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Emiliano Fittipaldi per "L'Espresso"
Il tentativo di acquistare il San Raffaele da parte della Santa Sede non sarebbe partito solo dalle ambizioni del segretario di Stato Tarcisio Bertone, ma pure dalle «sollecitazioni» politiche arrivate all'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi.
"L'Espresso" ha letto una e-mail mandata da Gotti Tedeschi al segretario particolare di Bertone, don Lech Piechota. L'oggetto della mail, spedita il 4 ottobre scorso, recita così: "Memo per Sua Eccellenza Reverendissima - da parte di Ettore Gotti Tedeschi". La missiva traccia la genesi del rapporto tra lo Ior e il San Raffaele.
Il banchiere amico di Giulio Tremonti, già inviso agli occhi di Bertone per aver accennato ai magistrati italiani di conti cifrati della banca vaticana, scrive parlando di sé in terza persona. «Nel periodo fine maggio, inizio giugno di quest'anno Ettore Gotti Tedeschi viene sollecitato da più parti a verificare l'interesse della Santa Sede al "salvataggio" del San Raffaele».
Da dove e da chi vengono le sollecitazioni per aiutare la banca di Don Verzè schiacciata da oltre un miliardo e mezzo di debiti? Gotti Tedeschi fa nomi e cognomi: «Dal dottor Carlo Salvatori, ex amministratore delegato di Cariplo e ex presidente di Unicredit, al momento consigliere di amministratore del San Raffaele; dal professor Giuseppe Guzzetti, presidente Fondazione Cariplo; successivamente Corrado Passera, ad di Banca Intesa; dal presidente della Regione Lombardia, Formigoni».
Non manca nella lista il nome di Gianni Letta, che si sarebbe avvicinato al capo dello Ior «informalmente». Per la cronaca, ricordiamo che le banche più esposte nei confronti del crac sono Intesa e Unicredit. Il mittente continua: «Gotti tedeschi riferisce a Sua Eccellenza Reverendissima segretario di Stato, che autorizza l'inizio di analisi con il presidente del Bambin Gesù, professor Giuseppe Profiti».
E' il capo dello Ior, nelle settimane successive, a organizzare a Milano gli incontri con pezzi da novanta come Guzzetti, Passera e lo stesso Don Verzè. Alla fine del giro delle sette chiese, il Vaticano decide di andare avanti. «Terminati i quali (gli incontri, ndr) si procede nel progetto che si sviluppa nelle settimane successive con una procedura concordata con il tribunale di Milano e indicando i quattro membri del consiglio».
Sappiamo com'è andata a finire: l'offerta dello Ior (250 milioni) verrà superata da quella di Giuseppe Rotelli. Un'operazione nata male e finita peggio. In cui Gotti sembra aver avuto un ruolo attivo di assoluto rilievo.
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