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1- NIGERIA : « IL GOVERNO ITALIANO SAPEVA» - GLI OSTAGGI UCCISI CON COLPI ALLA TESTA
Da "Corriere.it"
Sul fallito blitz in Nigeria nel corso del quale sono stati uccisi l'ingegnere italiano Franco Lamolinara e l'altro ostaggio inglese continua a tenere banco la polemica sulla mancata informazione del nostro governo da parte delle autorità britanniche. L'argomento è al centro anche delle ricostruzioni della stampa britannica.
Secondo The Independent l'Italia era in qualche modo al corrente di quel che stava avvenendo in Nigeria. «La diplomazia italiana -scrive il quotidiano britannico- era al corrente della presenza sul territorio delle forze speciali e sapeva che un mossa poteva scattare in tempi brevi» Inoltre Monti è stato informato dal David Cameron della «tragica conclusione» dell'operazione.
COLPI A BRUCIAPELO
Franco Lamolinara e Chris McManus sono stati uccisi dai rapitori «con un colpo ravvicinato alla testa» una volta cominciato il raid delle forze speciali. Lo scrive oggi il Daily Telegraph. Il giornale britannico cita una fonte di sicurezza nigeriana: «Sono stati uccisi prima ancora che le Sbs entrassero nel compound». Nel blitz di ieri a Sokoto sono stati coinvolti una quarantina di uomini delle forze speciali britanniche che si trovavano da due settimane in Nigeria. Secondo la ricostruzione del Daily Telegraph, le Sbs (Special Boat Service) composte quasi esclusivamente di Royal Marines, sono state scelte perchè erano l'unità in stand by per operazioni di antiterrorismo.
PERCHE' ATTACCARE DI GIORNO
Sempre secondo i media britannici non è chiaro perchè le Sbs abbia deciso di attaccare di giorno. Di norma blitz del genere si sarebbe svolto di notte preferibilmente prima dell'alba, scrive il Daily Telegraph ma «per ragioni che restano non chiare le Sbs sono state costrette a fare un attacco in pieno giorno». In un segno di fretta, hanno detto fonti al giornale, i soldati hanno posto in atto un piano di «risposta di emergenza» invece del più coordinato piano di «risposta deliberata». Le squadre speciali britanniche si sono avvicinate in camion vicino alla casa. Il raid, autorizzato dal primo ministro David Cameron alle otto ora di Londra, è cominciato alle undici, ora di Lagos (a Londra era mezzogiorno).
COMITATO PER LA SICUREZZA
Per oggi il premier Mario Monti ha convocato la riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Alla riunione, a quanto si apprende, sono presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà , e i vertici dei servizi segreti.
2- NIGERIA:IRRITAZIONE ROMA,'AVVERTITI SOLO A COSE FATTE'
Luigi Ambrosino per l'ANSA - "Sorpresa" all'inizio, montata con il passare dei minuti in vera e propria "irritazione". L'Italia è stata avvertita solo "a cose fatte" del blitz deciso dal premier britannico David Cameron che ha portato alla morte di Franco Lamolinara in Nigeria assieme all'altro ostaggio inglese, Christopher McManus. Un'operazione, fallita, condotta da forze nigeriane e da un pugno di commando delle Sbs britanniche, le teste di cuoio della Royal Navy.
E' stato solo "ad azione avviata", come recita la nota di Palazzo Chigi, che Cameron ha alzato la cornetta per chiamare il premier Mario Monti, in quel momento sull'aereo che lo riportava a Roma da Belgrado. Per avvertirlo che le cose erano andate male, e che i due ostaggi erano stati uccisi dai rapitori - è la versione britannica e nigeriana - prima che le forze speciali potessero intervenire. Immediate e febbrili le consultazioni con Quirinale, Difesa e Farnesina, per una vicenda che gli stessi servizi italiani hanno fatto sapere di ritenere "sorprendente".
Il rapimento di Lamolinara è stato infatti seguito "da vicino" in questi dieci mesi dagli 007 dell'Aise in collaborazione con i colleghi inglesi e nigeriani. Con i quali, però, si apprende da fonti di intelligence, lo scambio di informazioni non è sempre stato soddisfacente. Un 'difetto di comunicazione' che ha raggiunto l'apice proprio oggi: una circostanza grave, su cui il Copasir, l'organismo parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza, ha già fatto sapere per bocca del presidente Massimo D'Alema che vuole vederci chiaro. La prassi consolidata in casi del genere prevede infatti che la pianificazione, la decisione e l'esecuzione di un eventuale blitz veda il concorso di tutti i Paesi interessati.
Prassi che in questa vicenda, evidentemente, non è stata seguita. La nota di Palazzo Chigi seguita alla telefonata tra Monti e Cameron è chiarissima laddove indica che "l'azione è stata avviata autonomamente dalle autorità nigeriane con il sostegno britannico, informandone le autorità italiane solo ad operazione avviata". E a Roma, ovviamente, non può bastare che il premier britannico ci abbia messo la faccia, presentandosi in conferenza stampa per assumersi tutte le responsabilità del fallimento. Atterrato a Ciampino, è stato Monti stavolta a comporre il numero del presidente nigeriano Jonathan per chiedere anche a lui spiegazioni e una "ricostruzione dettagliata delle circostanze che hanno portato all'uccisione degli ostaggi".
Una tragedia che porta con sé increspature evidenti e di cui il governo avrebbe fatto volentieri a meno in un momento delicatissimo in cui l'Italia è già impegnata in un estenuante braccio di ferro con New Delhi per l'affaire dei due marò.
monti cameron N LAMOLINARA E MCMANUS QUANDO ERANO OSTAGGI DAVID CAMERON MARIO MONTI CHRIS MCMANUS OSTAGGIO INGLESE UCCISO IN NIGERIA FRANCO LAMOLINARA DAVID CAMERON MARIO MONTI MASSIMO DALEMA GIULIO TERZI DI SANTAGATA
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