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DOPO LE REGIONALI IN SARDEGNA PARTE IL REDDE RATIONEM NEL CENTRODESTRA - LA LEGA INCOLPA GIORGIA MELONI PER LA SCELTA DI TRUZZU E PER ESSERE ANDATA IN SARDEGNA SOLO UNA VOLTA (CONTRO “LE 8 DI SALVINI”) – CRIPPA, IL VENTRILOQUO DEL CAPITONE, TIRA IN BALLO BERLUSCONI: “LA COALIZIONE VA GOVERNATA COME FACEVA IL CAV CHE CONCEDEVA QUALCOSA A TUTTI” – IL CARROCCIO ORA SI ASPETTA UN SACRIFICIO DI FORZA ITALIA SUL CANDIDATO GOVERNATORE IN BASILICATA – A CASERTA BERLUSCONES CONTRO FRATELLI D’ITALIA...

Da notizie.virgilio.it

 

MELONI TAJANI SALVINI AL COMIZIO PER TRUZZU

Insofferenza. Il risultato delle elezioni Regionali in Sardegna ha lasciato evidenti strascichi nei rapporti decisamente tesi, ormai da mesi, nel centrodestra. Giorgia Meloni ha scelto il candidato, imponendo il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, che ha perso per poche migliaia di voti contro Alessandra Todde.

 

Un ko che però ha dato nuova linfa alle opposizioni, sia esterne (Pd-M5S) sia interne al Governo. La Lega, col vice-Salvini Andrea Crippa, ha esplicitamente puntato il dito contro la premier, condannando la scelta di Truzzu e criticandola per essere andata in Sardegna solo una volta (contro “le 8 di Salvini”). Poi, il paragone con il rimpianto Silvio Berlusconi. Ferri corti alla vigilia del voto in Abruzzo, altro appuntamento elettorale che potrebbe portare nuovi scossoni.

MELONI TAJANI SALVINI AL COMIZIO PER TRUZZU

 

Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, attacca Giorgia Meloni il giorno dopo le parole del leader del Carroccio, Matteo Salvini, che commentando la sconfitta in Sardegna aveva dichiarato che “si vince e si perde tutti insieme, ma quando cambi il candidato è difficile“.

 

Riferimento palese a Giorgia Meloni, che ha imposto agli alleati la candidatura di Paolo Truzzu al posto del governatore Christian Solinas, della Lega, indagato per corruzione poche settimane prima del voto in Sardegna. Ora che gli elettori hanno sancito la vittoria del centrosinistra è tempo di processi interni alla coalizione. E Andrea Crippa, sulla scia del suo segretario, calca la mano ai microfoni del Fatto Quotidiano.

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

“C’è stato un errore nella scelta: non si può catapultare da Roma un candidato senza ascoltare e conoscere il territorio. Tanto più che Salvini è stato 8 volte in Sardegna prima del voto e Meloni una sola“.

 

Il paragone con Silvio Berlusconi

Il vice-Salvini rincara la dose tirando in ballo la leadership e il senso di coalizione che, a suo dire, non sarebbero nelle corde di Giorgia Meloni.

 

Crippa tira in ballo Silvio Berlusconi: “La coalizione va governata come faceva Berlusconi, che era molto generoso e concedeva qualcosa a tutti. Non si vince da soli, uno può rivendicare anche un proprio candidato, ma si devono avere degli uomini all’altezza. Noi li abbiamo, sono ottimi amministratori sul territorio e infatti è proprio per questo che chiediamo il terzo mandato per Zaia. Mi auguro di poter ricandidare uno che ha il 70% dei voti in Veneto. Alle elezioni regionali i nostri candidati, come Zaia e Fedriga, hanno sempre preso più voti rispetto alle proprie liste”.

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Il graffio a Forza Italia

Crippa sposta poi l’orizzonte oltre le elezioni Regionali in Abruzzo del 10 marzo, parlando di quelle in programma in Basilicata il 21-22 aprile. Il governatore uscente è Vito Bardi di Forza Italia, ma il vicesegretario del Carroccio si aspetta un sacrificio da parte di Antonio Tajani. “Noi abbiamo fatto uno in Sardegna (rinunciando a Christian Solinas per Paolo Truzzu, ndr), Fratelli d’Italia in Sicilia (Renato Schifani per Nello Musumeci, ndr): ora tocca a Forza Italia”, ha spiegato.

 

CASERTA, CENTRODESTRA A PEZZI, FI CONTRO FDI

Simona Brandolini per corriere.it - Estratti

 

caldoro grimaldi

Certo dopo la sconfitta in Sardegna ci si aspetterebbe maggiore unità. E invece il centrodestra rischia scossoni. Prendiamo Caserta, dire che Forza Italia e Fratelli d'Italia sono ai ferri corti è un eufemismo. Con una nota perentoria, il coordinamento regionale (leggasi l'europarlamentare Fulvio Martusciello) tuona: «O Fratelli d'Italia cambia la delegazione, o non ci saranno più interpartitici in provincia di Caserta. Forza Italia non si siederà mai più allo stesso tavolo dove c'è il peggio del trasformismo della provincia di Caserta». Cioé? «Potremo tornare a parlare con Fratelli di Italia solo se Massimo Grimaldi, eletto con Forza Italia e passato a Fratelli d'Italia senza avere un voto, si dimette da consigliere regionale». Perentori.

 

Chi è Grimaldi

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

Grimaldi è consigliere regionale, «forte di quattro elezioni vincenti con più di 50 mila voti», disse quando aprì una fase di riflessione con Forza Italia. Motivo? Era nella rosa dei papabili sottosegretari del governo Meloni, ma a lui fu preferito Tullio Ferrante, amico personale e politico di Marta Fascina, parlamentare campano, chiamato nell’importante dicastero delle Infrastrutture e Trasporti. Da lì la crisi e la rottura con Martusciello e poi l'addio ai berlusconiani e il nuovo approdo tra i meloniani. 

stefano caldoro

 

Lo scontro

Ebbene Grimaldi è il delegato per Fdi a sedersi al tavolo del centrodestra a Caserta per le prossime amministrative: si vota nei comuni di Aversa, Casal di Principe e Castel Volturno. Ieri, dopo molto tempo, s'è tenuta una prima riunione tra i partiti. 

 

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