meloni oro

A DESTRA CON L’ORO CI RICASCANO SEMPRE! MUSSOLINI IMPOSE DI DONARE “LE GIOIE” ALLA PATRIA, ORA LA MELONI CI RIFÀ UN PENSIERINO TASSANDO CHI HA QUALCHE BENE PREZIOSO - TRA LE IPOTESI AL VAGLIO DELL’ESECUTIVO C’E’ ANCHE QUELLA DI UNA TASSA AL 12,5 PER CENTO (ATTUALMENTE È AL 26) PER CHI SCEGLIE DI RIVALUTARE ORO, MONETE, LINGOTTI E PLACCHETTE. UN’ADESIONE MINIMA DEL 10 PER CENTO POTREBBE FAR FRUTTARE FINO A 2 MILIARDI DI EURO. LA PROPOSTA PARLAMENTARE DELLA MAGGIORANZA È SUL TAVOLO ASSIEME AD ALTRE IPOTESI…

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Estratto dell’articolo di Luca Di Carmine per www.lettera43.it

 

MELONI ORO

«A destra con l’oro ci ricascano sempre. Una volta c’era stata la storia dell’oro alla Patria, con Benito Mussolini che aveva imposto di donare “le gioie” alla nazione, adesso tassando chi ha qualche bene prezioso che non era stato mai censito pure Giorgia Meloni ci casca», si sente dire nei corridoi dei palazzi della politica, specie nei capannelli dei “centristi”.

 

Addirittura RaiNews24.it inizia il suo articolo sul tema scrivendo di una «maggioranza a caccia di risorse per le modifiche alla legge di Bilancio. Tra le ipotesi al vaglio dell’esecutivo anche quella di una tassazione agevolata al 12,5 per cento (attualmente è al 26) per chi sceglie di rivalutare oro, monete, lingotti e placchette, per favorire l’emersione dal sommerso. Un’adesione minima del 10 per cento, è la simulazione al vaglio dei tecnici, potrebbe far fruttare fino a 2 miliardi di euro.

benito mussolini

 

A delineare la possibile nuova copertura è una proposta parlamentare della maggioranza che è sul tavolo assieme ad altre ipotesi». Insomma, viene data in pieno la colpa al governo Meloni.

 

«Si tratta di una “procedura di rivalutazione fiscale dell’oro da investimento”, si legge nel documento, già strutturato per essere trasformato in emendamento, con tanto di relazione di accompagnamento.

 

I contribuenti che al primo gennaio 2026 possiedono oro da investimento potranno, “in mancanza di documentazione attestante il relativo costo o il valore di acquisto”, chiederne la rivalutazione fiscale entro il 30 giugno 2026». Ovviamente, per quasi tutti gli italiani, si tratta di gioielli di poco conto ereditati da genitori e nonni, come la classica sterlina d’oro donata in occasione della prima comunione e della cresima: beni mai indicati in nessun inventario e in nessun testamento.

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani giancarlo giorgetti foto lapresse

 

Che poi queste iniziative scattano sempre a fine anno, rammenta uno storico, citando la data esatta del 18 dicembre 1935, quando il Duce fissò «la giornata della fede», con i poveri italiani costretti a sfilarsi l’anello matrimoniale per consegnarlo al federale o al podestà di turno, magari aggiungendo anche qualche altro gioiello. Memorabili i racconti degli anziani su cosa accadde all’epoca: in una città del Nord Italia una signora vide la sua spilla d’oro, donata ufficialmente durante la giornata della fede, posta in bella vista sul cappotto dell’amante del podestà, con conseguente “piazzata”, schiaffo esemplare “da donna a donna” e immediato “ritorno forzoso” del gioiello alla legittima proprietaria, con sputtanamento pubblico del gerarca e della sua amichetta. […]

giorgia meloni foto lapresse 6