DOPO DE GENNARO, RE GIORGIO SGANCIA UN’ALTRA BOMBA SUL PD – LA POLEMICA SUI CACCIA F35 FA ESPLODERE LE DIVISIONI TRA I DEMOCRATICI

Marcello Sorgi per "la Stampa"

La polemica sull'acquisto dei caccia bombardieri F35, chiusa provvisoriamente con una mozione della maggioranza, approvata dalla Camera, che di fatto rinviava ogni decisione in merito, s'è riaperta ieri e ha lambito il Quirinale. Le opposizioni di Movimento 5 stelle e Sel, ma anche una consistente minoranza del Pd, non hanno gradito l'iniziativa del Capo dello Stato di convocare il Consiglio supremo di difesa, da lui presieduto, per ribadire l'impegno italiano dell'ammodernamento del proprio sistema di difesa, in linea con gli impegni e le alleanze internazionali a cui il Paese fa riferimento.

Il comunicato uscito dal Colle infatti precisava, com'è ovvio - o almeno come dovrebbe essere - che il Parlamento, nel pronunciarsi su materie così delicate, deve tener presente il contesto in cui certe decisioni sono state prese e il ruolo del governo che se ne è fatto garante. Ma M5s e Sel, affiancati da molte voci che si alzavano dal Pd (Ginefra, Pollastrini ed altri), hanno preso quest'affermazione come una lesione dei poteri del Parlamento ed hanno chiesto a Napolitano e alla presidente della Camera Boldrini di intervenire per un chiarimento.

Mirata contro le maggiori cariche istituzionali, la polemica ha preso una piega spiacevole, a cui inutilmente altri esponenti del Pd (tra cui il presidente della commissione Difesa del Senato Latorre) hanno cercato di rimediare. Il Pdl è stato a guardare, sottolineando la situazione imbarazzante in cui si trovava il partito del presidente del consiglio.

Per il Movimento 5 stelle, che da giorni attacca duramente il Quirinale, si trattava di un'occasione per agganciare alla sua campagna anche altri pezzi dell'opposizione, com'è avvenuto, e per portare allo scoperto le difficoltà interne dei Democrat, già emerse, del resto, al momento di votare la mozione sugli F35.

Ieri intanto dal Colle è arrivata un'apertura all'incontro di Grillo con il Capo dello Stato. In un primo tempo la reazione alle polemiche del leader di M5s era stata formale ("non è pervenuta alcuna richiesta di incontro"), ma di fronte alle insistenze grilline è stata fatta una precisazione.

Non si tratterà di una sorta di visita privata, ma di un faccia a faccia politico che potrà essere allargato anche ad altri esponenti del movimento. Se dunque sarà una delegazione a salire al Colle (l'unico precedente erano state le consultazioni per il governo, in cui Grillo era accompagnato dai due capigruppo), stavolta potrebbe farne parte anche il "guru" Gianroberto Casaleggio.

 

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