STAI IN GUARDIA, LAGARDE - IL DIRETTORE DEL FONDO MONETARIO SPARA LA SUA INOPPORTUNA VERITA’ SU ATENE: “I GRECI DOVREBBERO COMINCIARE AD AIUTARSI FRA DI LORO, PAGANDO TUTTI LE TASSE” - SU DI LEI LO SCAZZO DI TUTTI: 10 MILA UTENTI PROTESTANO SULLA PAGINA FACEBOOK, IL SOCIALISTA VENIZELOS E IL ROSSO TSIPRAS LE DANNO ADDOSSO NEI COMIZI, LO STESSO GOVERNO FRANCESE LA SCONFESSA (“NON È IL MOMENTO DI DARE LEZIONI”)…

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S. Mon. per il "Corriere della Sera"

Christine Lagarde ci è ricascata. Dopo anni di comunicazione impeccabile al ministero delle Finanze francese e gli ottimi esordi del 2011 al Fondo monetario internazionale, la 56enne direttrice del Fmi è ricaduta nel vecchio vizio delle gaffe che costellarono il suo ingresso in politica. Stavolta le frasi poco diplomatiche della Lagarde hanno fortemente irritato il popolo greco, in un momento che certo non avrebbe bisogno di parole in libertà.

«I greci dovrebbero cominciare ad aiutarsi fra di loro, pagando tutti le tasse - è sbottata la Lagarde durante un'intervista al giornale britannico The Guardian -. Mi sento più vicina ai bambini di un piccolo villaggio del Niger che vanno a scuola due ore al giorno, dividendosi una sedia in tre, e che sognano di avere una buona istruzione. Penso a loro sempre. Perché hanno ancora più bisogno di aiuto della gente ad Atene».

Il leader del partito socialista greco Evangelos Venizelos ha reagito con durezza, dicendo durante un comizio elettorale che «nessuno può umiliare il popolo greco durante la crisi e mi rivolgo in particolare a Christine Lagarde, che con le sue parole ha insultato i greci», e Alexis Tsipras del partito della sinistra radicale Syriza (arrivato secondo alle elezioni del 6 maggio) ha dichiarato che «i greci comunque non cercano certo la comprensione del Fmi». Circa 10 mila persone hanno protestato ieri sulla pagina Facebook della Lagarde.

La frasi della donna che ha sostituito Dominique Strauss-Kahn alla testa del Fondo monetario hanno provocato reazioni indignate anche in Francia: dall'ex candidato del Front de gauche alle presidenziali, Jean-Luc Mélenchon, vicino a Syriza, che ha parlato di «parole indegne», alla leader della Confindustria francese, Laurence Parisot: «Le frasi della Lagarde non solo non servono a niente, ma possono avere effetti molto pericolosi». La presa di posizione più importante arriva dallo stesso governo di Parigi, tramite la portavoce Najat Vallaud-Belkacem: «Non è questo il momento di dare lezioni alla Grecia. La visione della Lagarde mi pare un po' caricaturale e schematica».

Ieri la direttrice del Fmi ha infine risposto alle critiche, usando Facebook: «Come detto tempo fa, sono molto comprensiva verso il popolo greco e le sfide che sta affrontando; il Fmi sta supportando la Grecia nel suo sforzo per superare la crisi e ritornare sulla via della crescita economica, del lavoro e della stabilità». Prima di aggiungere, di nuovo: «Una parte importante di questo sforzo è che tutti dovrebbero portare la propria giusta quota di oneri, soprattutto i più privilegiati e soprattutto pagando le proprie tasse».

Il 20 agosto 2007 l'allora neoministro dell'Economia disse che «il peggio della crisi è dietro di noi». E il 4 novembre dello stesso anno, a proposito del rincaro della benzina, esortò i francesi a usare la bicicletta. Poi tutto è filato liscio per anni, fino all'intervista di sabato.

 

CHRISTINE LAGARDE ALEXIS TSIPRAS DEL PARTITO SYRIZAMélenchonevangelos-venizelos