diego abatantuono

“E' GRAVE PER L'ITALIA NON ESSERE AL MONDIALE. VENTURA VENNE MASSACRATO. NON VOGLIO INFIERIRE SU MANCINI, MA MI PARE INGIUSTO UN TRATTAMENTO COSÌ DIVERSO...” – DIEGO ABATANTUONO NEL PALLONE – “LA NAZIONALE È DEBOLE PERCHÉ SONO STATE SBAGLIATE LE CONVOCAZIONI” – LE BORDATE CONTRO I TALK SPORTIVI: “SOLO CALCIATORI E ALLENATORI. CHE NOIA, CHE ASSENZA DI IRONIA” – LA BOBO TV? MAI PENSATO DI VEDERLA” - “I CINEPANETTONI? LI HO FATTI E MI SONO DIVERTITO. ANCHE SE RICORDO UN'ESTATE A SACROFANO…”

Adriana Marmiroli per “la Stampa”

 

diego abatantuono

«Sono un Babbo Natale travestito da nonno», scherza Diego Abatantuono, che nonno lo è davvero («professionista») e a fare Santa Claus ci è portato, vedi il precedente di 10 giorni con Babbo Natale. In Improvvisamente Natale, su Prime Video dal 1° dicembre, è un nonno che, per attutire la notizia dell'imminente separazione dei genitori, organizza alla nipotina un Natale anticipato a Ferragosto. Malgrado il cast composito (Violante Placido, Lodo Guenzi, Sara Ciocca, Nino Frassica, Antonio Catania, Michele Foresta, Paolo Hendel, Gloria Guida, Anna Galliena), non è un cinepanettone ma la classica commedia per famiglie a lieto fine.

 

L'altra novità è che debutta direttamente sulla piattaforma senza passare dalla sala. Come dritto sul digitale è andato anche un altro recente film con Abatantuono, Il mammone: remake del francese Tanguy, in circa due settimane su Sky è stato visto da 1,7 milioni di spettatori.

ANGELA FINOCCHIARO DIEGO ABATANTUONO - IL MAMMONE

 

Una volta lei sarebbe stato campione al botteghino non in tv. Tempi che cambiano?

«I dati dei cinema sono disastrosi. Temo che il pubblico li avrebbe visti comunque in tv. La sala è affascinante se c'è gente, ma vuota è triste. Non è solo questione di bello o brutto, carino o eccezionale. C'è a chi piace rasarsi i capelli di lato e tenerli lunghi in cima alla testa. È bello, è brutto? Solo a pochi sta bene. Però è la moda e allora tutti si pettinano così. Idem per il cinema. Improvvisamente tutti devono vedere un certo film. C'è un po 'di diseducazione a pensare con la propria testa».

diego abatantuono grand hotel excelsior

 

Finita l'era dei cinepanettoni?

«Erano un'altra cosa rispetto a questa commedia ambientata in un non-Natale. Li ho fatti e mi sono divertito. Anche se ricordo un'estate a Sacrofano con 40 gradi nel frigo e noi con il piumino...».

 

Natale senza cinepanettone e Mondiale senza Italia. Com' è?

«Triste. Per ora ho visto ben poco. Ma quando si arriverà al dunque, sarà comunque affascinante da seguire. Il calcio ha il fascino della diretta e dell'incognita».

DIEGO ABATANTUONO - CAMERIERI

 

Un colpo di scena c'è stato: l'Argentina sconfitta.

«Il colpo di scena è che noi non ci siamo. Abbiamo vinto gli Europei: è grave non essere in Qatar. L'unico allenatore che non era riuscito a farci qualificare, Ventura, venne massacrato. Cancellato. Non voglio infierire su Mancini, ma mi pare ingiusto un trattamento così diverso».

DIEGO ABATANTUONO - SI POTREBBE ANDARE TUTTI AL MIO FUNERALE

 

Una Nazionale debole?

«Che ognuno si prenda le sue responsabilità. Se è debole, è perché sono state sbagliate le convocazioni. Vedi che la squadra non funziona? E allora, un attimo prima dell'ultima spiaggia, cambia».

 

Le mancano le domeniche pomeriggio a "Quelli che"?

«Era divertente. "Quelli che" non c'è più. Le trasmissioni calcistiche in generale mi paiono senza sostanza. Anche quelle che la Rai ha messo a corollario dei Mondiali. Vedo che conduce gente che non sa dove sta. Era bello mescolare le carte, giornalisti, gente di spettacolo, calciatori. Ora solo calciatori e allenatori, che sono poi ex calciatori. Che noia, che assenza di ironia».

 

Anche Bobo Tv?

«Mai pensato di vederlo».

 

Quest' anno ha scritto anche un libro, "Si potrebbe andare tutti al mio funerale" (ed. Einaudi), con Giorgio Teruzzi. Come mai questo titolo?

ABATANTUONO 66

«È un omaggio a Jannacci, a Beppe Viola e al Derby, che è stato per me un'università di vita. Ci sono aneddoti su quel periodo, ma meno di altri che ho scritto prima. È un racconto un po' onirico dove ci sono parenti, conoscenti, amici vivi e morti (gli unici che mi vedono e mi parlano), gente che non ho conosciuto: sembra una festa ed è il mio funerale».

 

Cosa pensa dei nuovi comici?

«Guardo Zelig e scopro che mi fanno ridere i soliti, Ale e Franz, il mago Forest, Bisio. Dei nuovi solo Vincenzo Albano. Un po' pochino, no? Li si cerca su Tik Tock? È sbagliato: lì diventi famoso per un'idea, non per capacità di lungo respiro».

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