sergio mattarella maria zakharova

DALLE BORDATE CONTRO MATTARELLA ALLA LISTA DI “RUSSOFOBI” DI CUI FACEVANO PARTE ANCHE MINISTRI I TAJANI E CROSETTO, QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA, PORTAVOCE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO, SI DIMOSTRA FUORI CONTROLLO E COMMENTA CON PAROLE VERGOGNOSE IL CROLLO DELLA TORRE DEI CONTI A ROMA (“FINCHÉ IL GOVERNO ITALIANO CONTINUERÀ A SPENDERE INUTILMENTE I SOLDI DEI SUOI CONTRIBUENTI PER L’UCRAINA, L’ITALIA CROLLERÀ TUTTA”). MENTRE LA FARNESINA CONVOCA L’AMBASCIATORE DI MOSCA PARAMONOV, CALENDA TUONA: “ZAKHAROVA È FECCIA”

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1 - ATTACCO CHOC DI ZAKHAROVA ALL’ITALIA E ROMA CONVOCA L’AMBASCIATORE

Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

maria zakharova

Le parole di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, sono state crude e violente, e hanno provocato un incidente diplomatico. Le ha pronunciate subito dopo il crollo della Torre dei Conti, proprio mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto annunciava un nuovo pacchetto di aiuti a Kiev: «Finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti per l’Ucraina, l’Italia crollerà tutta, dall’economia alle torri».

 

Dalla Farnesina non hanno esitato: si è deciso di convocare subito l’ambasciatore russo in Italia, Aleksey Paramonov.

 

Si incontrerà oggi con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre la polemica ieri è andata avanti per tutta la giornata, bipartisan.

 

Per Tajani, quelle di Zakharova «sono affermazioni volgari, ignobili e inaccettabili, quando c’è una disgrazia non si può speculare su persone che sono ancora sotto le macerie».

 

Maria Zakharova

Questa volta interviene pure Matteo Salvini, leader della Lega, con parole di condanna: «Soprattutto quando c’è un operaio ancora sotto le macerie e quando ci sono dei feriti diciamo che bisogna star vicino ai soccorritori, portare silenzio e rispetto. Di politica estera parleremo domani». E «sicuramente — per Salvini — mettere fine alla guerra tra Russia ed Ucraina è una priorità, non possiamo mandare per 50 anni soldi all’Ucraina».

 

Ma dalla Farnesina sono filtrati commenti ben più duri: «Parole squallide, preoccupanti quelle della portavoce russa. Confermano l’abisso di volgarità in cui è piombata la dirigenza di Mosca. A nessuno in Italia sarebbe mai venuto in mente di gioire, speculare su un incidente, una tragedia in cui siamo ancora tutti coinvolti come popolo. L’Italia ha sempre fatto e farà sempre il contrario: manterremo i nostri modi civili».

le citazioni russofobe di funzionari italiani

 

«Squallida» è stato il termine usato anche dal leader di Avs Angelo Bonelli per definire la dichiarazione di Zakharova: «Squallida e indegna», ha detto.

 

E ha aggiunto: «È inaccettabile che la portavoce del ministero degli Esteri russo strumentalizzi questo episodio per attaccare il nostro Paese». Sdegno senza mezzi termini anche da Pd, Azione, Italia viva. «Ma niente dal Movimento 5 Stelle», ha notato Osvaldo Napoli di Azione, rilevando: «Tanta è la sudditanza psicologica al dittatore Vladimir Putin che neanche la beceraggine delle parole di Zakharova ha scosso il Movimento 5 Stelle».

 

Maria Zakharova

Il presidente dei senatori dem Francesco Boccia e la presidente dei deputati Chiara Braga hanno sollecitato l’intervento della Farnesina. Per Boccia «parole offensive e gravi», Braga le ha definite «inaccettabili, stupide e volgari».

 

Carlo Calenda non ha usato mezzi termini: «Zakharova è feccia, forse bisognerebbe capire cosa sono i russi, deportano bambini ucraini in Russia, ammazzano i civili».

 

 

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2 - GLI STRALI CONTRO I GIORNALISTI E L’OSSESSIONE PER MATTARELLA

Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

mattarella

Non è la prima volta e non sarà l’ultima. Gli attacchi di Maria Zakharova all’Italia sono diventati un leitmotiv dal 24 febbraio 2022 quando la Russia ha invaso l’Ucraina.

La portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, esponente del partito Russia Unita, si è scagliata a più riprese contro le autorità italiane accusate di essere «russofobe» e di solidarizzare con i «neonazisti ucraini».

 

Sarà che l’Italia le è sempre piaciuta.

 

Nel dicembre 2022, quando le sanzioni contro la Russia erano già scattate e lei era stata inserita nella lista delle personalità bandite dai viaggi in Occidente, Zakharova inviò all’allora ambasciatore Giorgio Starace questo WhatsApp: «Tu non hai idea di quanto mi manchi Roma...». E non è che fossero così in confidenza.

 

Uno dei suoi bersagli prediletti è Sergio Mattarella. Lo scorso febbraio lo aveva accusato di «parallelismi storici scandalosi e francamente falsi» perché, durante la consegna dell’onorificenza di dottore honoris causa all’Università francese di Aix-Marseille, il presidente della Repubblica aveva paragonato l’aggressione di Mosca a Kiev al «progetto del Terzo Reich in Europa».

Maria Zakharova

 

A marzo lo aveva tacciato di diffondere «menzogne e disinformazione» quando durante il suo intervento al Memoriale della Pace ad Hiroshima disse che Mosca era «promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare». E quando la Farnesina aveva convocato l’ambasciatore Aleksey Paramonov per protestare, lei aveva commentato: «Non hanno nulla con cui difendersi, perciò hanno deciso di attaccare...». A luglio, poi, Mattarella era stato inserito in una lista di «russofobi» di cui facevano già parte, da un anno, i ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto.

 

D’altra parte Zakharova, figlia di diplomatici, un’infanzia trascorsa a Pechino, sembra aver perso da tempo la finezza e il tatto che ogni funzionario di Stato dovrebbe avere, forse perché sente l’abisso tra il suo potere oggi e quello che aveva nel 2016 quando la Bbc la inserì fra le 100 donne più influenti al mondo.

vladimir putin Maria Zakharova

 

I suoi interventi sono aspri e brutali, a volte con un accento che vorrebbe essere ironico ma si rivela semplicemente rabbioso. Come quando il 16 febbraio del 2022 ridicolizzò le previsioni dei media occidentali di un’imminente invasione dell’Ucraina da parte di Mosca chiedendo le date esatte delle invasioni russe in modo da poter «pianificare le sue vacanze».

 

Un’altra sua ossessione è la stampa, soprattutto quella libera. Laureata in giornalismo internazionale, già direttrice del dipartimento d’Informazione del ministero degli Esteri russo, Zakharova se l’è presa ferocemente con gli inviati Rai Stefania Battistini e Simone Traini, «traditori della professione che partecipano alla diffusione della propaganda ucraino-nazista» e con l’editorialista del Corriere , Paolo Valentino, che «si è permesso di usare espressioni poco lusinghiere nei miei confronti». 

 

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maria zakharova

Ma ce n’è anche per i leader Ue che a settembre ha definito i «sette nani di Trump, però mutanti». «Quelli della fiaba — ha aggiunto — aiutavano Biancaneve, loro invece creano ostacoli».

 

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