DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Marco Antonellis per Dagospia
salvini e zingaretti alla demolizione della villa dei casamonica 3
Sicuri che a Matteo Salvini interessi il rimpasto subito? Perché ieri dopo che al premier Conte è "scivolata la frizione" come si diceva in ambienti milanese a 5Stelle tanto da far arrabbiare persino il sempre mite Gigino di Maio (che infatti pretendeva e otteneva una rapidissima "messa a punto" dal solerte ufficio stampa che vede sempre più Maria Chiara Ricciuti sugli scudi) erano in molti dalle parti della Lega a chiedersi come mai il presidente del Consiglio avesse deciso di fare un cenno così esplicito, lui che è sempre diplomatico e che quando vuole sa glissare molto bene, all'eventualità di un rimpasto di governo.
Sta di fatto che la strategia leghista, decisa dai vertici di via Bellerio già da alcune settimane, è quella di non toccare nulla fino alle europee. Poi se le cose dovessero andare per il meglio se ne riparlerà, facendo scontare a Di Maio lo strapotere leghista e i cambiati rapporti di forza, dati elettorali alla mano.
MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE
Concetto, guarda caso, ribadito anche ieri nei conciliaboli tra leghisti dopo le parole dal "sen fuggite" del Premier Conte e non è affatto un caso, spiegano fonti leghiste di alto rango, se il Capitano in persona ieri sera abbia voluto ribadire l'importanza delle prossime elezioni europee tanto che il "26 maggio sarà un'occasione storica".
matteo salvini con il cupolone (4)
Nel frattempo però in casa leghista si lavora ventre a terra per altri e, sembrerebbe, più alla portata obiettivi: "Proprio per preparare al meglio il terreno in vista delle europee stiamo facendo di tutto per vincere in Abruzzo e Sardegna, elezioni che si terranno entro i primi mesi dell'anno. Sbancare nelle due regioni rosse sarebbe il viatico migliore in vista delle europee" spiegano da via Bellerio.
claudio durigon giuseppe conte
Ma c'è un altra Regione che sta particolarmente a cuore al Capitano leghista: il Lazio. Dopo il fallito assalto al Comune di Roma guidato da Virginia Raggi, la nuova Lega tricolore di Matteo Salvini per legittimarsi a livello nazionale ha bisogno di una vittoria di prestigio nel centrosud. Per questo, in Transatlantico sono in molti a scommettere che in caso di vittoria congressuale Nicola Zingaretti possa lasciare la Regione per dedicarsi anima e corpo al rilancio del partito o magari per candidarsi alle europee: "Come potrebbe essere leader della sinistra e allo stesso tempo governare col sostegno dei transfughi di centrodestra in Regione?", questi i ragionamenti che si fanno in casa leghista.
nicola zingaretti e matteo salvini
A quel punto, se veramente Zingaretti lasciasse la Regione, per una Lega in forte ascesa in tutto il centro Italia potrebbe essere un gioco da ragazzi piazzare un proprio al comando. Sarebbe già pronto anche il nome: Claudio Durigon, attuale sottosegretario al lavoro, considerato il vero teorico della "quota 100" e sempre più nelle grazie dei vertici leghisti.
durigon salviniclaudio durigonmatteo salvini e virginia raggi 5matteo salvini e virginia raggi 7
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