’ultima scialuppa politica di Salvini, specie se alle regionali in Veneto Fratelli d’Italia dovesse superare davvero il suo partito. La Lega ha mandato in avanscoperta il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, per potenziare la rottamazione delle cartelle, mentre il vicesegretario leghista, Claudio Durigon, deve perorare la causa di un intervento sulle pensioni.
BISCOTTI I SALVINY – MEME SUL PONTE SULLO STRETTO
IL PONTE SULLO STRETTO NECESSARIO - VIGNETTA BY GIANNELLI
APPALTARE DELLA PATRIA - MEME BY EMILIANO CARLI
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