descalzi stefano cao

NOMINE A SEI ZAMPE - DESCALZI MIRA AD ESSERE RICONFERMATO CONTANDO SUL FATTO CHE LA SENTENZA SUL CASO ENI-NIGERIA ARRIVERÀ DOPO L’ASSEMBLEA. MA AL MEF IL MINISTRO GUALTIERI E IL DIRETTORE GENERALE RIVERA SI CHIEDONO: MA SE POI, FRA QUALCHE MESE, IL TRIBUNALE DI MILANO EMETTERÀ UNA SENTENZA DI CONDANNA, DESCALZI SARÀ COSTRETTO A DIMETTERSI. E SPUNTA UN ALTRO CANDIDATO...

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Descalzi

DAGOREPORT

 

Marzo e aprile saranno i mesi di fuoco. Ci sono da rinnovare i posti chiave di Eni, Enav, Poste, Leonardo, Monte dei Paschi di Siena, Agcom, Garante per la Privacy, agenzie fiscali e una galassia di società di Stato, parastato, controllate, affiliate. Le poltrone in tutto sono più o meno 400. Ma la poltrona più incandescente è quella dell’Eni occupata da Claudio Descalzi, trafitto dall’affare Eni-Nigeria. I cinquestelle miravano a sostituirlo con Marco Alverà. Ma l’ amministratore delegato di Snam ha solo 44 anni e i grillini sono indeboliti fino al caos per riuscire a imporlo.

ROBERTO GUALTIERI

 

Descalzi mira ad essere riconfermato contando sul fatto di aver il consenso anche di Salvini e di Giorgia Meloni ma soprattutto la sentenza su caso Eni-Nigeria arriverà dopo l’assemblea. Ma al Mef il ministro Gualtieri e il direttore generale Rivera si chiedono: ma se per caso fra qualche mese il tribunale di Milano emetterà una sentenza di condanna, Descalzi sarà costretto a dimettersi: meglio una sostituzione indolore prima di fare una figuraccia internazionale. E stanno pensando a un altro nome: Stefano Cao, amministratore delegato di Saipem (di cui Eni è il principale azionista con il 30,42% delle quote).

STEFANO CAOALESSANDRO RIVERA