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Il presidente statunitense Donald Trump ha ammesso di aver parlato con il neo-leader ucraino Volodimir Zelenskij dell'ex vice presidente americano e candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden in una telefonata dello scorso 25 luglio. L'ammissione arriva dopo che l’intelligence statunitense e diverse inchieste giornalistiche avevano segnalato che il presidente statunitense avrebbe fatto pressioni su Kiev per avviare un’indagine sul suo rivale politico e sul figlio, Hunter Biden, ex membro del consiglio di amministrazione di una società ucraina del gas.
L'obiettivo sarebbe stato usare l’interferenza di un Paese straniero per danneggiare la corsa del candidato dato al momento per favorito a vincere le primarie del Partito Democratico e a sfidare Trump alle presidenziali che si terranno nel novembre 2020. E tra i democratici si è aperto il dibattito sulla possibilità di sollevare l'impeachment, finora scartata dalla presidente del Congresso Nancy Pelosi.
petro poroshenko con joe biden
Parlando con i giornalisti, a pochi giorni dal bilaterale che avrà con Zelenskij a margine dell'Assemblea generale Onu, Trump ha insistito che il suo colloquio con il leader ucraino è stato "perfetto" e privo di contenuti appropriati e aggiunto di stare valutando se pubblicare o meno la trascrizione della telefonata, chiesta da giorni da Biden e dai democratici.
joe biden con il figlio hunter
Nel 2016 Joe Biden fece pressioni, insieme all'Autorità anticorruzione di Kiev e a diversi diplomatici europei, per il licenziamento del procuratore ucraino Viktor Shokin, accusato di non aver fatto nulla per combattere la corruzione endemica nella magistratura del Paese. Ora l'avvocato personale di Trump e consigliere per la sicurezza informatica della Casa Bianca, Rudy Giuliani, accusa Biden di aver agito così in realtà per evitare che Shokin indagasse sulla società energetica ucraina Burisma Holdings, nel cui consiglio d'amministrazione sedeva il figlio Hunter, ma finora non avrebbe presentato prove a sostegno di queste accuse.
Trump di fatto avrebbe chiesto all'Ucraina di indagare su queste accuse. In realtà, diversi funzionari occidentali ritenevano che Shokin non avesse indagato abbastanza sulla corruzione entro Burisma. Joe Biden, l'ex vice presidente di Barack Obama, dal canto suo, ha replicato accusando il presidente di volerlo "infangare" e di stare "abusando del suo potere".
TRUMP ZELENSKyl'occhio iniettato di sangue di joe biden 1vladimir zelensky giura da presidente dell'ucraina 9
Il caso è iniziato il 12 agosto quando un funzionario governativo ha presentato una denuncia formale (“whistleblower complaint“) contro Trump ritenuta fondata, credibile e "urgente" dall’intelligence statunitense, classificazione legale che implica una valutazione delle commissioni competenti al Congresso. Nel documento non si specificava chi fosse il leader straniero coinvolto che inchieste giornalistiche successive hanno individuato in Volodimir Zelenskij, ex comico eletto presidente dell'Ucraina lo scorso aprile. Secondo la stampa Usa, per fare pressioni, Trump avrebbe rimandato l’invio di nuovi aiuti militari all’Ucraina
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