GIGGINO NEL MIRINO - DOPO LA SCOPPOLA ELETTORALE, DE MAGISTRIS CERCA ALLEATI MA RICEVE SOLO PORTE IN FACCIA - AMMINISTRAZIONE A RISCHIO SCIOGLIMENTO? DA PD E GRILLINI SOLO CRITICHE E “NO” ALLA PROPOSTA DI COLLABORAZIONE DEL NARCISINDACO - A GIGGINO RESTA SOLO UN AMICO: STEFANO CALDORO! - TELEFONATA TRA I DUE, E IL GOVERNATORE LANCIA LA SFIDA AL PDL: “NON PARLATEMI DI RIMPASTO, BASTA TEATRINI!”….

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Carlo Tarallo per Dagospia

Giggino nel mirino! Il megaflop di Rivoluzione Civile a Napoli e in Italia travolge Luigi De Magistris, che nel giro di 24 ore lancia "aperture" a Pd, Sel e M5S ricevendo altrettanti "no grazie", seppure con sfumature diverse. Che succede? Succede che ora, oltre a smaltire la batosta, il narcisindaco si ritrova con un'amministrazione comunale politicamente debolissima, castigata dal voto dei cittadini e privata di un altro pilastro. A Giggino è venuto a mancare un altro "assessore di primo piano": quel Sergio d'Angelo, re delle coop sociali, che dopo la disavventura della candidatura al Senato non pensa neanche a un ritorno in giunta.

VOTO ANTICIPATO A NAPOLI?
D'Angelo si è dimesso dalla carica di assessore alle Politiche Sociali per correre (invano) alle politiche ed è stato anche già sostituito: domani ci sarà un incontro con il sindaco, ma l'ex assessore sarebbe orientato a rifiutare qualunque tipo di proposta di tornare a far parte della "squadra" arancione. E lo scioglimento anticipato dell'amministrazione comunale non è più solo il sogno degli oppositori di Giggino, ma una prospettiva più che realistica. E dunque?

REGGE SOLO L'ASSE CON CALDORO
A De Magistris è rimasto un solo "amico": Stefano Caldoro. Il Presidente della Regione Campania avrebbe già avuto un colloquio con il narcisindaco, e in questi giorni i due si vedranno a cena per fare il punto. Ma a proposito di Regione, la guerra totale tra Caldoro e il Pdl è pronta a riesplodere. Le armi si affilano, in ballo c'è il rimasto in giunta, con i berluscones guidati da Nitto Palma che invitano a riflettere soprattutto sul flop dell'Udc, la cui presenza nel governo regionale dovrebbe, a parer loro, essere drasticamente ridimensionata dopo la rottura alle elezioni tra Berlusconi e Casini e il risultato scarsissimo ottenuto dai pierfurbini.

RIESPLODE LA GUERRA NEL CENTRODESTRA
Ma Caldoragistris non ne vuole sapere: "Nessun teatrino - ha detto ieri ai suoi fedelissimi - con vecchie logiche. Ho vinto le elezioni, certo non da solo, e mi confronto con tutti, ma non parlate di rimpasto. Il mondo è cambiato e lo dovete capire tutti". Lo capiranno al quartier generale del Pdl? Ah saperlo...

 

Luigi De Magistris STEFANO CALDORO E LUIGI DE MAGISTRIS CALDORO STEFANO