DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
I 5 STELLE DAL VAFFA ALLA SLEALTÀ
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
Caro Merlo, Conte sta provando a sottomettere elettoralmente il Pd appellandosi ai vecchi valori “fondanti” dei 5 stelle. Ci riuscirà?
Luisella Morabito — Padova
Risposta di Francesco Merlo
E quali sono i valori “fondanti”? Ricordo il vaffa, l’uno vale uno, la sostituzione della democrazia parlamentare con la Rete di Casaleggio e delle elezioni con le nomine per sorteggio. Conte esordì nel Movimento, che ha avuto i suoi brutti scandali e i suoi guai giudiziari, truccando il curriculum di professore. Con la proverbiale “quasità”, che ha perfezionato l’ambiguità e la doppiezza italiane, ha fatto il presidente del Consiglio prima con la destra e poi con la sinistra, dichiarando di non stare né con la destra né con la sinistra.
Con cinismo ha fatto fuori tutti i rivali interni e ha zittito persino Grillo assegnandoli un lauto stipendio. Si è alleato con tutti e ha tradito tutti gli alleati, rilanciando l’astruso linguaggio del non dire per dire e del dire per non dire. Sul piano internazionale si è svelato sempre più vicino alla Russia di Putin e alla Cina… C’è un solo valore “fondante” che Conte non ha mai tradito e che infatti sta ora usando contro Elly Schlein: la slealtà politica.
DE VITO E LANZALONE
Salvatore Merlo per il Foglio
Denunciavano orli di abissi, scandali devastanti, turpitudini. Nel 2014 consegnavano le arance a Ignazio Marino. Urlavano “ladri”, “onestà-onestà”, “in galera”. Ebbene, in galera, assieme ad altre nove persone, ci sono finiti loro. Ieri i giudici del tribunale di Roma hanno condannato a otto anni e otto mesi di reclusione l’ex presidente grillino dell’assemblea capitolina, Marcello De Vito.
E hanno condannato anche a tre anni di carcere l’avvocato Luca Lanzalone, ex presidente grillino di Acea, l’uomo che fu portato da Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede a gestire il dossier dello stadio della Roma (mai costruito) ai piedi del Campidoglio allora amministrato da Virginia Raggi.
Era attorno a Lanzalone e De Vito che sette anni fa a Roma maturò la misteriosa svolta del M5s, prima contrario e poi bruscamente favorevole alla gigantesca infrastruttura. Quello stadio che rappresentava il più grande affare del decennio, in termini di investimenti, posti di lavoro e ricavi.
marcello de vito torna in aula dopo la sospensione dei domiciliari 13
Ma questa prima condanna – la giustizia è lenta, ma arriva – concorre a un giudizio storico e politico su cosa è il M5s e su cosa è stato. Gente media, con titoli medi, capacità meno che medie, che improvvisamente e per irripetibile coincidenza si è trovata proiettata in ruoli d’importanza strategica, al centro delle istituzioni. E che da lì si è attorcigliata in un rovo di balle, pasticci, imbrogli, fidandosi sempre delle persone sbagliate, approfittatori, piccoli arrampicatori, affaristi e mezzi furfanti.
marcello de vito torna in aula dopo la sospensione dei domiciliari 3marcello de vito torna in aula dopo la sospensione dei domiciliari 11
Ultimi Dagoreport
QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI…
DAGOREPORT - NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL…
DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL…
DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI…
DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…