DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
IL DOCUMENTO SUL SITO DEL M5S: IL CROLLO DEL PONTE È UNA ''FAVOLETTA''
Da www.tpi.it
il m5s contro la gronda alternativa al viadotto morandi
“Ci viene poi raccontata la favoletta dell’imminente crollo del ponte Morandi”. Così si leggeva sul sito del Movimento 5 Stelle nel comunicato firmato dal Coordinamento dei comitati No Gronda. Era l’8 aprile del 2013.
Oggi il crollo del ponte Morandi a Genova e le decine di vittime dimostrano tutto il contrario, mentre il comunicato è stato rimosso dal sito. Ovviamente questo non significa che il movimento Cinque Stelle sia responsabile del crollo del ponte.
Nel comunicato, il Coordinamento ribadisce la propria posizone contro la costruzione della Gronda di Ponente, la nuova autostrada che dal capoluogo ligure andrebbe verso nord.
Per il Coordinamento, la nuova autostrada sarebbe stata solo uno spot della giunta regionale: “Il Presidente della Regione aveva raccolto intorno a sé i soliti potenti con i loro slogan favorevoli alla realizzazioni della Gronda di Ponente, ma che a fronte della mancanza assoluta di dati oggettivi a nostro avviso è servito solamente a ribadire ancora una volta quanto siano distanti certi interessi da quelli dei semplici cittadini”.
beppe grillo in prima persona contro la gronda
L’altra “cecità” – si sottolinea ancora nel comunicato – è la “ciclica riproposizione del declassamento della A10 (ignorando che, secondo la stessa Società Autostrade, il declassamento minerebbe l’utilità della Gronda)”.
Di qui la “favoletta” dell’imminente crollo del ponte Morandi. E continua ancora il Coordinamento dei comitati No Gronda: l’ultimo a parlare della storiella del possibile cedimento del ponte che attraversa il capoluogo ligure l’ex presidente della Provincia, “il quale dimostra chiaramente di non aver letto la relazione conclusiva del Dibattito Pubblico, presentata da Autostrade nel 2009“.
In questa relazione di Autostrade – si legge ancora nel counicato – il ponte “potrebbe star su altri cento anni”, a fronte di una “manutenzione ordinaria con costi standard”.
E scrivono ancora quelli del Coordinamento: “Ci chiediamo pertanto quale credibilità possano ancora avere coloro che si schierano a favore delle grandi opere e si accingono a misurare in metri cubi di nuovi sversamenti di cemento la ‘crescita felice’ di Genova, mentre la nostra città sta annaspando tra alluvioni e frane, convivendo con il rischio permanente di contare nuovi morti”.
m5s la favoletta del ponte che crolla
Quella di realizzare la Gronda di Ponente per risolvere i problemi del traffico – scrivono ancora nel comunicato quelli del Coordinamento No Gronda – “è un’idea obsoleta e dai costi esorbitanti”.
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