NANO DECADENCE (CHE ROTTURA DE COJONI!) - ALFANO PUNTA AL RINVIO DELL’“ESECUZIONE” IN CAMBIO DELLO SLITTAMENTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE

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Amedeo La Mattina per "la Stampa"

«Fermate questa macchina impazzita lanciata a folle velocità contro un muro». Fedele Confalonieri, Ennio Doris e anche Francesca Pascale provano a fermare la scissione, la «catastrofe», la rottura umana tra Berlusconi e Alfano. Il presidente di Mediaset, il numero uno di Mediolanum e la fidanzata del Cavaliere stanno mettendo in campo tutta la loro influenza personale ma il piano rimane fortemente inclinato verso l'addio delle colombe.

A meno che non venga rinviato il Consiglio nazionale di sabato e non ci siano garanzie sulla tenuta del governo. E non sembra che ci sia né l'una né l'altra cosa. Berlusconi però ha promesso di fare di tutto e immagina di arrivare al Consiglio nazionale con un discorso morbido.

Non parlerà di decadenza e delle conseguenze che ne potranno derivare, come la richiesta ai ministri Pdl di lasciare le poltrone e passare all'opposizione tutti insieme appassionatamente. Parlerà della rinata Forza Italia, di quanto è bello tornare alle origini, della necessità di migliorare la legge di stabilità, soprattutto nella parte che riguarda la casa. Non verranno messi a voti i documenti dei falchi e delle colombe per evitare il bagno di sangue.

Nemmeno quindi il documento che porta la firma di Berlusconi, quello varato dall'ufficio di presidenza al quale non parteciparono Alfano, Lupi Lorenzin, Quagliariello e De Girolamo come primo vero atto di ribellione. Messa così ha tutto il sapore della messinscena. Per dirla con Sacconi, che è tornato in aereo con Alfano dal Veneto, è «una trappola». «Certo che è una trappola - spiega Cicchitto - perché Berlusconi prima annulla il Pdl e tutte le cariche, compreso quella di segretario, non si impegna sulla continuità del governo e poi, quando arriva la decadenza, fa scoppiare lo tsunami. È una presa per i fondelli, un suicidio per Alfano».

Sembra che la pensi così lo stesso Alfano, che tuttavia potrebbe stare al gioco. Questo temono le sue truppe. Per l'ex delfino tormentato sarebbe un estremo tentativo per rinviare l'addio. Per il vicepremier l'ideale sarebbe che il giorno della decadenza slittasse. Non più il 27 novembre ma a dicembre, se non a gennaio.

Le votazioni al Senato per la legge di stabilità potrebbero proseguire, come pare possibile, oltre la data del 22 novembre; poi a dicembre il calendario dei lavori è sempre affollato, così arriva Natale e si va al 2014. «Figuriamoci se il Pd, che l'8 dicembre ha le primarie, consentirà questa dilazione» dice Fitto, che non crede praticabile la mossa indolore pensata da Berlusconi per il Consiglio nazionale. «Il primo a dirgli di no - aggiunge - sarà Alfano. E poi che facciamo? Fingiamo di fare la festa per il ritorno a Forza Italia, che non stia succedendo nulla e alla fine cantiamo Meno male che Silvio c'è».

No, neanche falchi e lealisti credono nella finta tregua che dura fino alla decadenza. Intanto Alfano ha rinviato a oggi la riunione delle sue truppe e auspica che «il nostro movimento politico possa restare unito». Per smussare gli angoli il vicepremier dice che «non era una minaccia» il riferimento di Berlusconi alla fine capitata a Fini dopo la scissione. «Il nostro presidente si è sempre comportato da uomo di Stato e così facendo ha avuto sempre un grande premio da parte dell'elettorato e così pensiamo che potrà continuare ad esserlo».

In ogni caso, precisa Alfano, «questo governo è meglio dell'horror vacui della fine anticipata della legislatura mentre si discute di legge di stabilita». Siamo all'estrema mediazione affidata a Berlusconi che, secondo la senatrice Mariarosa Rossi (ombra del Cavaliere e amica della Pascale), è capace di «convertire le differenze in nuova e ritrovata unità».

«Chi, come me, ha l'onore di poter lavorare al suo fianco non smette di stupirsi, quasi quotidianamente, di come ogni volta sappia trovare la soluzione che unisce». Ieri le sparatorie tra falchi e colombe sono diminuite. Tranne il colpo lanciato da Bondi che ritiene paradossale e imbarazzante restare in Parlamento dopo la decadenza del proprio leader.

 

 

 

BERLUSCONI E ALFANO AL QUIRINALE FOTO LAPRESSESILVIO BERLUSCONI E ANGELINO ALFANO Fedele Confalonieri ennio dorisfrancesca pascale shopping cane LETTA ALFANO LUPI LORENZIN E QUAGLIARIELLO MANGIANO IL GELATO FOTO LAPRESSE Nunzia De Girolamo